La Basilica di San Zeno di Verona

Basilica di San Zeno Maggiore di Verona

Basilica di San Zeno Maggiore di Verona
Nella foto di sopra: la facciata della basilica di san Zeno Maggiore.

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Sulla chiesa in esame: La “Basilica di San Zeno” fu costruita per volontà di Pipino, del Vescovo Ratoldo e dell’Arcidiacono Pacifico, si trova a Verona, fu costruita nel IX secolo ed è di stile “Romanico italiano”. 

La Basilica di San Zeno, chiamata anche San Zeno Maggiore, è un esempio di stile romanico italiano. Fu dedicata a San Zeno, denominato anche il “Vescovo Moro” per le sue origini africane, che divenne nel 362 l’ottavo vescovo della città di Verona.

  STORIA

Alla morte di San Zeno, nel 380, il suo corpo fu seppellito in un cimitero paleocristiano vicino alla via Gallica, e poi sulla sua tomba, Teodorico il Grande fece erigere una piccola chiesa in onore del Santo.

Dal momento che molte persone andavano a pregare in quel piccolo luogo sacro, tra l’805 e l’806, Pipino (re dei Franchi), il Vescovo Ratoldo e l’Arcidiacono Pacifico, decisero di realizzare una struttura più grande con un monastero.

L’8 dicembre 806 la nuova chiesa fu consacrata e nel maggio dell’807 vennero traslate le reliquie del Santo dalle due uniche persone degne di effettuare quest’operazione: gli eremiti Benigno e Caro.

Tale opera architettonica fu poi distrutta dagli Ungari nel X secolo e ricostruita per volontà dell’imperatore Ottone I e del Vescovo Raterio. Venne così costruito un edificio avente la larghezza uguale alla basilica attuale, ma un po’ più corta, a tre navate, con tre absidi e con la cripta.

Nel 1117 un terribile terremoto danneggiò il chiostro della basilica, la parte superiore del campanile e alcune aree del monastero. I lavori quindi ripresero e durarono fino al 1138, in questa fase venne allungato l’edificio a ovest e fu completata la facciata, mentre il campanile fu terminato nel 1178.

Nel XIII secolo un nuovo intervento permise di innalzare la facciata e di inserire in essa un rosone. Verso la fine del XIV secolo venne rifatta l’abside e si realizzò per il tetto una struttura in legno a forma di carena di nave, opere realizzate in stile gotico da Giovanni e Nicolò da Ferrara. L’attuale costruzione fu terminata nel 1398.

ESTERNO

La facciata è affiancata alla sua destra dal campanile del XII secolo e alla sua sinistra dalla torre dell’Abbazia risalente al XIII secolo. È in tufo ed è percorsa da una serie di bifore realizzate in marmo rosso.

Nel centro è collocato un grande rosone, denominato la “Ruota della Fortuna”, opera di Brioloto, risalente al XIII secolo. Degno di nota è anche il portale romanico, caratterizzato da due battenti in legno, ciascuno decorato da ventiquattro formelle in bronzo e dal protiro del maestro Niccolò da Ferrara (XII secolo), sorretto da due leoni e ornato con figure animali, vegetali e con profeti. Nella lunetta è scolpito San Zeno.

Le pareti laterali della basilica, come quelle dell’abside, sono caratterizzate da tufo alternato con il cotto. Sulla sommità della facciata si trova un frontone triangolare di marmo bianco, attraversato da sette lesene realizzate con marmo rosa.

NTERNO

La basilica è su tre livelli: la cripta, la chiesa plebana e il presbiterio. La cripta, che dal 921 custodisce il corpo di San Zeno, è la parte più bassa dell’edificio sacro, è suddivisa in nove navate ed ha ben quarantanove colonne che sorreggono gli archi.

La chiesa plebana, che costituisce la parte centrale, è a croce latina a tre navate, divise da pilastri cruciformi e colonne alternati.

Il soffitto ligneo carenato è databile intorno alla fine del XIV secolo. Nel presbiterio, sull’altare maggiore si trova il sarcofago di tre santi vescovi veronesi: San Lupicino, San Lucillo e San Crescenziano, in precedenza custoditi nella cripta, e la pala di Andrea Mantegna (1457-1459), capolavoro della pittura rinascimentale italiana.

La pala venne realizzata per volontà dell’abate Gregorio Correr per l’altare maggiore, ed è costituita da un trittico avente come soggetto la Madonna con Bambino nel pannello centrale e i Santi nei pannelli laterali.

All’interno della basilica si trovano opere pittoriche e scultoree di grande valore artistico, tra le tante possiamo citare la Crocifissione, affresco del XIV secolo attribuito ad Altichiero o gli affreschi dell’abside e dell’arco trionfale attribuiti a Martino da Verona oppure la croce stazionale di Lorenzo Veneziano (XIV secolo).

Serena

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