Il neoplasticismo

Il neoplasticismo è un movimento artistico che inizia nel 1917 e segna la fine della prima fase delle avanguardie storiche del primo Novecento.

Questo avviene in coincidenza con l’uscita della rivista De Stijl che propone l’astrattismo di Piet Mondrian e del gruppo (astrattisti geometrici) legato alla stessa rivista .

Il Neoplasticismo può essere considerato il movimento che apre le porte alle nuove correnti artistiche del dopoguerra (1914.18): Costruttivismo, Purismo e Tardo-Espressionismo.

Il linguaggio è molto esplicito e ha un assoluto rigore razionale, con una presenza di valori mistici ed anche, qualche volta irrazionali, nelle pitture olandesi.

Mondrian, in questo periodo, rivendica all’arte il ruolo di porre in contatto l’individuo con la vibrazione universale. La sua pittura è legata all’Astrattismo geometrico.

Astrattismo geometrico

I principi dell’astrattismo geometrico sono:

  • L’indipendenza dall’emotività, contro le convinzioni di Kandinskij, la pittura deve essere libera dai sentimenti;
  • La pittura deve essere bidimensionale, prediligendo la forma rettangolare perché  il rettangolo è formato da linee rette senza curve ambigue.
  • L’espressività deve provenire dalla linea e dalla coloristica;
  • Il frequente impiego di colori primari: giallo, rosso e blu.

I promotori dell’Astrattismo geometrico in Italia sono stati gli astrattisti comaschi ed un gruppo formatosi negli ambienti della galleria “Il Milione” di Milano.

Bibliografia:

  • “Scritti di arte e di architettura”, Theo van Doesburg, Roma 1979.

  • “Poetica dell’architettura neoplastica”, Zevi B., Torino, 1974.

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