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Pitloo: La lanterna del molo, cm. 24 x 32, Museo di San Martino, Napoli

Antonio Pitloo

Antonio Pitloo (1790 – 1837)

Pagine correlate: Opere di Antonio Pitloo – Pittori Scuola Posillipo – Le opere di Giacinto Gigante.

Breve biografia di Pitloo

La lanterna del molo, cm. 24 x 32, Museo di San Martino, Napoli
Pitloo: La lanterna del molo, cm. 24 x 32, Museo di San Martino, Napoli

Antonio Pitloo è un pittore di origine olandese. Nasce l’8 maggio del 1790. Il suo vero nome, meno conosciuto è Anton Sminck Pitlo: l’aggiunta della “o” finale, è stata fatta per rendere la parola più straniera. I napoletani del periodo lo chiamano con rispetto “Signor Pitloo”.

La sua prima formazione artistica si compie con lo studio del disegno e della pittura di artisti nordici, tra i quali certamente Dahi e Rebel.

Ancora molto giovane si reca in Francia per un breve periodo quindi in Italia.

Dopo un breve soggiorno a Roma, Pitloo raggiunge la città che amerà per tutta la sua esistenza, Napoli, dove nel 1820, apre una scuola che diventerà famosa: la Scuola Posillipo, “una piccola Accademia” dalla quale usciranno talenti come Giacinto Gigante, Raffaele Carelli, Achille Vianelli, Gabriele Smargiassi.

Il suo nome viene subito conosciuto negli ambienti artistici e riceve dei rispettabili incarichi: il Reale Istituto di Belle Arti lo chiama come professore di paesaggistica, più tardi diventerà “onorario” e poi, “titolare” succedendo al Cammarano. Qui svolge i suoi compiti con attenzione e puntualità.

Una vita artistica vissuta a 360 gradi, tutta dedicata alla lavoro ed alla diffusione dell’arte. È sposato con Giulia Mori che gli dà sei figli, tra i quali, il pittore Claudio morto giovanissimo (si conosce un suo quadro firmato ma di modesta qualità) e Sofia, che va in moglie a Duclère.

Pitloo morirà, stroncato dal colere,  all’età di 47 anni il 22 giugno del 1837. La maggior parte delle sue opere andranno alla famiglia di Sofia Duclère, in seguito saranno acquistate dal Conte Correale.

Attualmente sono conservate nel Museo Correale di Sorrento. Altro consistente numero di opere sono esposte nel museo di Capodimonte.

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