“Stendardo della Crocifissione” di Luca Signorelli

Luca Signorelli: Stendardo della Crocifissione

Stendardo della Crocifissione - Crocifissione
Stendardo della Crocifissione: Crocifissione (recto)
Stendardo della Crocifissione - Sant'Eligio e Sant'Antonio
Stendardo della Crocifissione: Santi Eligio e Antonio (verso)

Stendardo della Crocifissione, 1502-1505, tempera su tela, 212 × 157 cm., chiesa di Sant’Antonio abate, Sansepolcro.

Sull’opera: “Stendardo della Crocifissione” è costituito da due dipinti di Luca Signorelli realizzati con tecnica a tempera su tela intorno al 1502 1505. Le composizioni, che misurano entrambe 212 x 157 cm., sono custodite nella chiesa di Sant’Antonio abate a Sansepolcro.

 Le due composizioni, certamente riferibili al periodo tardo dell’artista, sono dipinte su entrambi i lati dello stendardo. Vi appaiono la “Crocifissione” e “Sant’Eligio e Sant’Antonio coi confratelli inginocchiati”.

 La Crocifissione, dipinta sul recto, dal raffinato cromatismo e colma di patetica espressività, mostra il Cristo contro uno sfondo aperto ad arte ad una visione paesaggistica con una città (zona centrale) e lontani ammassi rocciosi sulla riva di un lago che si perdono in lontananza. Ai lati, in un piano anteriore, si trovano le consuete fantasiose quinte: un arco naturale e uno cumulo roccioso del tipo “fiammeggiante” che ricorda quelli di Mantegna.

In secondo piano si svolge la scena della Deposizione dalla Croce, in cui appaiono i due ladroni ancora appesi ai patiboli.

Ritornando alla scena principale, con il Cristo sofferente ed i dolenti in primo piano, non si può non notare l’enfatizzazione dell’espressività, conferita ad arte dal pittore, che arriva a toccare punte altissime. Quest’ultima spicca soprattutto nell’accentuazione anatomica della muscolatura, trasfigurata dalle tensioni del dolore provocato dalle profonde ferite, ancora copiosamente sanguinanti.

In basso si trovano la Madonna, priva di sensi, sostenuta da due Pie Donne, San Giovanni che intreccia le mani (a sinistra), Sant’Antonio Abate che osserva sconcertato la croce quasi a volerla abbracciare, e un’altra dolente stanca e incredula.

Nel verso dello stendardo sono dipinti Sant’Eligio e Sant’Antonio con i confratelli (i committenti, inginocchiati in basso), con le loro caratteristiche tonache bianche con il cappuccio.

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