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La Decorazione del Soffitto della Cappella Eleonora da Toledo del Bronzino

Il Bronzino: La Decorazione del Soffitto della Cappella Eleonora da Toledo

Il Bronzino: Decorazione della Cappella di Eleonora da Toledo - Decorazione del soffitto
Bronzino: La Cappella di Eleonora da Toledo (soffitto: San Michele arcangelo vince il demonio la stigmatizzazione di San Francesco e frate Leone San Gerolamo penitente San Giovanni evangelista a Patmos) cm. 490 x 385, Palazzo Vecchio, Firenze.

Sull’opera: La “Decorazione del Soffitto” è un affresco autografo del Bronzino, appartenente alla “Decorazione della Cappella Eleonora da Toledo”, realizzato intorno al 1540-41 in un ambiente sito al secondo piano di Palazzo Vecchio e misura 490 x 385 cm.

 Di questa composizione esiste l’impianto preparatorio – un misto di acquerello, penna e tocchi di biacca su una superficie di 262 X 343 cm. – attualmente custodito a Francoforte nello Staedelsches Kunstinstitut, precedentemente attribuito al mantovano Giulio Romano (1499 – 1546), poi riconosciuto autografo del Bronzino da Voss [1920].

Di grande importanza, per conoscere a fondo la strutturazione compositiva dell’assieme, sono soprattutto le diverse varianti rispetto al generale contenuto dell’opera: in particolare, l’affresco reca uno stemma araldico, con le armi del duca di Firenze ed Eleonora, a cui venne sovrapposto – intorno al 1565 – probabilmente l’attuale simbolo con la Trinità, prima che lo stesso Cosimo de’ Medici decidesse la di trasferirsi a Palazzo Vecchio (fonti: Smyth, 1955; Cox Rearick, “REA” 1971).

Mentre il periodo della realizzazione dell’affresco, come sopra riportato, è certamente da riferirsi ad una data a cavallo tra il 1540 ed il 1541, per quanto riguarda  le “Quattro virtù cardinali” entro i pennacchi – Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza – appare possibile secondo Smyth, in riferimento allo stile, assegnare una cronologia più tarda.

I quattro scomparti

SAN MICHELE ARCANGELO VINCE IL DEMONIO, 47 X 62 cm.: Si trova nel settore che corrisponde alla parete di fondo. Il deciso taglio dell’immagine, la sua equilibrata armonia ed il suo gradevole bilanciarsi nello spazio sono evidenziati dagli studiosi, che li ritengono elementi di pura pittura manieristica. A proposito di questo, la Cox Rearick definisce il santo “un paradigma della maniera”. Alla figura della composizione in esame viene riferito all’unanimità uno studio preparatorio del Bronzino dove appare un nudo (carboncino, 387 X 226, custodito al Louvre nel Gabinetto dei disegn), già attribuito a Gian Paolo Lomazzo (1538 – 1592), poi ritenuto autografo da Smyth.

37. LA STIMMATIZZAZIONE DI  SAN FRANCESCO E FRATE LEONE,  34 X 73 cm.. Si trova a sinistra del San Michele, partendo dall’entrata. La composizione si presenta simmetrica allo schema preparatorio e presenta sostanziali differenze stilistiche con il “San Michele Arcangelo” soprattutto negli effetti luminosità e nella dilatazione spaziale. Smyth legge questi sviluppi – insieme ad altre varianti da lui rilevate – il cambiamento dell’artista verso una cifra manieristica propria, coincidente appunto con il periodo dei primi anni Quaranta.

SAN GEROLAMO PENITENTE, 47 X 62 cm. Si trova nel settore opposto al San Michele. La plasticità e la solidità della figura, nella quale Smyth evidenzia un influsso più incisivo della tradizionale pittura quattrocentesca, ha fatto avanzare allo studioso l’ipotesi di un richiamo alle opere di Raffaellino del Garbo (San Lorenzo a Vigliano, 1466 – Firenze, 1524). La Cox Rearick riferisce alla presente composizione uno studio preparatorio (carboncino, 141 X 106 cm.) relativo alla sola testa, custodito agli Uffizi (Gabinetto dei disegni).

SAN GIOVANNI EVANGELISTA A PATHOS, 34 X 73. La composizione si trova nella parte corrispondente alla parete di sinistra. Esiste un bozzetto preparatorio che secondo la Cox Rearick presenta alcune lievi varianti, relative soprattutto alla prospettiva della testa e ad una più plastica strutturazione della figura.

Particolare di un putto, cm. 140 x 115.

Particolare della stigmatizzazione di San Francesco e frate Leone, cm. 100 x 82.

Particolare del “San Michele Arcangelo vince il demonio”, cm. 185 x 152.

 

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