Tecniche pittoriche: Tecnica ad olio

Pagine correlate: Colori – Azzurro – Bruno – Bianco – Giallo – Nero – Rosso – Verde – Violetto – Teoria del colore – Trementina – Olio – Le tecniche arti visive – Tecnica della Pittura acrilica – colori acrilici.

Pittura ad olio: una visione paesaggistica dell'Argentario
Una visione paesaggistica dell’Argentario di Stefano Busonero

 

Tecnica della Pittura ad olio

Nella presente pagina troverete una breve descrizione delle varie tecniche pittoriche. Quella dei colori ad olio, spiegata in modo assai più approfondito, si può trovare nell’altro mio sito d’arte nella sezione dedicata al Corso di pittura ad olio. Le lezioni sono suddivise in modo tale che anche il principiante le possa seguire senza tanta fatica. Una sezione assai vasta di questo corso accompagna – passo passo – l’allievo a dipingere anche senza imparare a fondo la tecnica.

A proposito di questa ultima affermazione (senza imparare la tecnica), chi avesse già avuto i primi approcci con la Pittura può arricchire la propria esperienza con i suggerimenti della pagina “Imparare a dipingere al di là della tecnica col cuore e l’emozione“.

Il contenuto della presente pagina, invece, è uno schematico sommario soltanto per chi inizia il suo viaggio nel meraviglioso mondo della Pittura.

Descrizione

Questa “Tecnica Pittorica”, la più importante e la più diffusa nel mondo, si usa fin da antichissime epoche.

Si basa essenzialmente sull’utile proprietà dell’olio di potersi mescolare con i colori ridotti in finissima polvere (pigmenti coloranti ricavati dal mondo minerale, animale e vegetale) e di essiccare nell’aria insieme ad essi.

Il tempo di essiccazione è abbastanza lento ma non subisce apprezzabili alterazioni.

L’olio più adatto per la macinazione e l’impasto con i pigmenti coloranti è, come ormai risaputo, l’olio di lino vergine (meglio conosciuto come olio crudo) che, dopo i necessari trattamenti relativi alla chiarificazione, purificazione e filtraggio, deve assumere un’assoluta limpidezza e un colore giallastro paglierino con elevata trasparenza.

Le sue peculiari proprietà grasse, lo rendono il più adeguato per la preparazione dei colori, ai quali conferisce una giusta consistenza. Si sa ormai assai bene che l’olio, essiccandosi ed indurendosi, offre la più alta resistenza agli anni ed a tutti gli agenti atmosferici.

Insieme all’olio di lino, che si considera in senso assoluto il più importante per la tecnica della pittura ad olio, oltremodo si impiegano utilmente, per questo genere di pittura, anche altri tipi di olio, come quelli di papavero e di noce.

Particolarità in random della pittura ad olio

L’olio ha l’importante proprietà di mantenere inalterato il suo tono, prima, durante e dopo il suo prosciugamento.

La pittura ad olio è insolubile nell’acqua.

Qualsiasi tipo di colore (allo stato originario) mescolato o macinato con l’olio, dopo la sua essiccazione diventa solido e può resistere con sicurezza ad energici lavaggi con acqua, anche impiegando i “comuni” detergenti.

L’olio ha un’ottima azione di solidificazione sui colori. Con l’avvenuto essiccamento lo strato di pittura diventa compatto, molto solido ed allo stesso tempo elastico, la cui durata certamente superiore a tutte le altre pitture, riesce ad attraversare i secoli.

La tecnica della pittura ad olio, con le sue pregiatissime peculiarità, si presta molto bene al temperamento pittorico e creativo dell’artista.

Ed ancora

Facilissimo ottenere dall’olio un’efficace e sostanziosa pastosità della materia, unita alla pregiata resistenza al tempo ed agli agenti atmosferici.

L’olio, contenuto nei colori, ha la pregiata proprietà di conferirgli freschezza, morbidezza e di farlo diventare docile al pennello più delicato, dando la possibilità al pittore di procedere con mano sciolta e decisa

Ciò di cui sopra, non si può dire per colori a tempera o acrilici che iniziano ad essiccare non appena vengono stesi sulla tela.

Per la generosa e la facile trattabilità di questi pigmenti, in virtù dell’olio con il quale sono impastati, i colori possono essere uniti in un complesso armonioso, tanto da far apparire l’opera come se fosse stata realizzata in un’unica seduta.

L’opportunità di poter ritoccare e di rifinire lentamente il quadro iniziato, dà modo al pittore di porre maggior cura nell’esecuzione, studiandone a fondo i dettagli.

La tecnica della pittura ad olio permette di avere forti caratteristiche di brillantezza, trasparenza, elasticità.

La pittura ad olio

Questa pittura può essere stesa su qualsiasi superficie: su tele, su tavole di legno o cartoni convenientemente preparati (imprimitura). Si può, in alcune circostanze, usare anche senza nessun tipo di preparazione.

L’olio contenuto permette una maniera diversa di assorbimento a seconda delle proprietà specifiche di questi supporti. Ad esempio, su una superficie di legno non trattata, l’olio contenuto nei colori viene assorbito in modo più accentuato che sulla stessa superficie dopo una stesura di pittura acrilica.

Nella pittura ad olio si usano diversi additivi per dare più o meno fluidità ai colori, per aumentarne o diminuirne la brillantezza o la capacità di essiccazione.

Essenza di petrolio e olio essenziale di petrolio

Tra gli additivi di cui l’artista oggi dispone, vi è anche l’essenza di petrolio. Questa permette di ottenere da sola, oppure unita alla cera disciolta in precedenza, un effetto di opacità e chiarezza di buon aspetto. È ottima per dipinti a scopo decorativo ed è affine alla tempera come risultato ma di questa è molto più resistente, soprattutto all’umidità.

Altro prodotto analogo a tale essenza è l’olio essenziale di petrolio, che si differenzia soltanto per l’evaporazione molto più lunga. Questo permette di conservare più a lungo la fluidità ai colori già destinati alla stesura.

La pittura ad olio e la tela

La vasta diffusione di questa tecnica pittorica fu possibile principalmente grazie all’impiego della comune tela, di canapa o di lino, la cui utilizzazione iniziò ad affermarsi intorno alla prima metà Quattrocento nel Nord Europa.

In Italia le prime opere ad “olio su tela” fecero la loro apparizione soltanto alcuni decenni dopo a Venezia. In seguito il metodo prese forza tra gli artisti propagandosi poi su tutto il nostro territorio.

La ragione del successo fu che la “pittura su tela” non si deteriorava a breve termine come la “pittura su tavola” a causa delle condizioni climatiche sfavorevolmente umide e della costante presenza di salsedine. Inoltre la tela permetteva di eseguire opere di più vaste proporzioni.

Da questo momento la tecnica della pittura ad olio prosegue la sua corsa attraverso i secoli soprattutto insieme alla tela. Ci sono stati, in verità, vari periodi in cui questa corsa in tandem si affievolì per dare  spazio ai più svariati tipi di supporto, soprattutto quelli lignei.

Quello telato permetteva un impiego migliore di questa tecnica grazie principalmente alla possibilità di ottenere un’imprimitura più fine con la stesura di pigmenti amalgamati a resine meno dure. I Maestri fiamminghi furono i primi ad usare impasti a base di resina e di olio. Agli inizi le resine dei fiamminghi, essendo assai dure, non si mescolavano con la stessa facilità di oggi.

La maggiore versatilità della tecnica a olio e la facilità nei procedimenti di elaborazione della materia, ha favorito la diffusione della pittura in generale. L’artista, infatti, non ha più avuto bisogno di portarsi dietro l’intera bottega d’arte per dipingere, dal vivo, un paesaggio.

Escludendo le citazioni, facilmente riconoscibili, la riproduzione dei contenuti di questo sito web, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Michel

    Ok, ma rimane troppo generico per chi vuole dipingere.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.