L’andata al Calvario (Kunsthistorisches Museum) di Pieter Bruegel

Pieter Bruegel: L’andata al Calvario (Kunsthistorisches Museum)

Pieter Bruegel: L'andata al Calvario (Kunsthistorisches Museum)
Pieter Bruegel: L’andata al Calvario, cm. 124 x 170, cm., Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Sull’opera: “L’andata al Calvario” è un dipinto autografo di Pieter Bruegel, realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1564, misura 124 x 170 cm. ed è custodito nel Kunsthistorisches Museum a Vienna. 

L’opera in esame è firmala e datata, nella zona in basso, sulla destra, con la scritta “BRVEGEL M-D.LXIIII”. Questo celeberrimo dipinto, nel quale sono raffigurati più di cinquecento personaggi, è strutturato in modo tale che il movimento — a cui fa fulcro la rupe col mulino — s’adatta armoniosamente alla la ritmica dei vari raggruppamenti, influenzando il lungo e confuso corteo, scandito dall’acceso rosso delle casacche dei gendarmi che cercano in ogni modo di ordinarlo.

In secondo piano, verso la parte  sinistra, la gente si raccoglie confusamente nel punto in cui Simone Cireneo, trattenuto dalla moglie, discute con i soldati.

Vicino alla carretta stanno i due ladroni, Barabba e Disma, confortati da alcuni frati. Altri raggruppamenti si riscontrano verso il ruscello (sulla destra, parte mediana) e soprattutto nella zona in cui sono già piantate le croci (sul pianoro in fondo, in prossimità dell’angolo alto a destra).

Al centro della composizione appare il Cristo portacroce, raffigurato dopo una caduta, sotto l’imponente legno. La folla, in prossimità della piccola rupe in primo piano, è del tutto disinteressata a ciò che sta accadendo in quei momenti.

Nella zona bassa a destra, di modulo assai più grande, sono raffigurate la Madonna, le pie donne e san Giovanni confortatore, mentre sotto sulla destra, vicino al tronco, appaiono altri dolenti.

In precedenza la tavola  faceva parte della collezione del Jonghehnc (1565). Ricompare nell’inventario della viennese Geistliche Schatzkammer (1748).

Nel 1809 fu trasferita a Parigi come bottino di guerra napoleonico, e vi rimase – insieme a moltissime opere – fino al 1815.

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