Pittore caravaggista Carlo Sellitto (Napoli, 1581 – ivi, 1 ottobre 1614)

Pittore caravaggista Carlo Sellitto (Napoli, 1581 – ivi, 1 ottobre 1614)

Salomè riceve la testa del Battista
Sopra, un’opera di Carlo Sellitto: Salomè riceve la testa del Battista, olio su tela, 100 x 133 cm.

Breve biografia di Carlo Sellitto

   Di famiglia montemurrese, Carlo Infantino, meglio conosciuto come Carlo Sellitto (cognome della madre), fu attivo tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.

Secondogenito con sette fratelli, a differenza di essi, mostrò sin da piccolo grandi attitudini nel campo della pittura. Per tal motivo il padre lo fece conoscere a Loise Croys, uno stimato pittore fiammingo, attivo a Napoli, che lo assunse come apprendista nella propria bottega.

Il ragazzo non tardò a rivelare le sue ottime peculiarità pittoriche, soprattutto nel campo della ritrattistica, tanto che in poco tempo divenne il pittore più apprezzato dall’aristocrazia partenopea.

In quel periodo si fidanzò con Claudia, una delle figlie del suo maestro, ma, infatuatosi di Porzia Pirrone, una donna sposata e separata dal marito, ben presto ruppe la relazione che l’avrebbe portato al matrimonio optando invece per una convivenza con la seconda.

Per il padre dell’artista fu un enorme dolore, tanto che la vergogna per la grave scorrettezza del figlio verso i Croys, lo indusse a ritornare al paese natio con tutta la famiglia. Quando Carlo venne a conoscenza della morte del marito di Porsia, nonostante le suppliche della famiglia per scoraggiare ogni futura eventualità, decise – nel 1613 0150 – di unirsi con essa in matrimonio.

L’anno successivo, all’età di 33 anni, Carlo moriva non potendo ottemperare all’esecuzione di un’opera commissionatagli nel 1613 dai governatori del Pio Monte della Misericordia (“San Pietro liberato dal carcere”), che fu affidata l’anno successivo al Battistello [Pittura del seicento in Basilicata: Carlo Sellitto].

Carlo Sellitto fu il primo seguace della pittura caravaggista.

Alcune sue opere

L’apostolo Pietro salvato dalle acque, ubicato nella Chiesa di Santa Maria di Monteoliveto.

Adorazione dei Pastori, Chiesa di Santa Maria del Popolo agli Incurabili.

San Carlo Borromeo, Museo di Capodimonte.

Bacco, Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno.

Santa Cecilia, Museo di Capodimonte.

Santa Lucia, Museo Regionale di Messina.

Davide con la testa di Golia, Rhodesia, collezione privata.

Cristo crocifisso, Chiesa di Santa Maria di Portanova.

Visione di Santa Candida, Chiesa di Sant’Angelo a Nilo.

Madonna del Suffragio, Chiesa di San Luigi Gonzaga ad Aliano.

Sant’Antonio da Padova, Chiesa dell’Incoronata a Capodimonte.

Madonna del Suffragio tra san Francesco, san Domenico e anime purganti, Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Melfi.

Va comunque ricordato che il Sellitto cita nel suo testamento anche altre opere come paesaggi, nature morte e ritratti, tra i quali compare quello di Pedro Fernández de Castro, viceré di Napoli.

San Giovanni Battista (dubbia attribuzione [3]

Bibliografia

Ulisse Prota – Giurleo, Pittori montemurresi del ‘600, anno 1952, Comune di Montemurro.

Enrico Schiavone, Montemurro, notizie storiche, anno 1966, Società di Cultura per la Lucania, Napoli.

Enrico Schiavone, Montemurro perla dell’Alta Val d’Agri, anno 1990, Comune di Montemurro.

Francesco Abbate, Storia dell’arte nell’Italia meridionale: il secolo d’oro, anno 2002, Donzelli editore.

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