Colore Bruno

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COLORE BRUNO

Il colore bruno si trova in commercio come pigmento del tipo minerale ed artificiale. Soltanto il bruno comunemente chiamato “bruno di seppia” non appartiene né all’uno né all’altro, perché proviene dall’omonimo mollusco facilmente reperibile nei nostri mari.

I bruni più importanti per la tecnica a olio sono due: il bruno di Marte e il bruno Vibert.

Il Bruno bitume, comunemente conosciuto come “Asfalto”, invece, è una sostanza organica di origine vulcanica,  realizzata con la lenta ossidazione di petroli vari o di materie organiche della stessa natura.

Ha delle pessime qualità, e per questo motivo, è sconsigliabile impiegarlo nella tecnica della pittura a olio.

Il bitume non raggiunge mai la completa essiccazione, e quindi l’opera è soggetta ad attrarre polvere ed altre piccole sostanze presenti nell’atmosfera.

L’asfalto detto mummia, è una resina fossile che si estrae da una specie di roccia calcarea facilmente fusibile.  L’asfalto non riesce a rassodarsi mai completamente, lasciando colature e solchi, al minimo innalzamento della temperatura dell’ambiente.

Quando viene impiegato in forma molto liquida sopra una superficie porosa (es. quella del gesso), viene subito assorbito da questa, perdendo la proprietà di espandersi.

Applicato come pasta, dopo poco tempo si appanna e si screpola, mentre se viene applicato a sottilissime velature sovrapposte, resiste meglio.

Questi sopra descritti sono i lati negativi. Stendendolo come una leggera patina, conferisce al dipinto un bellissimo cromatismo dorato. Ha la proprietà di difendere l’opera pittorica dagli effetti nocivi degli agenti atmosferici, specialmente quelli relativi all’umidità e ai vari tipi di gas.

È bene per i principianti non usarlo, perché si possono avere nel tempo effetti indesiderati. Chi invece lo adopera con cautela può ottenerne ottimi risultati.

Colore Bruno bistro

E’ un pigmento naturale che viene ricavato dagli idrocarburi. La resina è del tipo fossile.

Bruno bistro fuliggine

È un colore che si ottiene mescolando la fuliggine ricavata dal legno di faggio, con acqua e gomma arabica e destrina.

Questo colore viene impiegato per abbozzare i quadri a grandi linee  e per disegnare bozzetti e studi di figure e nudo in particolare.

È un colore con scarso potere coprente e si presta soprattutto alla realizzazione del pigmento per acquerello, ma viene fabbricato anche per la pittura con tecnica a olio.

Colore Bruno aloe

Il bruno Aloe è un colore naturale ricavato dal succo che viene estratto da una pianta delle Liliacee.

Questa pianta viene coltivata soprattutto in India, ma è stata portata anche in sud Africa, in sud America ed in alcune regioni mediterranee. Ha la capacità di trattenere l’acqua, anche in zone calde ed aride.

Il bruno aloe, che si trova in commercio per più impieghi, è fortemente sconsigliato nella tecnica a olio, ma suggerito in quella dell’acquerello.

Colore Bruno di Marte (Ossido di ferro precipitato)

È un colore molto solido ed è uno dei migliori bruni che si conoscano. Utilizzato da un centinaio di anni, questo pigmento si ottiene con la calcinazione del giallo di Marte.

Ha un forte potere coprente e può essere impiegato anche nelle tecniche per gli affreschi. Viene vivamente sconsigliato per la tecnica dell’encausto.

Colore Bruno di seppia o seppia

È l’unico pigmento appartenente alla serie dei bruni che non proviene né dal regno minerale né dal regno vegetale.  Il bruno seppia è un bellissimo colore tendente al nero, con trasparenze calde e dorate.

Questo colore, che si ricava dalla seppia, mollusco di mare dal quale ne prende il nome, è in origine un liquido scuro e vischioso.

La sostanza colorante si estrae dal mollusco appena pescato e si lascia essiccare normalmente sotto i raggi del sole. Subisce in seguito un trattamento con carbonato potassico e il liquido ottenuto viene finemente filtrato per la separazione dalle sostanze insolubili.

La potassa viene poi neutralizzata con sostanze acide e messa in decantazione. La sostanza che si deposita sul fondo è Il colore. I suoi  effetti coloristici assumono una grande importanza specialmente nella tecnica dell’acquerello, ma per la sua scarsa resistenza alla luce, non può essere consigliato nella pittura ad olio.

Colore Bruno di Van Dyck (Solfato di ferro calcinato)

È un bruno che si ottiene dall’impasto di più tipi di terre ed è considerato un colore abbastanza solido. Il bruno Van Dyck è utile per formare un colore abbastanza scuro dal tono caldo e altre gamme cromatiche grigie, altrettanto calde, se viene mescolato con il bianco d’argento.

Colore Bruno Vibert

È questo, insieme al bruno di Marte, uno dei migliori pigmenti appartenenti alla serie dei bruni.

Colore Terra di Cassel

È una lignite terrosa, non ben definita nella sua composizione, che si trova nei giacimenti presso Colonia.

Il suo colore, abbastanza scuro, caldo e di forte intensità, riesce a creare nelle composizioni, bellissimi effetti cromatici. La sua stabilità è abbastanza buona.

Usata allo stato puro, così come esce dal tubetto,  la terra di Cassel, è resistente a tutti gli agenti atmosferici, ma  mescolata con i vari tipi di bianco, con il tempo tende a perdere forza. Essa, quindi, è bene che sia impiegata soprattutto per i toni scuri e non per quelli chiari.

Terra d’ombra naturale

La terra d’ombra naturale è un composto di silice colorato, di manganese e di ferro. I suoi giacimenti si trovano nell’isola di Cipro, nella Turchia ed anche nelle nostre due grandi isole.

Il suo colore tende al verdastro ed assume una certa importanza per la tavolozza del pittore, ma bisogna fare attenzione alla sua particolare sensibilità negli abbassamenti di tono, quando viene mescolata con i bianchi e con colori che già sono contenuti nella sua confezione.

Terra d’ombra bruciata

Facilmente reperibile in natura, si ottiene mediante la semplice macinazione e lavaggio della materia prima.

Anche in questo caso si tratta di una composizione di ossido di manganese ed  ossido silicato di ferro.

La Terra d’ombra bruciata ha un ottimo potere coprente e può essere utilizzata in tutte le tecniche più importanti come l’affresco, la tempera, l’encausto e la tecnica a olio. Essa non è altro che la calcinazione della terra d’ombra naturale ma con una tonalità più tendente ai colori caldi e con una stabilità certamente superiore.

Terra di Siena naturale

Questo pigmento, con la sua calda tinta che tende a quella del legno di noce laccato, è stato annoverato nei bruni perché quando è macinato e poi composto con l’olio, tende ad allontanarsi dal giallo.

Vi sono diversi tipi di terra di Siena, ma i migliori provengono proprio dai giacimenti che si trovano nelle vicinanze di questa città, dalla quale ne prende il nome.

La terra di Siena può considerarsi certamente un colore con una buona stabilità. Si può mescolare con sicurezza con tutti i tipi di bianco e con tutti i colori fissi. Questo colore è di fondamentale importanza ed utilissimo per la tecnica a olio.

Terra di Siena bruciata

Questo pigmento non è altro che terra di Siena naturale, dopo aver subito il trattamento di bruciatura.

È un colore che può annoverarsi tanto tra i bruni, poiché proveniente dalla terra di Siena naturale, quanto tra i rossi per le sue tendenze verso queste gamme.

È un colore abbastanza solido, ma le tinte ottenute mescolandolo con il giallo di cadmio chiaro, medio e scuro o il blu di Prussia, vengono con il tempo alterate.

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