Noli me tangere del Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto

Andrea del Sarto: Noli me tangere del Museo del Cenacolo

Andrea del Sarto: Noli me tangere
Andrea del Sarto: Noli me tangere, anno 1510 circa, tecnica ad olio su tavola, 176 x 155, Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto, Firenze.

Sull’opera: “Noli me tangere” è un dipinto di Andrea del Sarto realizzato con tecnica a olio su tavola intorno al 1510, misura 176 x 155 cm. ed è custodito nel Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto a Firenze. 

L’opera in esame fu la prima ad essere realizzata dall’artista per la chiesa di San Gallo a Firenze, come testimoniato dall’Anonimo Magliabechiano e dal Vasari, alla quale seguì l’ “Annunciazione” e poi la “Disputa sulla Trinità”. 

Durante l’assedio di Firenze (1529-30) le opere presenti nel monastero (d’ordine agostiniano) furono portate entro le mura, in San Jacopo tra i Fossi. Tale scelta risultò indovinata perché nel 1531 il convento venne completamente distrutto dalle truppe di Carlo V.

Nella chiesa furono totalmente rifatte tutte le cappelle, sullo stesso delle precedenti, e la tavola fu sistemata in una di esse: quella della famiglia Morelli. In un breve apostolico, datato 9 aprile 1532, appare il nominativo del committente, per l’appunto, Leonardo Morelli.

Nel 1557 venne gravemente danneggiata dallo storico alluvione del 13 settembre. Probabilmente in tale frangente andò perduta anche la predella, che fu completamente rifatta verso la fine dello stesso  secolo, poi di nuovo separata dalla pala e trasferita al museo di Casa Vasari ad Arezzo, sede attuale.

Nel 1849, con la sconsacrazione della chiesa di San Gallo e la conseguente trasformazione in caserma, la tavola ritornò alla famiglia Morelli, a patto che fosse resa accessibile al pubblico. Cosa che non avvenne e perciò, in ragione di tale postilla, per vie legali, nel 1875 l’opera fu confiscata ed entrò nella Galleria degli Uffizi.

Attualmente si trova  nel Museo del cenacolo di San Salvi, nella piccola collezione dedicata ad Andrea del Sarto e ai suoi contemporanei.

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