La Merlettaia di Jan Vermeer

La Merlettaia di Jan Vermeer

Jan Vermeer: Merlettaia
Merlettaia, cm. 24 x 21 (circa), Louvre Parigi

Sull’opera: “Merlettaia”, o “Piccola merlettaia”, è un dipinto autografo di Jan Vermeer, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1665, misura 24 x 21 cm. ed è custodito nel Museo del Louvre a Parigi.

L’autografia e l’identificazione

La tela reca la firma dell’artista sulla parete di fondo, in alto sulla destra. Secondo il Descargues, la ragazza, in relazione all’elegante vestito che indossa, dovrebbe essere una “donna di qualità”. Il Malraux, invece, vi identifica – come in moltissimi altri quadri vermeeriani – la moglie del pittore, Catharina Vermeer, indicandone anche l’età: trentacinque anni.

Il tappeto sul tavolo si è già visto in altri quadri. Qui riscontriamo un elemento non ricorrente nelle composizioni di Vermeer:  la provenienza della luce da destra che ritroviamo nella “Ragazza con flauto“,  nella “Ragazza con cappello rosso” e nella “Suonatrice di chitarra“).

La storia e i vari passaggi di proprietà

 Per quanto riguarda la storia esterna, possiamo iniziare dalla probabile identificazione dell’opera nel “pezzo” n° 12, presente nel catalogo dell’asta di Amsterdam svoltasi nel 1696, accompagnato dalla dicitura. Vi si legge: “Una giovane che lavora” (28 fiorini). Un’altra identificazione – questa volta assai certa – è da riconoscersi in una tela circolata nella stessa città presso varie altre “vendite”: J. Crammer (1778: prezzo 150 fiorini), J. Schepens (1811), H. Muilman (1813: asta in cui venne acquistata anche la “Lattaia” dello stesso Vermeer) e un’altra non identificata vendita svoltasi nel 1815 (9 fiorini). Poco più tardi, nel 1817,  passò per la vendita Lapeyriére di Parigi e quindi – nel 1851 – per quella van Nageli dell’Aia (260 fiorini). Nel 1870, sempre a Parigi, alla dispersione della raccolta D. Vis Blokhyzen di Rotterdam fu venduta per 7.270 franchi a Napoleone III.

A proposito del dipinto in esame, il Péhgnon scriveva: “Quadro dipinto con la più grande cura, in cui l’autore ha saputo rendere — pur con fare largo — la finitezza naturale, la varietà delle cose, la sericite dei tessuti, mediante la precisione delle tinte e degli effetti” (fonte: Catalogo della vendita Lapeyriére del 1817).

Renoir considerava la Merlettaia e l’ “Imbarco per Citera” di Watteau come i due più grandi capolavori presenti nel Museo del Louvre.

Per quanto riguarda la cronologia, alla tela viene generalmente assegnato il biennio 1665-66, tendente più verso il primo anno.

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