Site icon FRAMMENTIARTE

Pittore Sassetta

Stefano di Giovanni di Consolo (Siena, 1400 circa – ivi, 1450)

Pala della Madonna della Neve
Sopra, un’opera dell’artista: Pala della Madonna della Neve, 1430-1432 circa, tempera su tavola, 240 × 256 cm., Collezione Contini-Bonacossi, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Biografia del Sassetta

Il nominativo “Sassetta”, con cui oggi l’artista viene ormai tradizionalmente conosciuto, Stefano di Giovanni non l’ebbe mai sentito.

Viene attestato come suo cognome, probabilmente per sbaglio, solo dal Settecento, riportato per la prima volta da Giovanni Antonio Pecci nella “Relazione delle cose notabili …” (Siena, 1752 – riferimento a pag. 93): Stefano Sassetta.

Nacque forse a Siena ma alcuni studiosi suppongono che il luogo sia invece Cortona.

Le prime notizie Di Stefano di Giovanni, comunque, lo fanno attivo a Siena nel 1423.

Si pensa sia stato discepolo di Paolo di Giovanni Fei (Siena, 1345 – 1411).

Pittore riconosciuto e apprezzato, con un linguaggio sospeso tra Gotico e Rinascimento, il Sassetta fu maestro di molti allievi.

La sua pittura è caratterizzata dalle figure allungate e dall’immancabile fondo dorato.

I suoi interessi sugli effetti prospettici, che sono abbastanza evidenti nelle strutture compositive dei riquadri di predella, si svilupparono proprio nel periodo in cui prendevano forza a Firenze le rivoluzionarie novità del Masaccio e del primo Paolo Uccello. Probabilmente in gioventù soggiornò nel capoluogo toscano.

Il Sassetta è considerato come il più grande esponente della pittura senese della prima metà del Quattrocento.

Morì a Siena nel 1450 a causa delle complicanze per una polmonite contratta nel periodo in cui stava affrescando l’Assunzione della Vergine sulla porta Romana, che lasciò incompiuta.

Poco più tardi l’opera fu portata a compimento dal suo discepolo Sano di Pietro (Siena, 1405 – 1481).

Le opere più significative del Sassetta

Trittico dell’Arte della lana (andato non completamente perduto), anni 1423-1425, dedicato all’esaltazione del Santissimo Sacramento, di cui rimangono:

  • due frammenti della tavola centrale (raffigurava Angeli in volo) con Città in riva al mare e Castello in riva al mare, Siena, Pinacoteca Nazionale;

  • Due cuspidi con Profeti e otto tavole dai pilastrini con Santi, Siena, Pinacoteca Nazionale;

  • Sei tavole della predella sparse in vari musei (San Tommaso ispirato dalla colomba dello Spirito Santo, Szépművészeti Múzeum, Budapest; Visione di San Tommaso d’Aquino, Pinacoteca Vaticana, Roma; Sant’Antonio battuto dai diavoli e Istituzione dell’Eucarestia, Pinacoteca Nazionale, Siena; Un miracolo dell’Ostia consacrata  – altre fonti indicano la morte di John Wycliffe –   The Bowes Museum, Barnard Castle, UK; Il rogo dell’eretico Nicola – altre fonti indicano Il rogo di Jan Hus – , National Gallery of Victoria, Melbourne).

Madonne col Bambino, in diverse versioni nelle collezioni della pinacoteca nazionale di Siena, del Museo d’arte sacra di Grosseto, della National Gallery of Art di Washington, nella Gemäldegalerie di Berlino, nel Museo Amedeo Lia di La Spezia, nella Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Pala della Madonna della neve, 1432, Uffizi (donazione Contini-Bonacossi), Firenze (proveniente dal Duomo di Siena).

Polittico di San Domenico di Cortona (intorno al 1434), Museo diocesano, Cortona.

3 frammenti dal perduto Crocifisso della chiesa di San Martino in Siena tutti a Siena, nella Collezione Chigi-Saracini (proprietà della Banca Monte dei Paschi di Siena):

  • Madonna dolente;

  • San Giovanni dolente;

  • San Martino a cavallo dona il mantello al povero (1433);

Adorazione dei Magi, tavola divisa in due parti (1435 circa):

  • parte superiore (Corteo dei Magi) a New York, Metropolitan Museum of art.

  • parte inferiore a Siena, Collezione Chigi-Saracini (proprietà del Monte dei Paschi di Siena;

Polittico di Borgo San Sepolcro, commissionato dai francescani di Sansepolcro nel 1437 e portato a compimento nel 1444. Era il complesso d’altare più grande del Quattrocento italiano, costituito da oltre 50 tavole dipinte su due facce. Disperso nell’Ottocento, sono giunte a noi circa la metà:

  • tavole del registro principale (sono rimasti tutti i pannelli):

    • Sette Storie di san Francesco nella National Gallery; l’ottava (Sposalizio mistico di san Francesco) si trova nel  Museo Condé, Chantilly:

    • Madonna in trono col Bambino, San Giovanni evangelista e Sant’Antonio da Padova, Louvre, Parigi;

    • San Francesco in gloria, San Giovanni Battista, Beato francescano Ranieri Rasini a Villa I Tatti, Collezione Berenson (proprietà dell’Università di Harvard), Settignano, Firenze;

tavole della predella (i pannelli ritrovati): tre Storie della Passione di Cristo (dalla predella anteriore), Institute of Arts, Detroit; tre Storie del Beato Ranieri Rasini (dalla predella posteriore) divise tra Louvre di Parigi (due tavole) e la Gemäldegalerie di Berlino.

tavole dei pilastrini (superstiti): San Cristoforo nel Museo del Tesoro di San Francesco, Assisi; San Lorenzo e Santo Stefano nel Museo Pushkin, Mosca; un quarto Santo in collezione privata.

Unica cuspide superstite: Sant’Agostino leggente, in collezione privata.

Bibliografia

John Pope-Henessy, Sassetta, anno 1939, Londra.

Bernaerd Berenson, Sassetta, anno 1946, Firenze.

Enzo Carli, Sassetta’s Borgo San Sepolcro Altarpiece, in: Burlington Magazine 43, anno 1951, 145 ss.

Federico Zeri, Towards a Reconstruction of Sassetta’s Arte della Lana Triptych, in Burlington Magazine 98, anno 1956, 36 ss.

John Pope-Hennessy, Rethinking Sassetta, in: Burlington Magazine 98, anno 1956, 364 ss.

Enzo Carli, Sassetta e il «Maestro dell’Osservanza», anno 1957, Giunti-Martello, Milano.

Enzo Carli, I Pittori senesi, anno 1971, Milano.

Luciano Bellosi, Collezione Chigi-Saracini – Sassetta e i pittori toscani tra XIII e XV secolo, a cura di Luciano Bellosi e Alessandro Angelini, Studio per edizioni scelte, anno 1986, Firenze.

Keith Christiansen, in La Pittura a Siena nel Rinascimento (trad. del catalogo della mostra del 1988 nel Metropolitan Museum New York, ), anno 1989, Silvana editoriale, Milano.

Machtelt Israëls, Sassetta’s Madonna della Neve. An image of patronage, anno 2003, Leiden.

Sassetta: the Borgo San Sepolcro altarpiece, edited by Machtelt Israëls, Villa I Tatti, the Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, Florence; Primavera Press, anno 2009, Leiden.

Machtelt Israëls, schede delle opere in Da Jacopo della Quercia a Donatello: le arti a Siena nel primo Rinascimento (catalogo della mostra di Siena), anno 2010, Motta editore, Milano.

La riproduzione dei contenuti di questo sito web di Arte, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.
Exit mobile version