Biografia dei pittori Galeazzo, Antonio, Giulio, Vincenzo e Bernardino Campi

Pittori della famiglia Campi: Galeazzo, Antonio, Giulio, Vincenzo (e Bernardino)

Giulio Campi - Ritratto del duca Ottavio Farnese
Sopra, un’opera di Giulio Campi: Ritratto del duca Ottavio Farnese, Museo Civico, Piacenza

Cenni biografici sulla famiglia Campi

Biografia dei pittori della famiglia Campi: Galeazzo, Antonio, Giulio, Vincenzo e Bernardino Campi

I Campi appartengono ad una celebre famiglia di artisti del Rinascimento cremonese.

Galeazzo Campi

Il Pittore Galeazzo Campi (Cremona, intorno al 1475-77 – Cremona, 1536), svolse la sua formazione artistica presso la scuola del Bembo ed ebbe come compagno di studio Boccacco Boccaccino che, tuttavia, acquisì uno stile ad esso assai lontano. Fu attivo nelle province di Bergamo e Milano.

Alcune sue opere di spicco a noi pervenute si trovano nella sua città natale (chiesa di S. Abbondio, 1517, chiesa di  Sant’Agata, Museo civico di Cremona) e a Milano (Pinacoteca di Brera).

Secondo molti studiosi, Galeazzo Campi non ebbe un grande talento; gran parte della sua produzione è infatti una debole e mal riuscita imitazione delle opere del Perugino.

Antonio Campi

Il pittore, scultore, scrittore ed architetto Antonio Campi (Cremona, 1524 – Cremona, 1587), è figlio di Galeazzo, il quale lo avviò allo studio dall’arte.

Fu attivo a Milano (1561), a Brescia, a Piacenza, a Mantova e Roma. Appartiene al gruppo dei pittori della Controriforma.

Le sue opere, dalle quali si evidenziano gli influssi di pittori come il Pordenone, Giulio Romano e Parmigianino, si trovano a Milano (Pinacoteca di Brera e Monastero Maggiore) e a Cremona (affreschi nella chiesa di San Pietro e nel duomo, nonché la decorazione a stucco nella chiesa di S. Sigismondo).

Giulio Campi

Il pittore Giulio Campi (Cremona intorno al 1502 – Cremona 1572), figlio e discepolo di Galeazzo.

Il suo stile fu influenzato dal Romanino, dal Pordenone e da Dosso Dossi.

Il suo linguaggio pittorico di spiccato stampo veneziano, assai evidente nella prima fase della sua carriera artistica, si affievolì gradatamente nel corso degli anni.

Di grande pregio è soprattutto la sua produzione a tema ritrattistico. Molte delle sue opere si trovano nella sua città natale, come i dipinti della chiesa di S. Abbondio (1527), la decorazione nella chiesa di Santa Margherita (1547), gli affreschi nel duomo (triennio 1566-68) e nelle chiese di S. Agata e S. Sigismondo (1540).

Vincenzo Campi

Il pittore, architetto, cosmografo e incisore Vincenzo Campi (Cremona, 1536 – Cremona, 3 ottobre 1591), fratello minore di Antonio e Giulio. Da quest’ultimo imparò l’arte del dipingere.

Realizzò decorazioni in varie chiese di Cremona e di Milano ma predilesse anche la pittura di piccolo formato realizzando spesso nature morte. Alcune di queste probabilmente varcarono i confini della nostra penisola arrivando in Spagna.

Bernardino Campi

Il pittore Bernardino Campi (Cremona, 1522 – Reggio Emilia, 1591) non appartiene in modo stretto alla famiglia di cui si è parlato ma si pensa che abbia avuto con essa qualche tipo di parentela.

Si educò, comunque, presso Giulio Campi e quindi si spostò a Mantova.

Bernardino subì gli influssi di Giulio Romano, del Parmigianino e del Correggio.

Alcune delle opere di Bernardino Campi si trovano ad Alba, Piacenza, Milano, Pizzighettone, Modena, Cremona (decorazione della cupola di S. Sigismondo realizzata nel 1570), ecc.

Bibliografia relativa ai cinque artisti:

A. Perotti, I pittori Campi da Cremona, anno 1932, Milano.

G. Bora, in I Campi. Cultura artistica cremonese del 500, a cura di M. Gregori, ruferimenti alle pp. 181–196, anno ed. 1985, Milano.

Nerio Artioli, Elio Monducci, Gli affreschi di Camillo Procaccini e Bernardino Campi in San Prospero di Reggio Emilia, anno ed. 1986, Reggio Emilia.

Marco Tanzi, I Campi, anno ed. 2005, Milano.

Marco Tanzi, Un San Girolamo di Antonio Campi, editori Altomani & Sons, Milano.

A.Faliva, Francesco e Giuseppe Dattaro (sul ruolo di architetto di Giulio Campi), anno 2003, Cremona.

F. Paliaga, Vincenzo Campi, editore Soncino, anno 1997.

R. Miller, in I Campi. Cultura artistica cremonese del 500, a cura di M. Gregori riferimenti alle pagine 154-170, anno ed. 2005, Milano.

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