Al momento stai visualizzando Biografia e vita artistica di Caravaggio
Caravaggio: Ragazzo con canestro di frutta, cm. 70 x 67, Roma, Galleria Borghese.

Biografia e vita artistica di Caravaggio

Biografia di Caravaggio (1571 – 1610)

Pagine correlate all’artista: Descrizione di alcune opere di Caravaggio – Elenco delle opere – Cenni biografici e critica – Il periodo artistico – Bibliografia.

La giovinezza e la formazione di Caravaggio (1571-1595)

0-ritratto-del-caravaggio-di-leoni
Il famoso ritratto del Caravaggio realizzato nel 1621 da Ottavio Leoni.

Il primo periodo del Caravaggio

Michelangelo Merisi nacque a Milano il 29 settembre 1571 da Fermo Merisi e Lucia Aratori, entrambi nativi nella piccola cittadina di Caravaggio, in provincia di Bergamo, dove i due si erano conosciuti e quindi sposati.

Il giorno della nascita dell’artista è dubbio ma da un documento dell’archivio parrocchiale della basilica di Santo Stefano Maggiore, dove egli fu battezzato in data 30 settembre, si ricava che tale giorno può essere considerato abbastanza verosimile: “«Adi 30 fu bat[tezzato] Michel Angelo f[ilio] de D[omino] Fermo Merixio et d[omina] Lutia de Oratoribus. Compare Francesco Sessa» [Cfr. Sole24ore, inserto della domenica, 25 febbraio 2007].

Caravaggio: Ragazzo con canestro di frutta, cm. 70 x 67, Roma, Galleria Borghese.
Caravaggio: Ragazzo con canestro di frutta, cm. 70 x 67, Roma, Galleria Borghese.

Nel 1577 i Merisi si allontanarono da Milano per sfuggire alla peste, che in quel periodo imperversava in gran parte delle zone del milanese, e si trasferirono a Caravaggio pensando di allontanare le possibilità di contagio, ma qui morirono il padre e i nonni dell’artista.

Caravaggio prime esperienze nella bottega di Simone Peterzano

La vedova con a seguito i suoi quattro figli ritornò nel capoluogo lombardo nel 1584 e, poco dopo, il figlio Michelangelo, appena tredicenne venne accolto nella bottega del bergamasco Simone Peterzano [Papa, op. cit., p. 18], un pittore di scuola veneta (questi fu anche allievo di Tiziano) di stampo tardomanierista. Il contratto di apprendistato, firmato dalla madre e datato 6 aprile 1584, prevedeva un compenso di poco più di quaranta scudi d’oro.

Caravaggio: Narciso, cm. 112 x 92, Galleria Nazionale, Roma.
Caravaggio: Narciso, cm. 112 x 92, Galleria Nazionale, Roma.

Il giovane pittore fece apprendistato in quella bottega per circa quattro anni, dove apprese lo stile della pittura della scuola lombarda e veneta.

Nelle “Considerazioni sulla pittura” del 1621 di Giulio Mancini, uno dei suoi più importanti biografi, si narra della sua infanzia, mettendo in evidenza il suo forte carattere già in quei primi anni di vita artistica: «… Studiò in fanciullezza per quattro o cinque anni in Milano, con diligenza ancorché di quando in quando, facesse qualche stravaganza causata da quel calore e spirito così grande …».

Il trasferimento del Merisi a Roma

Poco si sa sul seguito dell’apprendistato del giovane Merisi, soprattutto negli anni successivi alla scadenza del contratto con Peterzano, fino al 1592, anno in cui si trasferì a Roma: di tale periodo, infatti, risulta alquanto difficoltoso il riconoscimento delle fonti che influenzarono il suo linguaggio pittorico.

Il sacrificio di Isacco, cm. 104 x 135, Uffizi, Firenze.
Caravaggio: Il sacrificio di Isacco, cm. 104 x 135, Uffizi, Firenze.

Alcuni studiosi ipotizzano però che prima del soggiorno romano ci fosse stato un trasferimento da Milano a Venezia per avere contatti più diretti con le opere di grandi esponenti della pittura come Tiziano, Giorgione e Tintoretto. [Storia dell’Arte, op. cit., p. 5].

Il pensiero di Roberto Longhi su Caravaggio

Secondo il Longhi, che non vedeva di buon occhio la tesi del soggiorno veneto, ciò che contribuì molto allo sviluppo del futuro stile di Caravaggio fu la sua ricerca giovanile sulla pittura dei maestri lombardi, soprattutto quelli dell’ambito bresciano, tra i quali si possono citare Vincenzo Foppa (1427 circa – 1515 circa), Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia, 1480 circa – post 1548), Bergognone (1453 – 1523), Moretto (Brescia, 1498 circa – 1554) e il Romanino (Brescia, 1484 circa – 1566 circa), che lo stesso Longhi definiva con il termine “precaravaggeschi”.

Per il Longhi il linguaggio di questi pittori sarebbe stato il punto di riferimento di quelli che furono i capisaldi della futura arte caravaggesca. Proprio dallo studio di questi artisti, dei quali – sempre secondo il Longhi – il capostipite viene in identificato in Vincenzo Foppa, sarebbero iniziate le rivoluzionarie rappresentazioni luministiche e naturalistiche (queste ultime in netto contrasto con gli elementi aulici rinascimentali) dei soggetti dipinti: elementi di base della pittura di Caravaggio.

Come già sopra accennato, nel 1592 il Merisi si recò a Roma. Qui entrò in contatto con diversi artisti locali, primo tra i quali Lorenzo Carli, un pittore di origine siciliana la cui produzione era destinata soltanto alle fasce più modeste del mercato romano.

Più tardi ebbe un breve sodalizio con il pittore locale Antiveduto Gramatica (1570 – 1626) e, infine, conobbe Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino (1568 – 1640), che frequentò per diversi mesi fino al giorno in cui fu ricoverato per una malattia presso l’ospedale della Consolazione [Papa, op. cit., p. 44].

(Continua nella pagina successiva)

Escludendo le citazioni, facilmente riconoscibili, la riproduzione dei contenuti di questo sito web, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.