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Edvard Munch: L'urlo, datato 1895

Breve biografia e stile di Edvard Munch

Breve biografia di Edvard Munch

Munch: Cenni biografici e linguaggio artistico

Pagine correlate all’artista: Alcune opere di Munch – Art Nouveau – Modernismo.

L'urlo, datato 1895
Munch: L’urlo (Il grido), 1885: una delle quattro versioni esistenti, anch’essa realizzata con l’impiego del pastello

Cenni biografici: Edvard Munch (nato a Løten il 12 dicembre 1863 – morto ad Ekely il 23 gennaio 1944), si forma ad Oslo nella Scuola Reale di Disegno, in un ambiente alquanto vicino alla pittura francese.

Nel 1885 si reca per la prima volta Parigi per integrare la sua formazione artistica.

Partecipa nel 1892 ad un’importante manifestazione di Berlino ed il suo linguaggio, considerato “duro e crudo”, desta molto scalpore.

Da questa data al 1908 realizza i suoi lavori più significativi, sia dipinti che incisioni, che incidono notevolmente sulla secessione di Berlino, aprendo al linguaggio espressionista. Le opere che seguono nei periodi successivi non hanno la stessa forza espressiva di quelle precedenti e non sono abbastanza valutate, ma confermano la natura di un pittore puro, in continua ricerca.

Il linguaggio di Munch

L’urlo (Il grido), 1893
Munch: L’urlo (Il grido), 1893, tecnica a olio, tempera e pastello su cartone, 83,5 cm × 66 cm, Galleria Nazionale, Oslo.

Se Klimt interpreta, nella cadenzata squisitezza del suo decorativismo, il “precario sopravvivere della forma e alla fine della sostanza” (dalle parole di Argan) esprimendo con forza i risvolti di una società ormai in crisi, Munch traduce la problematica relativa alla stessa sfiducia esistenziale, colma di riferimenti ai pensieri di Schopenhauer e Nietzsche, con un linguaggio più marcatamente espressivo.

Munch, che ostenta insieme al suo connazionale drammaturgo Henrik Ibsen (collaborando alla realizzazione di coreografie e manifesti ai suoi spettacoli teatrali) il forte disappunto per la morale conformista, per i pregiudizi e la doppia personalità borghese, identifica nella linea-forza del Modernismo, il linguaggio più adatto a comunicare forti ed efficaci messaggi, atti ad integrare positivamente le grandi problematiche legate alla vita, al sentimento odio-amore e alla morte.

Munch: Autoritratto tra letto e orologio, 1940-43
Munch: Autoritratto tra letto e orologio, 1940-43

Impiegando la contrapposizione di campiture fantastiche, allusive e povere di variazione cromatica, fino a raggiungere spesso il puro monocromo, con tratti decisi e continui che conferiscono dinamicità impostata su vortici lineari ed onde sinusoidali, Munch  comunica in modo netto il problema legato all’isolamento, ai difficili rapporti sentimentali, all’inadeguata risposta dell’etica sociale, chiusa, ipocrita e conformista.

Le sue opere, come “Il grido” e “La bambina malata” configurano una concezione di vita drasticamente governata dalla sfera patologica, da pensieri angosciosi, dall’interessamento verso la donna o dal fattore del ripudio. Anche nelle sue litografie riprende le stesse problematiche legate alla vita sociale del tempo, come testimoniano le sei versioni della “Bambina malata”.

Alcune fra le opere più significative di Munch:

Ritratto della sorella Inger (1884)

Tête-à-tête (1885)

La bambina malata (1886, esistono altre 5 versioni autografe dell’artista)

Primavera (1889)

Primavera sul viale Karl Johan (1890)

Il bacio con la finestra (1892)

Ritratto della sorella Inger (1892)

La roulette (1892)

Sera sul viale Karl Johan (1892)

Malinconia (1892)

La morte nella stanza della malata (1893)

L’urlo (1893)

Notte a Saint-Cloud (1893)

Le mani (1893 circa)

La voce (1893)

Angoscia (1894)

Vampiro (1893-1894)

Ceneri (dopo la caduta) (1894)

La donna in tre fasi (la sfinge) (1894)

Gli occhi negli occhi (1894)

Il giorno dopo (1894-1895)

Madonna (1894-1895)

Autoritratto con sigaretta (1895)

La pubertà (1895)

Chiaro di luna (1895)

Morte in infermieria (1895)

Separazione (1896)

Henrik Ibsen al Grand Café (1898)

Eredità (1897-1899)

La madre morta e la bambina (1897-1899)

Malinconia, Laura (1899)

La morte della mamma (1899)

Metabolismo (Adamo ed Eva) (1899)

Vite vergine rossa (1898-1900)

La danza della vita (1899-1900)

Golgotha (1900)

Le signore sul ponte (1902)

Ragazze sul ponte (1902 circa)

Autoritratto all’inferno (1903)

Malinconia (ragazza che piange sulla spiaggia) (1906-1907)

Tempo di neve nel viale (1906)

Disperazione

Uomo passeggia di notte

Gelosia II (1907)

La morte di Marat I (1907)

Amore e Psiche (1907)

Dolore (1908)

Autoritratto a Bergen (1916)

l sole II (1910-1916)

Agitazione interna (1919-1920)

Modella accanto alla sedia di paglia (1919-1921)

L’assassino (1920/1)

Autoritratto tra l’orologio e il letto (1940-1943).

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