Architettura monastica – Introduzione

Architettura monastica senese (Prof. Ettore Zolesi)

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Citazione: “Degna di particolare studio è l’architettura monastica che si svolse nel territorio senese durante i secoli XIII e XIV e delle quali sono, tra gli altri, esempi importanti le chiese di S. Domenico, di S. Francesco a Siena, il tempio della già abbazia di S. (Salgano; quello dell’abbazia di Monte Oliveto, S. Agostino e S. Francesco a Massa Marittima, S. Agostino a S. Gimignano etc.

La pianta delle due chiese senesi di S. Domenico e di S. Francesco riproduce il tipo più generalmente usato in Toscana negli edifici degli ordini Domenicani e Francescani; essa è a forma di croce, ad una sola navata spaziosa ed attraversata nella parte superiore da un transetto nel quale si aprono le cappelle che fiancheggiano 1’abside. Questa è di forma quadrata in ambedue le chiese sopraindicate come in altre già citate ordini monastici in Toscana. La granfie navata è coperta con incavallature in legname, ma l’abside e le cappelle absidali sono a volta con bottacci o costoloni e le loro arcate sono a sesto acuto. Il paramento esterno nel muro di S. Domenico e nel S. Francesco di Siena è di mattoni: le finestre dei loro lati sono di forma allungata e voltate a sesto acuto. A. CANESTRELLI: “L’Architettura medioevale a Siena e nel suo antico territorio: arte senese”. Siena 1904 – pag. 92.

.Di questo tipo di architettura sullo stile del S. Francesco e S. Domenico a Siena, del S. Francesco a Cortona, e di altre chiese della Toscana, dell’Umbria, del Lazio, nella Provincia di Grosseto abbiamo le chiese di S. Francesco e S. Agostino (* )a Massa Marittima; di S. Francesco a Grosseto e la Pieve di S Maria a Campagnatico.  

(*): Dato che la chiesa di S. Agostino, nella parte absidale, ha sicuro influsso dalla Cattedrale di Massa Marittima, ne farò la descrizione dopo lo studio di questo monumento.

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I testi sono del Prof. Ettore Zolesi

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