Citazione di L. Porciatti: dal "Il Duomo di Grosseto" Grosseto 1907

Duomo di Grosseto 1907

Citazione di L. Porciatti: dal “Il Duomo di Grosseto” Grosseto 1907

(Citazione relativa al “Duomo di Grosseto”)

Pagine correlate:

Pagina iniziale: Gotico religioso in provincia di Grosseto

Il Gotico (pittura)

Chiese monumentali nel mondo

Citazione:

“Il nostro campanile non è finito ed il coronamento per mancanza di denari è stato rafforzato alla meglio. Infatti le bifore e le trifore soltanto accennate mancano delle colonnette e delle rosette, la costruzione rivela un progresso costante di economie: si comincia con bozze spianettate di travertino con lesene di marmo. Si prosegue con una eccellente costruzione di mattoni e lesene di marmo misto a travertino bianco. Su in alto i mattoni e lesene di marmo misto a travertino bianco. Su in alto i mattoni sono montati in modo irregolare e spesso a mattoni interi sono commisti pezzi di mattone che sembrano tolti da vecchie costruzioni. L’ultimo piano e la cuspide sono fatti di mattoni di tutte le forme e dimensioni e per la maggior parte di pezzi e frammenti di mattone come materiale da ripieno e le lesene tutte di travertino sono malamente intagliate e la pietra è spugnosa e d’infima qualità. Al campanile manca certo un piano, un ordine di finestre. Infatti è corto, tozzo e ingrato alla vista e di più il coronamento non è risolto e rivela chiaramente la tortura di chi dovendo, per importanti ragioni di economia, troncare e interrompere l’opera sua, cercava una soluzione che gli venne a mancare. Ed ecco come ciò si dimostra: Sopra le bifore e trifore rigira una cornice o davanzale che dir si voglia identico dal primo all’ultimo piano. Orbene, l’ultima cornice di coronamento del campanile è attualmente un davanzale da finestra, e siccome detta lesena è sottilissima cosi non si può in alcun modo supporsi che nella mente dell’architetto questa dovesse essere la cornice di coronamento; Il coronamento a cuspide è una serie di prove. Infatti si hanno attorno alla cuspide quattro pinnacoli differenti dei quali il meglio che possa dirsi è che sono uno peggiore dell’altro.” L. PORCIATTI: “Il Duomo di Grosseto”, Grosseto 1907.

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