Biografia di Benozzo Gozzoli

Benozzo di Lese di Sandro(Scandicci, 1420 – Pistoia, 4 ottobre 1497)

Autoritratto
Sopra, un’opera dell’artista: Autoritratto (Opus Benotii) nella Cappella dei Magi, Palazzo Riccardi, Firenze

Biografia di Benozzo Gozzoli

Di Benozzo Gozzoli non si conosce l’esatta data di nascita (tradizionalmente riferita intorno al 1420) ma si sa che nacque nel villaggio di Sant’Ilario a Colombano, presso Settimo, Scandicci, Firenze.

Nel 1427, quando Benozzo aveva sette anni, la sua famiglia si trasferì nel capoluogo toscano.

Riguardo la sua prima formazione ci sono stati in passato ampi dibattiti che spesso hanno portato a risultati contrastanti tra gli stessi studiosi, molti dei quali concordano sull’ipotesi del Vasari, secondo il quale, l’artista avrebbe fatto il suo apprendistato presso la bottega di Beato Angelico.

Sempre dal celebre storico aretino apprendiamo che egli stesso, nella seconda edizione delle “Vite”, aveva ribattezzato l’artista con un nuovo nome: Benozzo Gozzoli. Certo è comunque il fatto che in età matura il pittore ricevette una solida formazione artistica dall’Angelico, con cui collaborò alla decorazione del convento e della chiesa di San Marco a Firenze. Risulta infatti che gli affreschi furono eseguiti da Benozzo su progetto dell’illustre frate domenicano: la “Crocefissione con la Vergine e i santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire” (cella n° 38), la “Preghiera nell’Orto” (cella n° 34), “Madonna col Bambino e angeli” (attualmente a Detroit), “L’Uomo dei Dolori” (cella n° 39).

Intorno al triennio 1437-39 realizzò il “Ratto di Elena”, una tavoletta a forma ottagonale destinata al frontale di un cassone; tra il 1440 e il 1445 circa dipinse la “Madonna col Bambino e nove Angeli”, oggi custodita nella National Gallery di Londra.

Nel decennio in cui l’artista collaborò con l’Angelico – fatta eccezione del periodo 1444-47 (del 1447 solo una parte), ove era impegnato, insieme a Lorenzo Ghiberti (1378 – 1455) e suo figlio Vittorio, alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze –  gli si può probabilmente assegnare il riquadro con la “Storia di David”. Da documentazioni certe si ricava che l’artista il 23 maggio del 1447 (sotto il papato di Niccolò V, ma chiamato da Eugenio IV prima della sua morte, avvenuta il febbraio dello stesso anno) si trovava a Roma con Beato Angelico per affrescare una cappella nei palazzi Vaticani (si pensa a quella del Sacramento). Poco più tardi i due artisti lavorarono nella Cappella Niccolina, degli stessi palazzi, fino al giugno dell’anno successivo. Anche lo stendardo con la “Madonna col Bambino” per Santa Maria sopra Minerva, riferito all’anno 1449 ed assegnato all’artista in esame, fu probabilmente realizzato su progetto e disegno di Beato Angelico.

Nel “Polittico Guidalotti” dell’Angelico (1448 circa) viene assegnata a Benozzo l’immagine di Santa Caterina d’Alessandria. La collaborazione con Beato Angelico, che tanto influenzò la pittura del Gozzoli, ebbe termine nel 1449, dopo gli affreschi delle volte della Cappella di S. Brizio nella cattedrale di Santa Maria Assunta Orvieto (Duomo di Orvieto): del Gozzoli sono alcuni dei volti della vela dei Profeti e parti di diverse teste raffigurate nei costoloni.

Soggiorni umbri e laziali

Nel 1450 l’artista si trasferì in Umbria ove realizzò l’”Annunciazione di Narni”, firmata: “OPU[S] BENOT[I] DE FLORENT[IA]” e annoverata come prima opera completamente autografa.

Intorno al 1450, ancora lavorando come collaboratore, questa volta con altri artisti, iniziò gli affreschi nel monastero di San Fortunato a Montefalco: suoi sono la “Madonna col Bambino tra i Santi Francesco e Bernardino da Siena”, la “Madonna col Bambino e un Angelo musicante e San Fortunato in trono” (entrambi nella lunetta). Per la stessa chiesa realizzò la pala dell’”Assunzione della Vergine”, attualmente custodita nella Pinacoteca Vaticana.

Riferita al 1450-52 è la tavola con la raffigurazione di “Sant’Orsola angeli e Donatore” che il pittore realizzò su commissione della Clarisse di Montefalco.

Dello stesso periodo è la decorazione della tribuna absidale nella chiesa di San Francesco con la rappresentazione delle “Storie della vita di San Francesco”, che ebbe come committente Fra’ Jacopo da Montefalco dell’ordine dei Frati Minori, un colto teologo e grande predicatore. L’iconografia generale è probabilmente derivata dal “De conformitate vitae beati Francisci ad vitam Domini Jesu” (1390) di fra Bartolomeo da Pisa.

Le scene con le storie della vita del santo sono ripartite su tre registri in dodici pannelli. Sulla volta appaiono “San Francesco in gloria tra gli angeli” e i cinque santi dell’Ordine, mentre sull’intradosso dell’arco trionfale è raffigurato lo stesso santo che, attorniato da dodici compagni, mostra le mani con le stimmate.

Nella cappella di San Girolamo vi eseguì, in una scena stessa, un finto polittico completamente rifinito, mentre nel registro inferiore rappresentò le “Storie della Vita di san Girolamo”. Nella lunetta appare la Crocifissione. Tra i due registri, divisi da una fascia, appare la scritta “costruita e dipinta […] il primo giorno di novembre del 1452”. La decorazione della cappella è una delle prime testimonianze illusionistiche nel mondo della pittura, ma evidenzia anche la volontà dell’artista di promuovere con forza la propria maestria.

Sempre allo stesso anno appartiene la “Madonna col Bambino, S. Francesco, S. Bernardino da Siena e il donatore Fra Jacopo da Montefalco” (“Madonna dell’Umiltà).

Anche l’Annunciazione (attualmente custodita nel Museo Eroli a Narni e proveniente dalla chiesa di San Domenico della stessa città), che ebbe come committente il cardinale Berardo Eroli, è opera di Benozzo Gozzoli. Nella zona centrale della scena, sulla colonna, appare infatti lo stemma del committente.

Nel 1453 Benozzo decorò il convento di Santa Rosa a Viterbo realizzando un ciclo di affreschi (andati distrutti nel 1632) con le Storie della vita di Rosa da Viterbo. Esistono le riproduzioni dell’intera decorazione, che furono eseguite da Francesco Sabatini prima della loro distruzione.

Del 1456 è l’altra “Madonna dell’Umiltà con Santi”, firmata e datata, nota come Pala della Sapienza Nuova, realizzata per il Collegio di San Gerolamo a Perugia.

Soggiorno fiorentino

Da documentazioni certe si ricava che Benozzo, nel maggio del 1459, ritornò a Firenze, dove si innamorò della figlia di un mercante di tessuti, che poco dopo sposò. Dal matrimonio nacquero nove figli, fra i quali due – Francesco e Alessio – divennero pittori. È del luglio dello stesso anno l’avvio della decorazione della Cappella dei Magi nel Palazzo dei Medici con la fiabesca rappresentazione del Viaggio dei Magi, richiesta da Piero di Cosimo de’ Medici. È abbastanza chiaro che la scena evangelica fu soltanto un pretesto per magnificare i successi politici de’ Medici immortalando ritratti di famiglia ed importanti personalità al loro vicini.

Al 1460 è riferita la Madonna col Bambino di Detroit.

Prima di lasciare Firenze (1461) per recarsi a San Gimignano, l’artista, su commissione della Compagnia di Santa Maria della Purificazione e di San Zenobi in San Marco di Firenze, eseguì la Pala della Purificazione.

Appartenente al biennio 1461-62 è uno degli episodi di predella con raffigurato il Festino di Erode, attualmente custodito nella National Gallery of Art di Washington.

Soggiorno a San Gimignano

Nel 1464 il Benozzo fu chiamato a San Gimignano da Fra’ Domenico Strambi, un dotto monaco agostiniano, per la decorazione del coro della chiesa di Sant’Agostino.

Qui l’artista vi realizzò il ciclo delle le “Storie della vita di sant’Agostino”, narrando 17 episodi stesi con grande dovizia di particolari. Sempre nello stesso anno e nella stessa chiesa, a circa metà navata centrale, Benozzo realizzò una pittura votiva con la rappresentazione di San Sebastiano intercessore.

Questo affresco fu dipinto con urgenza sotto la pressione degli agostiniani facendo sì che l’artista lasciasse momentaneamente sospesa la decorazione del coro. Nel triennio 1462-64, infatti, San Gimignano imperversava la peste e l’amministrazione del Comune, già nel 1463, aveva deliberato la realizzazione di un affresco con San Sebastiano nella stessa chiesa. Il dipinto sarebbe stato realizzato dopo i lavori del coro, iniziati nel 1964, ma agli inizi dell’estate, all’inasprirsi del morbo, gli agostiniani chiesero al Gozzoli di eseguire al più presto l’affresco votivo, che risulta portato a compimento il 28 luglio dello stesso anno. Il ciclo delle Storie di S. Agostino, invece fu portato a termine nel 1465.

Durante il soggiorno sangimignanese Benozzo realizzò anche tre pale d’altare

  • “Madonna col Bambino in trono, incoronata da due angeli e i Santi Giovanni Battista, Maria Maddalena, Agostino e Marta” (attualmente custodita nel Museo civico della città), firmata e datata 1466, per la chiesa conventuale di Maria Maddalena a San Gimignano.

  • “Madonna dell’Umiltà tra Sant’Andrea e San Prospero, e due angeli”, conservata nello stesso museo, firmata e datata 28 agosto 1466.

  • “Matrimonio Mistico di santa Caterina” (1466), cappella Rustici in Santa Maria dell’Oro a Terni.

Durante lo stesso soggiorno restaurò la Maestà (1317), di Lippo Memmi, ubicata nell’attuale “Sala di Dante” del Palazzo pubblico.

Nel 1467 lasciò San Gimignano per recarsi a Pisa e dintorni (Val d’Elsa e in Val d’Era).

Tabernacoli in Val d’Elsa e in Val d’Era

Il Gozzoli, nel periodo relativo al soggiorno a San Gimignano, si spostava a Certaldo per dipingere, insieme i suoi collaboratori di bottega, il Tabernacolo dei Giustiziati , già ubicato lungo la via Francigena nei pressi del torrente Agliena e che attualmente, dopo lo strappo degli affreschi avvenuto lo scorso secolo, si trova a Certaldo Alto nell’ex chiesa dei Santi Tommaso e Prospero. Tra i suoi aiuti figuravano i fiorentini Pier Francesco Fiorentino (1444?/45? – dopo il 1497) e Giusto d’Andrea (1440 – 1498), quest’ultimo figlio del pittore Andrea di Giusto (1400 circa – 1450).

L’altro tabernacolo, attualmente custodito a Legoli (frazione di Peccioli in provincia di Pisa), fu probabilmente realizzato dall’artista dal 31 maggio del 1479 all’11 gennaio del 1480, periodo di soggiorno ricavato da documentazioni certe.

Altri “affreschi staccati”, derivati da due tabernacoli (“Madonna della Tosse”, del 1484, e “Visitazione” degli anni 1490-91) che furono commissionati al Benozzo da Grazia Francesco, priore di Castelnuovo d’Elsa, si possono ammirare a Castelfiorentino (Firenze) presso il BEGO-Museo Benozzo Gozzoli.

Sempre a Castelfiorentino, presso il Palazzo Comunale, è esposta una Santa Verdiana, che – per via di una iscrizione – si fa risalire al 1490.

Soggiorni nel pisano (1467 – 1495)

Come già sopra accennato, nel 1467 Benozzo partì da San Gimignano per recarsi a Pisa. In tale periodo l’artista avrebbe aperto una bottega per organizzare i lavori di coadiuvo per la decorazione nel Camposanto monumentale della città, iniziati nel 1468 e portati a compimento nel 1484. Degli affreschi, che subirono i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale (1944), sono rimasti soltanto alcuni frammenti.

Tra il 1470 e il 1475 realizzò “Trionfo di san Tommaso d’Aquino” (attualmente nel Museo del Louvre), commissionato per la Cattedrale di Pisa.

Nel corso del già citato soggiorno pecciolese (documentato a Legoli dal 31 maggio 1479 all’11 gennaio 1480), contemporaneamente alla decorazione del tabernacolo della cappella di Santa Caterina, l’artista eseguì a Volterra, su commissione della Compagnia della Vergine Maria, l’affresco de’ “La Cavalcata dei Magi”. Il dipinto fa da fondale ad un presepio in terracotta riferito a maestranze fiorentine quattrocentesche.

Il ritorno a Firenze e la morte

Nel 1495, poco dopo della cacciata de’ Medici, suoi protettori, da parte di Carlo VIII di Francia, Benozzo fece ritorno a Firenze. Più tardi partì per Pistoia dove si trovavano due dei suoi figli: Francesco e Giovan Battista. Il primo suo collaboratore , l’altro magistrato. Questi, il giorno prima della morte del padre, vendettero due tavole – eseguite dai tre artisti di famiglia: Benozzo, Francesco ed Alessio – al cardinale Niccolò Pandolfini, allora vescovo di Pistoia. La “Deposizione dalla croce” e la “Resurrezione di Lazzaro” rispettivamente custoditi Museo Horne a Firenze e nella National Gallery of Art di Washington. Nelle due opere spariscono il solito decorativismo e il linguaggio fiabesco: vi appaiono invece elementi austeri e drammatici, influenzati probabilmente dalle prediche del Savonarola.

Benozzo Gozzoli morì nel 1497 a Pistoia, forse colpito dalla peste che allora infuriava cattiva nella città.

Opere di Benozzo Gozzoli

Pittura

  • Vergine con Bambino e nove angeli (conosciuta anche come la Madonna del Baldacchino), tecnica a tempera su tavola, anni 1440-1445, National Gallery, Londra, proveniente da Firenze.

  • Ratto di Elena, tecnica a tempera su tavola, anno 1445 circa, National Gallery, Londra, proveniente da Firenze.

  • Cristo in pietà, tecnica a tempera su tavola, anni 1445-1450, Museo di Castelvecchio Verona,.

  • Tondo con l’ Adorazione dei Magi, tecnica a tempera su tavola, anni 1447-1450 (realizzato con Filippo Lippi), National Gallery of Art, Washington.

  • Decorazione del convento di San Marco, ciclo di affreschi, anni 1440-1444 (realizzati con Beato Angelico), Museo Nazionale di San Marco, Firenze.

    • Cristo deriso (meditazione), cella n.7,

    • Adorazione dei Magi, cella n.39,

    • Crocifissione con la Vergine e San Pietro martire, cella n. 29,

    • Crocifissione e la Vergine, cella n.22,

    • Cristo nel Getsemani e la Vergine in meditazione, cella n. 43

  • Cristo giudice e angeli, decorazioni a racemi”, affreschi, anno 1447 (realizzati assieme a Beato Angelico), Duomo di Orvieto.

  • Il coro dei Profeti, anno 1447 (affresco eseguito in collaborazione con Beato Angelico), Duomo di Orvieto.

  • San Lorenzo davanti a Decio, affresco, anno 1448 (realizzato assieme a Beato Angelico), Cappella Niccolina, Città del Vaticano.

  • Martirio di San Lorenzo, affresco, anno 1448 (realizzato assieme a Beato Angelico), Cappella Niccolina, Città del Vaticano.

  • Madonna con Bambino benedicente, tecnica a tempera su seta applicata a tavola, anno 1449, Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma.

  • Natività, tecnica a tempera su tavola, anni 1451-1453 (dall’Armadio degli Argenti di Beato Angelico, attualmente nel Museo Nazionale di San Marco, Firenze), proveniente dalla Basilica della Santissima Annunziata a Firenze.

  • Frammenti di affresco con la Vergine con Bambino e due angeli, anno 1450 circa, chiesa dei Santi Domenico e Sisto, Roma.

  • Cristo in pietà tra la Vergine e san Giovanni evangelista, tecnica a tempera su tavola, anni 1449-1450, collezione Johnson, Firenze.

  • Annunciazione, tecnica a tempera su tavola, anni 1450-1455, Museo Eroli, Narni.

  • Angelo nunziante, affresco staccato e riportato su tela, anni 1449-1450, Pinacoteca civica di Foligno, già nella chiesa di San Domenico a Foligno.

  • Ecce Homo, tecnica a tempera su pergamena riportata su tavola (incollata), anno 1450 circa, Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco, Assisi.

  • Tondo dell’Annunciazione, tecnica a tempera su tavola, anno 1450 circa, Museum of Fine Art, San Diego.

  • Crocifissione e sant’Antonio da Padova, tecnica a tempera su tavola, 1450 circa, Parigi, collezione privata, già nel convento di San Fortunato a Montefalco.

  • Sant’Orsola, tecnica a tempera su tavola, anno 1450 circa, National Gallery of Art, Washington, proveniente da Montefalco.

  • Affresco con la Madonna con Bimbo e angelo musicante, anno 1450, eremo di San Fortunato, Montefalco.

  • San Fortunato in trono, affresco, anno 1450, eremo di San Fortunato, Montefalco.

  • Affresco con la Madonna con Bambino, i santi Francesco e Bernardino e sette angeli, anno 1450, eremo di San Fortunato, Montefalco.

  • Pala di San Tommaso (o Pala di San Fortunato), tecnica a tempera su tavola, anni 1450-1451, Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano, proveniente dall’eremo di San Fortunato a Montefalco.

  • Ciclo di affreschi con le Storie di San Francesco, anno 1452, chiesa di San Francesco., Montefalco

  • Ciclo di affreschi con San Francesco in gloria e santi (sulla volta), anno 1452, chiesa di San Francesco, Montefalco.

  • Ciclo di affreschi con le Storie di Cristo e di san Girolamo, anno 1452, chiesa di San Francesco, Montefalco.

  • Finto polittico, affresco, anno 1452, chiesa di San Francesco, Montefalco.

  • Madonna con Bambino, i santi Francesco e Bernardino e il committente fra’ Jacopo da Montefalco, tecnica a tempera su tavola, anni 1452-1453, Kusthistoriches Museum, Vienna, probabilmente proveniente dalla chiesa di San Francesco a Montefalco.

  • Santa Chiara, affresco, anno 1452 (completo rifacimento di un dipinto del 1430), monastero di Santa Chiara, Montefalco.

  • Testo di Cristo (affresco staccato da muro), anno 1455 circa, Museo nazionale di Palazzo Venezia, Roma, proveniente dalla chiesa di Santa Chiara a Piperno di Montefalco.

  • Pala della Sapienza Nuova, tecnica a tempera su tavola, anno 1456, Galleria nazionale dell’Umbria, Perugia, già nel collegio di San Girolamo (Sapienza Nuova) a Perugia.

  • La Vergine protegge Sermoneta, tecnica a tempera su tavola, anno 1458, Cattedrale di Sermoneta.

  • Affresco con Sant’Antonio da Padova e due donatori, anni 1458-1460, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma.

  • Affresco con il corteo dei Magi, anno 1459, Palazzo Medici Riccardi, Firenze.

  • Affresco con il giardino del Paradiso, anni 1459-1460, Palazzo Medici Riccardi, Firenze.

  • Agnus dei, affresco, anno 1459, Palazzo Medici Riccardi, Firenze.

  • Madonna con Bambino, tecnica a tempera su tavola, 1460-1461, Fogg Art Museum, Cambridge, probabilmente proveniente da Firenze.

  • Madonna con Bambino e cherubini, tecnica a tempera su tavola, anno 1460 circa, collezione Ford, Detroit.

  • Pala della Compagnia della Purificazione e di San Zanobi, tecnica a tempera su tavola, anno 1461, proveniente dalla Basilica di San Marco (Firenze):

  • Madonna con Bambino, angeli e i santi Giovanni Battista, Girolamo, Zanobi, Pietro, Domenico e Francesco, National Gallery, Londra.

  • San Zanobi resuscita un bambino, Staatliche Museen, Berlino.

  • Festino di Erode e decollazione del Battista, National Gallery of Art, Washington.

  • San Domenico resuscita un bambino, Pinacoteca di Brera, Milano.

  • Purificazione della Vergine, collezione Johnson, Filadelfia.

  • Caduta di Simon Mago, Hampton Court, Londra.

  • Pilastrino con i santi Bartolomeo, Giacomo maggiore e Giovanni Battista, Galleria dell’Accademia, Firenze.

  • Matrimonio mistico di Santa Caterina, tecnica a tempera su tavola, anni 1461-1464, Museo nazionale di San Marco, Firenze, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.

  • Cristo in pietà tra i santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena, tecnica a tempera su tavola, anni 1461-1464, Museo nazionale di San Marco, Firenze, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.

  • I santi Antonio abate e Benedetto, tecnica a tempera su tavola, anni 1461-1464, Museo nazionale di San Marco, Firenze, proveniente dalla Basilica di Santa Croce a Firenze.

  • Predella dell’Altare Alessandri (distrutta), tecnica a tempera su tavola, anni 1462-1463, Metropolitan Museum, New York, proveniente dalla chiesa di San Pier Maggiore (Firenze).

  • Crocifissione tra i santi Girolamo e Domenico, tecnica a tempera su tavola, anni 1459-1464, collezione Drury- Lowe, Locko Park, proveniente da Firenze.

  • Madonna dell’Umiltà e due angeli, tecnica a tempera su tavola centinata, anni 1460-1465, collezione privata, Monaco di Baviera.

  • Ciclo di affreschi con le Storie di Sant’Agostino, anni 1464-1465, Chiesa di Sant’Agostino, San Gimignano.

  • Santi e loro storie, (affreschi), anni 1464-1465, chiesa di Sant’Agostino, San Gimignano.

  • Evangelisti, affreschi, anni 1464-1465, chiesa di Sant’Agostino (San Gimignano).

  • Affresco con San Sebastiano intercessore, anno 1464, Chiesa di Sant’Agostino, San Gimignano.

  • Martirio di San Sebastiano, affresco, 1464, Duomo di San Gimignano.

  • Predella con la Madonna con Bambino, angeli e i santi Andrea e Prospero, tecnica a tempera su tavola, anno 1466, Museo Civico di San Gimignano.

  • Crocifissione e profeti, affresco, anno 1466, convento di Monte Oliveto, San Gimignano.

  • Due santi, affresco, anno 1467, Palazzo Comunale di San Gimignano.

  • Crocifissione, i santi Girolamo e Francesco e committente, affresco staccato da muro, anni 1467-1468, Palazzo Comunale di San Gimignano.

  • Matrimonio mistico di santa Caterina con i santi Lucia, Bartolomeo e Francesco, tecnica a tempera su tavola, anno 1466, Pinacoteca Comunale, Terni, proveniente dalla chiesa di Santa Maria dell’Oro a Terni.

  • Madonna con Bambino, due angeli e i santi Maria Maddalena, Giovanni Battista, Agostino e Marta, tecnica a tempera su tavola, anni 1466-1467, Museo Civico di San Gimignano, proveniente dalla chiesa della Maddalena a San Gimignano.

  • Tabernacolo dei Giustiziati, affreschi staccati, anno 1467 (realizzato con con altri artisti), Certaldo, Ex chiesa dei Santi Tommaso e Prospero.

  • Santa Maria maddalena e la Beata Fina da San Gimignano, tecnica a tempera su tavola, anni 1467-1470, Musée du Petit Palais, Avignone, proveniente da San Gimignano.

  • San Girolamo e un beato, tecnica a tempera su tavola, anni 1467-1470, collezione Thyssen, Lugano, proveniente da San Gimignano.

  • Cristo passo, tecnica a tempera su tavola, anni 1467-1470, Pinacoteca di Brera, Milano, probabilemnte proveniente da San Gimignano.

  • San Giovanni evangelista, tecnica a tempera su tavola, anno 1470 circa, Accademia Carrara, Bergamo.

  • Affreschi del Camposanto, ciclo di affreschi, anni 1469-1484, Camposanto monumentale, Pisa.

  • Sinopie degli affreschi del Camposanto, sinopie, anni 1469-1484, Museo delle sinopie, Pisa, provenienti dal Camposanto monumentale di Pisa.

  • La Vergine con Bambino e i santi Rocco, Lorenzo, Antonio abate e Bernardino e i committenti, tecnica a tempera su tavola, anno 1470 (realizzato con aiuti di bottega), Museo dell’Opera del Duomo, Pisa, proveniente dalla chiesa di San Lazzaro fuori le mura a Pisa.

  • Trionfo di San Tommaso d’Aquino, tecnica a tempera su tavola, anni 1470-1473, Louvre, Parigi, proveniente dal Duomo di Pisa.

  • Madonna con Bimbo in trono e i santi Giovanni Battista, Gregorio, Domenico, Giovanni evangelista, Giuliano e Francesco, tecnica a tempera su tavola, 1473-1478, National Gallery of Canada, Ottawa, proveniente da Pisa.

  • Ciclo di affreschi del Tabernacolo di Legoli, anni 1479-1480, Cappella di Santa Caterina (Legoli).

  • Crocifissione con le Pie donne e santi domenicani, affresco, anno 1480 circa: Chiesa di San Domenico (Pisa).

  • Compianto sul Cristo morto, tecnica a tempera su tavola, anni 1480-1490, collezione privata, Melbourne Hall, proveniente da Pisa.

  • Gli intercessori santi Nicola da Tolentino, Rocco, Sebastiano e Bernardino, angeli e committenti, tecnica a tempera su tavola attualmente su tela, anno 1481, Metropolitan Museum, New York, proveniente da Pisa.

  • La Santa Croce tra due angeli, San Giovanni evangelista e l’Addolorata, affresco, anni 1480-1485, Chiesa di San Benedetto (Pisa).

  • Madonna con Bambino, due angeli e i santi Scolastica, Benedetto, Orsola e Giovanni Gualberto, tecnica a tempera su tavola, anno 1490 circa, Museo nazionale di San Matteo, Pisa, proveniente dalla chiesa di San Benedetto (Pisa).

  • Cavalcata dei Magi, affresco, anni 1485-1490, Duomo di Volterra.

  • Affreschi del Tabernacolo della Madonna della Tosse, ciclo di affreschi, anno 1484 (realizzato con allievi di bottega), BEGO-Museo Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino, proveniente dal tabernacolo della Madonna della Tosse a Castelfiorentino.

  • Affreschi del Tabernacolo della Visitazione, anni 1491 (realizzato con aiuti di bottega), BEGO-Museo Benozzo Gozzoli, Castelfiorentino, proveniente dal Tabernacolo della Visitazione a Castelfiorentino.

  • Madonna con Bambino, tecnica a tempera su tavola centinata, anni 1490-1495, Pieve, Calci.

  • Madonna con Bambino e due angeli, tecnica a tempera su tavola, anno 1495 circa (conseguenti ritocchi nel XVI secolo), Galleria Nazionale, Praga, probabilmente proveniente da Pisa.

  • Deposizione dalla croce, olio su tela, anni 1496-1497, Museo Horne, Firenze, proveniente dal Duomo di Pistoia.

  • Resurrezione di Lazzaro, olio su tela, anno 1497, National Gallery of Art, Washington, proveniente dal Duomo di Pistoia.

  • San Girolamo penitente, tecnica a tempera su tavola, biennio 1495-1496, Museo Bardini, Firenze.

  • Madonna con Bambino, angeli e santi, sinopia, anno 1497, Palazzo Comunale, Pistoia.

Miniatura

  • Papa Eugenio IV (dal codice delle profezie di Gioacchino da Fiore), anni 1445-1447, British Library, Londra, già a Firenze.

  • Il sogno di Innocenzo III, (dal manoscritto VI), anni 1496-1497, Convento di Giaccherino, Pistoia.

Scultura

  • Formelle della porta del Paradiso (in collaborazione con Lorenzo Ghiberti), bronzo dorato, anni 1445-1448, Museo dell’Opera del Duomo, Firenze, già nel Battistero di San Giovanni nella stessa città.

  • La presa di Gerico.

  • Incontro della regina di Saba con Salomone

Disegno

  • Morte di Santa Chiara da Montefalco, anni 1450-1452, Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda, proveniente già nella chiesa di Santa Chiara a Montefalco.

    • Storie della vita di Santa Chiara da Montefalco, anni 1450-1452, National Gallery, Londra, già nella chiesa di Santa Chiara a Montefalco.

    • Nascita della Vergine (disegno realizzato per un ricamo), biennio 1490-1491, Metropolitan Museum, New York, già a Pisa.

Bibliografia su Benozzo Gozzoli

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  • Piero Bargellini, Il Concilio di Firenze e gli affreschi di Benozzo, Vallecchi, anno 1961, Firenze.

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  • A cura di Rosanna Caterina Proto Pisani e Anna Padoa Rizzo: Gli affreschi di Benozzo Gozzoli a Castelfiorentino (1484–1490) , Pacini, anno 1987, Pisa.

  • Arte e committenza a Pistoia alla fine del secolo XV. Benozzo Gozzoli e i suoi figli Francesco e Alessio; nuove ricerche a cura di Anna Padoa Rizzo, anno 1989, Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia.

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  • Anna Padoa Rizzo, Benozzo Gozzoli. Catalogo completo dei dipinti, Firenze, Cantini, anno 1992.

  • Benozzo Gozzoli: la Cappella dei Magi a cura di Cristina Acidini Luchinat, Milano, Electa, anno 1993.

  • Il Camposanto di Pisa a cura di Clara Baracchini e Enrico Castelnuovo, Torino, Einaudi, anno 1996.

  • Diane Cole Ahl, Benozzo Gozzoli, New Haven, Yale University Press, anno 1996.

  • A cura di Anna Padoa Rizzo con Annamaria Bernacchioni, Nicoletta Pons e Lisa Venturini: Benozzo Gozzoli in Toscana, Cantini, anno 1997, Firenze.

  • Elvio Lunghi, Benozzo Gozzoli a Montefalco, Editrice Minerva, anno 1997, Assisi.

  • Anna Padoa Rizzo, Benozzo Gozzoli in Umbria, Cantini, anno 1997, Firenze.

  • Maria Luigia Orlandi, Benozzo Gozzoli a Pisa: i documenti (1468-1495), Pacini, anno 1997, Pisa.

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  • Ead, Benozzo Gozzoli in Umbria, Octavo, anno 1997, Firenze.

  • Anna Padoa Rizzo, Benozzo Gozzoli in Toscana, Octavo, anno 1997, Firenze.

  • Beato Angelico e Benozzo Gozzoli. Artisti del Rinascimento a Perugia catalogo della mostra curato da Vittoria Garibaldi, Silvana Editoriale, anno 1998, Cinisello Balsamo.

  • Benozzo Gozzoli. Le storie di Sant’Agostino a San Gimignano a cura di Roberto Cardini, Anna Padoa Rizzo e Mariangela Regoliosi, Bulzoni, anno 2001, Roma.

  • Marco Bussagli, Benozzo Gozzoli, Giunti, anno 1999, Firenze.

  • Cristina Acidini Luchinat, Benozzo Gozzoli, Scala, anno 1999, Cinisello Balsamo.

  • Silvestro Nessi, Benozzo Gozzoli: La vita e le opere con le immagini degli affreschi a Montefalco, Quattroemme, anno 2001, Perugia.

  • Benozzo Gozzoli e l’architettura – Atti della giornata di studi per il V centenario della morte a cura di Emanuela Andreatta e Valerio Tesi, anno 2002, Firenze.

  • Benozzo Gozzoli: allievo a Roma, maestro in Umbria catalogo della mostra a cura di Bruno Toscano e Giovanna Capitelli, Silvana Editoriale, anno 2002, Milano.

  • Anna Padoa Rizzo, Benozzo Gozzoli: un pittore insigne, “pratico di grandissima invenzione”, Silvana Editoriale, anno 2003, Milano.

  • Benozzo Gozzoli: viaggio attraverso un secolo – Atti del convegno internazionale di studi a cura di Enrico Castelnuovo e Alessandra Malquori, Pacini, anno 2003, Pisa.

  • Il colore di Benozzo Gozzoli: due predelle della Pinacoteca di Brera catalogo a cura di Matteo Ceriana e Valentina Maderna, Electa, anno 2003, Milano.

  • Cristina Acidini Luchinat, Benozzo Gozzoli, Scala,  anno 2007, Antella (Firenze).

  • Catalogo della mostra, a cura di Serena Nocentini e Anna Padoa Rizzo: Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle terre di Castelfiorentino. Pittura devozionale in Valdelsa, Maschietto Editore, anno 2011, Firenze.

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