San Ciriaco e la principessa Artemia di Matthias Grünewald

Matthias Grünewald: San Ciriaco e la principessa Artemia

Matthias Grünewald: San Ciriaco e la principessa Artemia
San Ciriaco e la principessa Artemia,  cm. 99,8 x 43,8, Städelsches Kunstinstitut, Francoforte.

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Sull’opera: “San Ciriaco e la principessa Artemia” è un dipinto autografo di Matthias Grünewald facente parte dell’altare Heller, eseguito in monocromo con tecnica a olio su tavola intorno al 1511, misura 99,8 x 43,8 cm. ed è custodito nello Städelsches Kunstinstitut a Francoforte. 

Anche al supporto pittorico del “San Lorenzo”, come alle altre tre tavole del ciclo, è stata asportata una fascia (5 cm.) nella parte superiore. Anch’esso ha un cromatismo grigio-caldo su fondo scurissimo e reca in alto alcune fronde (fronde di fico), mentre sul si nota un’altra raffigurazione (una colonna con tralci di palma).

Il diacono viene raffigurato in un’immagine alquanto robusta, dal viso duro ed asimmetrico, con lo sguardo verso la figlia dell’imperatore Diocleziano, Artemia: con la mano destra sembra volerle dare un pizzicotto consolatore – ma, come vedremo, fa molto di più – mentre con la sinistra sinistra reca un libro nelle cui pagine aperte si legge, sciolte le abbreviazioni: “AVCT(ORITAT)E D(OMI)NI N(OST)RI IH(S)VX(PHST)I (Christi) / EXORCI(Z)O TE P(ER) / ISTA TRIA NO(M)I(N)A / EIXAI. Il santo tiene una stola avvolta sul collo della ragazza ed il pollice premuto sul suo mento, quasi per scacciare con più efficacia gli spiriti maligni che la tormentano.

Riccamente paludato, con la greve dalmatica che gli pende sulle spalle, tenuta ferma da insoliti gioielli.

Sulla spalla sinistra, un quadrilobo stile gotico circondato da un’insieme di foglie, recante – probabilmente – reliquie atte ad allontanare i demoni (per Sitzmann lo stesso pregiato fermaglio è posto sulla corona di santa Barbara nella decorazione dell’altare di Lindenhardt, e questo confermerebbe l’autografia di Grünewald di quel troppo discusso altare).

Sull’altra spalla, un tipo di frutto squamato sotto un piccolo coperchio a forma esagonale riccamente adornato di perle. Probabilmente un luppolo, o un pomo muschiato, che potrebbe contenente profumo atto a contrastare la puzza satanica (per altri studiosi, il viatico o l’olio santo).

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