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Pittore Allegri Pomponio

Allegri Pomponio (1522, ma altre fonti indicano il 1521 – 1593)

Mosè sul Monte Sinai
Sopra, un’opera dell’artista: Mosè sul Monte Sinai, Cattedrale di Parma.

Biografia

Pomponio Allegri, figlio del celebre Antonio Allegri (il Correggio), nacque a Correggio il 3 settembre 1522.

Proprio per la fama dell’illustre padre non gli mancarono lodi e autorevoli committenze, tra le quali ricordiamo gli affreschi della cappella del Corpus Domini in S. Quirino nel paese natio, attualmente scialbati.

La produzione giovanile di Pomponio è molto scarsa in quanto egli incominciò a dipingere solo per necessità, dopo aver sperperato le risorse economiche ereditate dal padre.

Si recò quindi a Parma ove realizzò, intorno al triennio 1560-63, alcuni affreschi nel presbiterio e nella seconda crociera della navata della cattedrale, di modesto pregio decorativo: il “Mosè sul Sinai” (presbiterio).

Tra le altre opere, realizzate su committenza dell’amministrazione parmense e degli enti atti alla conservazione dei beni artistici, si citano:

  • la Madonna col “Bambino e Santi” per la chiesa di S. Quirino (attualmente custodita nella Pinacoteca Nazionale di Parma);
  • la “Madonna della sanità” nella chiesa della Trinità di Parma;
  • la “Madonna col Bambino e San Giovannino” per la chiesa di S. Alessandro (oggi nella Pinacoteca parmense);

Inoltre realizzò una derivazione della “Madonna del latte” del padre (attualmente a Budapest) mal riprodotta sia dal lato coloristico che da quello delle forme, che risultano tozze soprattutto nella raffigurazione dei putti, come pure nel dipinto posteriore, oggi conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.

L’opera che gli studiosi considerano come vero capolavoro – se l’attuale assegnazione corrisponde al vero – è “l’Abbondanza” di Ravenna, ove si evidenzia uno straordinario linguaggio manieristico, che ricorda la pittura di Jacopo Zanguidi detto il Bertoja (Parma, 25 luglio 1544 – 1574) e quella del Parmigianino (Parma, 11 gennaio 1503 – Casalmaggiore, 24 agosto 1540).

Le sue stesure, quando non sono un assieme di riecheggi del Correggio o di pittori locali, soffrono di quell’armonia cromatica sprofondando nel fumoso, allontanandosi quindi dai valori costruttivi del celebre padre.

Pomponio morì a Parma nel 1593.

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