Trittico del fieno – Il peccato originale di Hieronymus Bosch

Hieronymus Bosch:Trittico del fieno – Il peccato originale

Trittico del fieno - Il peccato originale di Hieronymus Bosch
Hieronymus Bosch: Trittico del fieno Anta sinistra: “Il peccato originale”, 135 x 45 cm.

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Sull’opera: “Il peccato originale” è un dipinto autografo di Bosch, appartenente alla serie del “Trittico del fieno” – anta sinistra – realizzato con tecnica a olio su tavola nel 1502-04, misura 135 x 45 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.

La raffigurazione del “Peccato originale” è nella faccia interna dell’anta sinistra ed è visibile quando quest’ultima è aperta.

Lo scenario viene ripartito in tre campi con un incedere zigzagante, tipico dell’artista: la “Caduta degli angeli ribelli” in alto, a cui seguono la “Creazione di Eva”, il “Peccato originale” e infine la “Cacciata dal paradiso terrestre”.

L’impostazione delle figure, che ha un ché di bamboleggiante, è una peculiarità della pittura nord-europea nella rappresentazione dei nudi, che interferisce anche nella raffigurazione l’angelo – nonostante il mantello stile gotico – e nell’Eterno, in una veste adornata come un vescovo fatto santo.

Secondo il Tolnay (1965) i nudi riecheggiano, più che le scabre figure di van Eyck, quelle eleganti e armoniose  delle miniature proto-quattrocentesche, tipo le Le Très Riches Heures del Duca di Berry, custodite nella Biblioteca del Castello di Chantilly.

Il Baldass (1959), dopo un’attenta analisi dell’intera stesura pittorica, avanzò l’ipotesi che il trittico del Museo del Prado fosse una copia di quello custodito all’Escorial. Secondo lo studioso di storia dell’arte, il copista avrebbe realizzato prima il paesaggio, quindi – entro gli appositi spazi – le figure, dimenticando – o talora trascurando – i particolari dello sfondo, tanto che tra le gambe di Adamo – nella raffigurazione del Peccato – appare la stesura preparatoria anziché quella del il prato che lo circonda.

Tale supposizione è assai acuta, ma non certo probante, dal momento che lo stesso tipo di dimenticanza – o trascuratezza – si trova nella toga della stesura da lui considerata originale.

La Caduta degli angeli, che via via si trasformano in insetti di grosse dimensioni, è un’iconografica del tutto innovativa che apre quel carosello di grandi trasformazioni, nel quale l’artista apparirà come una fonte inesauribile dalle più svariate e fantastiche invenzioni.

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