I dottori della chiesa di Antonello da Messina

Antonello da Messina:

08 antonello da messina: I dottori della chiesa - san gregorio

San Gregorio, cm. 46,5 x 36; Galleria Nazionale di Palermo.

09 antonello da messina - san gerolamo

San Gerolamo, cm. 39 x 31,5; Galleria Nazionale di Palermo.

10 antonello da messina - san'agostino

Sant’Agostino, cm. 46,5 36; Galleria Nazionale di Palermo.

Sulle opere: San Gregorio (cm. 46,5 x 36), San Gerolamo (cm. 39 x 31,5) e Sant’Agostino (cm. 46,5 36) sono dipinti appartenenti alla serie de “I dottori della Chiesa”, autografi di Antonello da Messina, realizzati con tecnica a tempera su tavola intorno 1472-73? (periodo riferito soltanto ai primi due; l’altro, sconosciuto). Le tre composizioni sono custodite nella Galleria Nazionale di Palermo. 

Oggi i dipinti si trovano su tela.

Le tavole pervennero nel 1673, tramite acquisto, alla Galleria Nazionale di Palermo. Dai vecchi inventari della Galleria risulta che già in quell’anno i dipinti erano attribuiti ad Antonello.

Nonostante ciò, l’assegnazione all’artista suscitò grandi dibattiti e forti riserve, tanto che gran parte degli studiosi di storia dell’arte concordarono unanimemente per la disapprovazione. La ragione di questo rifiuto d’autografia era abbastanza evidente, dal momento che la stesura pittorica non presentava alcuna affinità con le opere del Maestro. Soltanto dopo un accurato restauro (eseguito da Ottemi Della Rotta nel 1952 per conto della Soprintendenza di Palermo), che valse a rimuovere le molteplici ridipinture e le improprie velature, si  riuscì a riconsegnare l’autografia ad Antonello. Nel corso di tale restauro le stesure furono trasportate su tela (le dimensioni sopra riportate sono riferite ad esse). Nello stesso anno, a ridosso del grande ripristino, le tre opere furono pubblicate dal Vigni.

Secondo gli esperti le tre composizioni avrebbero fatto parte, come pinnacoli, di un polittico perduto: quello, verosimilmente, realizzato da Antonello su commissione di Caltagirone, per cui esiste una ricevuta di pagamento, datata 1473, per una somma parziale (fonte: Longhi, “P” 1953).

Escludendo le citazioni, facilmente riconoscibili, la riproduzione dei contenuti di questo sito web, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.