Pittore Pordenone: biografia

Giovanni Antonio de’ Sacchis detto Pordenone (Pordenone, 1484 circa – Ferrara, 1539)

Affreschi nel Duomo di Cremona
Sopra, un’opera dell’artista: Affreschi nel Duomo di Cremona

Biografia

L’artista in esame si formò sulla scia degli artisti della scuola di Tolmezzo (attivissima nel Friuli nel Quattrocento e Cinquecento) e di Pellegrino di San Daniele, come testimonia il “Trittico di san Michele Arcangelo, san Giovanni Battista e san Valeriano”, realizzato ad affresco nel 1506 nella pieve di Santo Stefano a Valeriano, Pinzano al Tagliamento (Pordenone).

Ben presto il Pordenone addolcì la durezza della sua pittura giovanile quando entrò a contatto con i dipinti del Giorgione , come dimostrano gli affreschi nella chiesa di San Lorenzo a Vacile (1508, Spilimbergo, provincia di Pordenone), la “Madonna e santi” (1511, Accademia di Venezia) e l’altra “Madonna e santi” (intorno al 1518, nella chiesa Parrocchiale di Alviano).

Più tardi il pittore, dopo un probabile viaggio a Roma (in tal caso riferibile al 1518), si orientò verso una pittura più vasta e drammatica (decorazione della cappella Malchiostro, realizzata nel 1519 nel Duomo di Treviso).

Tra il 1520 e il 1522, succeduto – non si conosce per quale motivo – al Romanino, partecipò ai lavori nel duomo di Cremona con il ciclo della Passione che realizzò, in un’articolata struttura compositiva, le varie tematiche integrando le suggestioni della pittura nordica con la lezione romana.

Di indole eclettica, l’artista attinse a stilemi diversi ispirandosi al Correggio e al Parmigianino per gli affreschi in S. Maria di Campagna a Piacenza (“Padre Eterno, angeli, profeti e sibille”, “Sposalizio mistico di santa Caterina”, “Storie dell’infanzia di Cristo”) realizzati intorno al 1430-32, e al Tiziano in alcune pale d’altare, a cui rinnovò con le proprie peculiarità la struttura compositiva (S. Lorenzo Giustiniani e santi, 1532, Accademia di Venezia).

Il Pordenone fu attivo soprattutto nelle zone friulane (Noli me tangere a Palazzo Tinghi, 1534, Udine) e venete (Annunciazione, 1537, Murano, S. Maria degli Angeli).

Nel 1538 fu chiamato da Ercole II a Ferrara, città in cui morì nel corso dell’anno successivo. (Fonti della ricerca: Enciclopedia Treccani).

Opere del Pordenone

Trittico di san Michele Arcangelo, san Giovanni Battista e san Valeriano (affresco), anno 1506, pieve di Santo Stefano a Valeriano, Pinzano al Tagliamento (provincia di Pordenone).

Santi Rocco ed Erasmo (affresco su un pilastro), anno 1506, Duomo di Pordenone.

Ciclo di affreschi, anteriore all’anno 1508, chiesa di San Lorenzo a Vacile, Spilimbergo (provincia di Pordenone).

Pareti con Storie dei santi Lorenzo e Sebastiano, Apostoli e Resurrezione di Cristo.

Volta con Cristo risorto, Profeti, Evangelisti e Dottori della Chiesa.

Madonna e santi, anno 1511, Gallerie dell’Accademia, Venezia.

Ciclo di affreschi, triennio 1511-1513, proveniente da Susegana (Treviso), cappella gentilizia del castello di San Salvatore a Collalto, andati perduti.

Padri della Chiesa, profeti ed evangelisti, biennio 1513-1514, affreschi absidali, chiesa di Sant’Ulderico a Villanova, Pordenone.

Madonna e santi, biennio 1513-1514, chiesa parrocchiale di Vallenoncello, Pordenone.

Madonna della Misericordia col Bambino, anno 1515, pala d’altare, Duomo di Pordenone.

San Prosdocimo e san Pietro, biennio 1515-1516, tecnica a tempera su tavola, North Carolina Museum of Art, Raleigh.

Trasfigurazione, biennio 1515-1516, tecnica a tempera su tavola, 93 x 64 cm, Pinacoteca di Brera, Milano.

Cristo, anno 1516, tecnica ad affresco nella volta, chiesa di San Pietro, Travesio (Pordenone).

Ritratto di musico, periodo 1515-1520 circa, tecnica a olio su tela, 53 x 52 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Cappella dell’Annunziata, anno 1519, affreschi nel Duomo di Treviso.

Madonna e santi e fregi, affreschi, chiesa parrocchiale, Alviano (Terni).

Madonna col Bambino tra i santi Ilario, Taziano, Antonio Abate e Giovanni Battista, anno 1520, chiesa dei Santi Ilario e Taziano in frazione Torre, Pordenone.

Salita al Calvario, anno 1521, tecnica ad affresco, Duomo di Cremona.

Cristo davanti a Pilato, anno 1521, tecnica ad affresco, Duomo di Cremona.

Deposizione, anno 1521, tecnica ad affresco, Duomo di Cremona.

Cristo inchiodato alla Croce, anno 1521, tecnica ad affresco, Duomo di Cremona.

Crocifissione, anno 1521, tecnica ad affresco, Duomo di Cremona.

Scene della vita della Vergine, anno 1524, scomparti delle cantorie, Duomo di Spilimbergo (Pordenone).

Assunzione della Vergine, Caduta di Simon Mago e Conversione di san Paolo, anno 1524, portelle d’organo, Duomo di Spilimbergo (Pordenone).

Natività, anno 1524, tecnica ad affresco, chiesa di Santa Maria dei Battuti, Pinzano al Tagliamento (Pordenone).

Madonna col Bambino e santi, anno 1525 circa, tecnica a olio su tela, chiesa parrocchiale, Susegana (Treviso).

Madonna col Bambino, anno 1525, tecnica ad affresco, chiesa di San Martino, Pinzano al Tagliamento (Pordenone).

Pietà, anno 1526, tecnica ad affresco, chiesa di San Pietro, Travesio (Pordenone).

Trittico con la Madonna in trono tra i santi Giacomo, Lorenzo, Antonio abate e Michele arcangelo, anno 1526, chiesa di San Lorenzo Martire, Varmo (Udine).

Decollazione di san Paolo, anno 1526, tecnica ad affresco, chiesa di San Pietro, Travesio (Pordenone).

Adorazione dei Magi, anno 1526, tecnica ad affresco, chiesa di San Pietro, Travesio (Pordenone).

Conversione di Saul, 1526, tecnica ad affresco, chiesa di San Pietro, Travesio (Pordenone).

Santi Martino e Cristoforo, biennio 1528-1529, tecnica a olio su tavola, ciascuno 250 x 140 cm, chiesa di San Rocco, Venezia.

Deposizione di Cristo, biennio 1529-1530, tecnica ad affresco, cappella Pallavicino, chiesa dell’Annunziata, Cortemaggiore (Piacenza).

Disputa sull’Immacolata Concezione, pala d’altare, biennio 1529-1530, Museo di Capodimonte, Napoli.

Cupola con Padre Eterno, angeli, profeti e sibille, affreschi, triennio 1530-1532, chiesa di Santa Maria di Campagna, Piacenza.

Storie dell’infanzia di Cristo, affreschi, triennio 1530-1532, chiesa di Santa Maria di Campagna, Piacenza.

Sposalizio mistico di santa Caterina, pala d’altare, anni 1530-1532, chiesa di Santa Maria di Campagna, Piacenza.

San Lorenzo Giustiniani e santi, pala d’altare, anno 1532, Gallerie dell’Accademia, Venezia.

Noli me tangere, anno 1532, affresco staccato, Galleria Franchetti, Venezia.

Storie di Giasone, anno 1532, affreschi, già a Genova, facciata di palazzo di Fassolo, andati perduti.

San Ludovico di Tolosa (dal soffitto di una Scuola veneziana), periodo 1530-1535 circa, tecnica a olio su tavola, 29,8 x 29,8 cm, National Gallery, Londra.

San Bonaventura (dal soffitto di una Scuola veneziana), periodo 1530-1535 circa, tecnica a olio su tavola, 29,8 x 29,8 cm, National Gallery, Londra.

Trinità, periodo 1530-1535 circa, Duomo di San Daniele del Friuli.

San Rocco nella foresta nutrito da un cane, anno 1534, tecnica a olio su tela, olio, 60×92 cm, Accademia Carrara, Bergamo.

Noli me tangere, biennio 1534-1535, tecnica a olio su tela, Duomo di Cividale del Friuli (Udine).

Lavori vari, anno 1535, già a Venezia, Palazzo Ducale, andati perduti.

Gigantomachia, anno 1535, affreschi, palazzo Tinghi, Udine.

San Luca, anni 1535-1537, tecnica a olio su tavola, 75 x 75 cm, Szépmûvészeti Múzeum, Budapest.

Milone dilaniato dal leone, anni 1535-1537, tecnica a olio su tela, 204 x 308 cm, Smart Museum of Art, Chicago.

Testa di vecchio, tecnica a olio su tela, 18,5 x 16,5 cm, Galleria Nazionale, Parma.

Pala dell’Annunciazione, anno 1537, chiesa di Santa Maria degli Angeli, Murano (Venezia).

Disegni

Morte di san Pietro Martire, anni 1526-1528, disegno su carta, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Firenze.

Continenza di Scipione, anni 1530-1535 circa, 19,60×25 cm, National Gallery of Scotland, Edimburgo.

Pélias invita Giasone a partire alla ricerca del Toson d’oro, anni 1533-1535 circa, tecnica a sanguigna su carta, 15,40 x 13,60 cm, Cabinet des Dessins, Parigi.

San Cristoforo, Metropolitan Museum, New York.

Cristo stante, Metropolitan Museum, New York.

Studio per un’Annunciazione, anni 1537, 38,9 x 25 cm, Royal Collection, Castello di Windsor.

Studio di decorazione per un pilastro, Metropolitan Museum, New York.

Bibliografia

Giorgio Vasari, “Vite de’ più …” (edizioni 1550 e 1568).

Giuseppe Fiocco, Giovanni Antonio Pordenone, Udine, anno 1939 (prima edizione) e Padova (1943 seconda edizione)

Italo Furlan, Giovanni Antonio Pordenone, Prefazione di G. Fiocco, anno 1966, Pordenone.

Charles E. Cohen, The drawings of Giovanni Antonio da Pordenone, anno, Firenze.

Il Pordenone, catalogo della mostra a cura di Caterina Furlan, introduzione di R. Pallucchini, Pordenone, Ex Convento di San Francesco, 21.7-11.11.1984, Milano, 1984.

Il Pordenone, Atti del Convegno internazionale di studio, Pordenone, 23-25.8.1984, cura di Caterina Furlan, anno 1985, Pordenone.

Caterina Furlan, Il Pordenone, anno 1988, Milano.

Charles E. Cohen, The art of Giovanni Antonio da Pordenone between dialect and language, volume 1 e 2, anno 1996, Cambridge.

Amedeo Calligaris, Taccuino – Considerazioni Critiche su Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone, anno 1997, Gorizia.

Francesco Boni De Nobili, Giovanni Antonio de’ Sacchis, Il Pordenone, De Bastiani, anno 2013, Godega S.U.

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