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Storie dell’umanità primitiva di Piero di Cosimo

Piero di Cosimo: Storie dell’umanità primitiva

Piero di Cosimo: Storie dell'umanità primitiva
Piero di Cosimo: Sopra: Caccia primitiva, cm. 71 x 168, Metropolitan Museum, New York.

Sulle opere: Il titolo “Storie dell’umanità primitiva” definisce una serie di tre composizioni autografe di Piero di Cosimo (Piero di Lorenzo), realizzate con tecnica a olio su tavola tra il 1485 ed il 1490 (altri studiosi indicano una datazione intorno al 1500-07) e sono custodite in due diversi musei (Metropolitan Museum di New York e Ashmolean Museum di Oxford). 

Considerando le dimensioni di due tavole del presente ciclo, che sono pressoché identiche, e l’altezza della terza terza (l’Incendio nella foresta), anch’essa perfettamente uguale alle prime, gli studiosi di storia dell’arte ipotizzano una concatenazione degli episodi in esse raffigurati. Si pensa, infatti, ad un impiego come elementi ornamentali (per esempio, delle spalliere) di una sala. Sala che viene identificata con quella descritta dal Vasari nella residenza della famiglia Vespucci.

“Fece parimenti in casa Del Pugliese, intorno a una camera, diverse storie di figure piccole; ne si può esprimere la diversità delle cose fantastiche che egli in tutte quelle si dilettò di dipingere, e di casamenti, e d’abiti e strumenti diversi ed altre fantasie che gli sovvengono per essere storie di favole.

Queste storie, dopo la morte di Francesco Del Pugliese e de’ figlioli, sono state levate, nè so dove siano capitate. E cosi un quadro di Marte e Venere con i suoi amori, e Vulcano, fatto con grande arte e pazienza indicibile” Vasari).

Per quanto riguarda la cronologia, questa è variamente attribuita nei diversi periodi della vita artistica di Piero ed oscilla, secondo il Grassi ed altri studiosi tra il 1485 ed il 1490, in riferimento alle affinità con la pittura del Pollaiolo (Firenze, 1431 c. – Roma, Febbraio 1498). Lo Zeri (“O” 1959) invece la ritarda di circa un ventennio (1505-07) considerando “la fusione dell’antica radice nordica con accenti leonardeschi”.

Sembrerebbe invece più vicina al vero una datazione intorno alla fine del secolo, sia per i recenti richiami alla pittura del Pollaiolo, sia – ma soprattutto – per quelle plastiche enfatizzazioni in concomitanza con Luca Signorelli (ca. 1441-1523)assai noto a Firenze nel periodo a cavallo dei due secoli.

Le caratteristiche delle tre tavole:

caccia primitiva, cm. 71 x 168, Metropolitan Museum di New York.

ritorno dalla caccia, cm. 71 x 169, Metropolitan Museum di New York.

Incendio della foresta, cm 71 x 203, Ashmolean Museum, Oxford.

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