Aristotele che contempla il busto di Omero di Rembrandt

Rembrandt Harmenszoon Van Rijn: Aristotele che contempla il busto di Omero

Rembrandt Harmenszoon Van Rijn: Aristotele che contempla il busto di Omero
Aristotele che contempla il busto di Omero, cm 143,5 x 136,5, New York, Metropolitan Museum of Art

Sull’opera: “Aristotele che contempla il busto di Omero” è un dipinto autografo di Rembrandt, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1653, misura 143,5 x 136,5 cm. ed è custodito nel Metropolitan Museum of Art di New York.

È assai probabile che l’opera sia stata ritagliata in più punti in seguito ad irrecuperabili danneggiamenti strutturali. L’artista la realizzò su commissione di Antonio Ruffa, un noto e nobile siciliano. Esiste un’ampia documentazione relativa alla spedizione a Messina, avvenuta nel 1654.

Intermediario tra l’artista ed il committente fu un certo Cornelis Eysbert van Goor.

Alla prima serie opere di Rembrandt

Il compenso per la realizzazione del dipinto – al quale si doveva sommare altri 15,85 fiorini per la spedizione da Texel a Napoli mediante il veliero ‘Bartholomeus” – era cinquecento fiorini.

Il quadro passò alla collezione Puffo nel cui catalogo veniva così descritto: “Aristotele che tiene la mano supra una statua, mezza figura s! naturale”. Rimase in questa collezione fino al 1760.

Giunto, dopo diversi passaggi di proprietà, a Lord Joseph Duveen, un noto mercante d’arte, fu da questi ceduto (1928), per la considerevole somma di settecentocinquantamila dollari, all’americano Alfred Erickson, dal quale lo stesso Lord Joseph Duveen lo ricomprò (1933) per cinquecentomiladollari, per poi rivenderglielo una seconda volta (1936) a cinquecentonovantamila dollari.

Il  15 novembre 1961, presso le Parke Bernet Galleries di New York, il dipinto venne messo all’asta insieme all’intera collezione Erickson e fu acquistato dal Metropolitan Museum per due milioni e trecentomila dollari, una somma che corrispondeva all’epoca a circa un miliardo e mezzo di lire (difficile un confronto con l’attuale euro), un prezzo mai raggiunto fino allora per un’opera pittorica.

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