Il Minimalismo

Il Minimalismo, come movimento, è una tendenza artistica che si è diffusa in America intorno alla metà degli anni 60 e si presenta, per quello che riguarda la scultura, con opere diverse  per tipologia di materiale impiegato, ma fondamentalmente con la realizzazione di forme geometriche e di volumi di grosse dimensioni.

Il fruitore dell’opera può così passeggiargli intorno, spostarsi da una parte all’altra, salire e scendere i gradini vicini ad essa, avere quindi un vero e proprio contatto fisico.

La caratteristica principale dell’Arte minimalista è quella di ridurre al minimo la realtà: il minimalismo, sia nella pittura che nella scultura, è un’arte astratta allo stato puro, solitamente anonima, oggettiva e spoglia di ogni carattere ornamentale.

Molto spesso nelle opere pittoriche e nei disegni vengono rappresentate tematiche monocromatiche raffigurate su delle griglie di puro stampo matematico.

Il messaggio che l’opera minimalista manda, ha la forza di provocare nell’osservatore forti stati emozionali.

Nella scultura, per la realizzazione di forme geometriche, si impiegano vari tipi di materiale che generalmente sono l’acciaio, i tubi fluorescenti ed il perspex.

In questo campo, gli artisti non puntano al raggiungimento di un’arte perfetta, ma vanno alla ricerca di un contatto molto più stretto con il fruitore dell’opera.

Il minimalismo può essere considerato come una reazione diretta ai linguaggi espressionistici degli anni Cinquanta.

Bibliografia:

“Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale”, Francesco Poli, Laterza, Bari, 2009.

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