Gli Affreschi di Avignone di Simone Martini

Simone Martini: Gli Affreschi di Avignone

Affreschi di Avignone
Affreschi di Avignone, Redentore ed angeli (III sinopia) e Madonna con bambino e angeli (III sinopia), chiesa di Notre-Dame-des-Doms.

       Sull’opera: Gli “Affreschi di Avignone” sono dipinti autografi di Simone Martini, realizzati nel 1341 e sono custoditi nella chiesa di Notre-Dame-des-Doms.

I dipinti interessano il grande portale della chiesa di Notre-Dame-des-Doms. Il Redentore benedicente con il globo nella mano sinistra, domina al centro di un timpano sostenuto da grandi colonne corinzie, mentre ai suoi lati, in gruppi di tre, sono raffigurati gli angeli adoranti.

Sotto, nella lunetta, sono rappresentati la Madonna con il Bambino. Alla loro destra, un angelo che sostiene un drappo, mentre sul lato opposto (zona di destra), la scena di un angelo che presenta il donatore genuflesso alla Vergine (secondo molti studiosi di Storia dell’arte identificato nel cardinale Jacopo Stefaneschi).

Entrambi i pennacchi, isolati dalla lunetta, contengono la figura di un angelo. Il complesso era conosciuto da molto da tempo e, il mondo dell’arte, soprattutto quello italiano, ne suggeriva il delicato stacco. Finalmente, tra il 1960 ed il 1963, l’operazione di stacco venne felicemente portata a compimento a cura dello stato francese, da parte dei restauratori Sorbets de Christen e Nicaud. Il delicato intervento salvò le ormai povere zone superstiti e mise alla luce – cosa altrettanto rilevante – alcuni insiemi di eccezionali sinopie, che si oggi presentano in sovrapposizione.

Il continuo e progressivo deterioramento della grande opera a causa degli agenti atmosferici – tra questi l’impetuoso vento del Nord-Ovest – è drasticamente documentato dalle numerose variabili copie (anche in rilievo) realizzate nell’Ottocento.

Tra queste spicca un’incisione realizzata intorno al 1830 (“Bence del. Mile Ribault e Gossard sculp.”), non troppo precisa ed erroneamente assegnata a Giotto, che mette in evidenza di come gli affreschi fossero a quel tempo quasi perfettamente conservati, comprese le intere raffigurazioni dei due angeli fiancheggianti la lunetta, di cui – come si può osservare dalla foto nella presente pagina – adesso rimangono soltanto alcuni frammenti di quello di destra.

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