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Pietro Perugino: Dipinti della Cappella Sistina: La consegna delle chiavi a San Pietro, 335 x 550, Città del Vaticano, Roma. (foto tratta da Wikemedia Commons).

“La consegna delle chiavi a San Pietro” del Perugino

Il Perugino: Dipinti della Cappella Sistina

Il Perugino: Dipinti della Cappella Sistina - La consegna delle chiavi a San Pietro
Dipinti della Cappella Sistina: La consegna delle chiavi a San Pietro, 335 x 550, Città del Vaticano, Roma. (foto tratta da Wikemedia Commons).

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Sull’opera: “La consegna delle chiavi a San Pietro” è un affresco attribuito a Pietro Vannucci detto il Perugino, realizzato (con aiuti) nel 1482,  misura 335 x 550 cm. ed è custodito nella Cappella Sistina a Città del Vaticano, Roma.

La scena della “Consegna delle chiavi a San Pietro”si svolge in primo piano, al centro. Ai lati dei due personaggi principali stanno gli apostoli (Giuda, ancora con l’aureola e ripreso di spalle, è all’estrema sinistra della composizione) e otto astanti “moderni”.

In secondo piano, sul vastissimo lastricato in pietra policroma, sono raffigurati episodi della moneta del censo, nella zona di sinistra, e la scena della tentata lapidazione di Cristo, a destra (alcuni studiosi identificarono tale scena nella “cattura del Redentore e frastornazione fra i suoi seguaci”).

Nel fondo dominano tre edifici con forme rinascimentali che richiamano il tempio di Gerusalemme (al centro) e l’arco di Costantino (le due costruzioni ai lati). Il primo reca la scritta “IMENSV[M] SALOMO[N] / TEMPLVM TV / HOC QVARTE / SACRASTI // SIXTE / OPIBVS / DISPAR RELIGIONE / PRIOR”, elogiante papa Sisto IV per aver edificato la Cappella, emulando e superando Salomone, ideatore e costruttore del famoso tempio di Gerusalemme.

Molti studiosi si sono spinti nell’identificazione dei personaggi in secondo piano, dove sarebbero riconoscibili  Alfonso di Calabria, lo stesso Perugino, l’architetto Dolci, il Pontelli, il Bregno, il Pintoricchio insieme all’altro probabile collaboratore nella stesura della composizione, Bartolomeo della Gatta (per il Vasari assistente del Perugino), Alfonso d’Aragona.

Per quanto riguarda l’autografia, gli studiosi di Storia dell’arte si sono sempre espressi a favore del Perugino ammettendo una sostanziale collaborazione con altri artisti, tra i quali i nomi più frequenti risultano quello Pintoricchio, del Signorelli e di Bartolomeo della Gatta.

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