Hans Holbein il Giovane: Altare Oberried
Sull’opera: “Altare Oberried” è un complesso pittorico di Hans Holbein realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1521-22, i cui pannelli – purtroppo se ne conoscono soltanto due – misurano 231 x 109 cm. (L’adorazione dei pastori) e 230 x 110 cm. (L’adorazione dei magi). L’opera custodita nel Duomo di Friburgo.
Come sopra accennato esistono soltanto due riquadri dell’ “Altare di Oberried”, attualmente, custoditi presso il duomo di Friburgo nell’Universitätskapelle (Cappella dell’Università).
Il presente altare fu donato dal senatore Hans Oberried – da cui ne deriva il nome – che da Friburgo, nel 1492, si recò a Basilea per ampliare la sua attività commerciale, facendo poi ritorno nella città natale, quando fu introdotta la nuova “Riforma”.
Il pregiato complesso pittorico, ammesso che fosse stato portato già a compimento, era probabilmente in origine ubicato nella certosa di Kleinbasel, dove una figlia di Oberried vi era sepolta da diverso tempo.
I due riquadri, comunque, sottratti alla distruzione della crociata iconoclasta del 1539, furono trasferiti a Friburgo, e nel 1554, tramite un “lascito”, pervennero al Duomo della stessa città.
Elemento di sinistra: L’adorazione dei pastori
La caratteristica luminosità, assente nel precedente cromatismo dell’artista, fece sorgere più volte forti perplessità circa l’attribuzione ad Holbein.
Per ciò che concerne l’atmosfera, la stesura pittorica può essere accostata a quella della Natività (1520, Monaco, Alte Pinakothek) di Hans Baldung detto Grien (Schwäbisch Gmünd, 1485 circa – Strasburgo, 1545). Tuttavia, la composizione in esame, assai più creativamente ricca, farebbe pensare ad una trovata originale del pittore, anche se l’architettura pare, invece, essere derivata da un’incisione di Nicoletto da Modena (certamente vissuto tra il 1500 ed il 1520).
Le figure dei donatori – Hans Oberried e i figli Hans, Franz e Jakob – appaiono ad alcuni critici assai singolari negli atteggiamenti.
Elemento di destra: L’adorazione dei magi
Risulta abbastanza evidente l’influsso delle incisioni Düreriane, soprattutto nella struttura architettonica, ispirato dalla Natività, e sul levriero ai piedi di Melchiorre, derivato dal Sant’Eustachio.
Stein volle identificare lo stesso Holbein nell’uomo che con la mano sinistra si fa schermo agli occhi, dietro il re moro.
Nel 1950 la tavola subì un restauro, dove furono rimosse le varie ridipinture stese nel 1827 e del 1866 (Hübner, “SL” 1957).
Le figure dei donatori – la moglie di Hans Obierred, Amalia, morta nel 1518, e la nuora Maria David con le sue tre figlie – come quelle dell’altro comparto, risultano alquanto singolari agli occhi di alcuni studiosi.