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Periodo Fidia nelle culture elleniche

 Ancora il continuo della Civiltà Italica e Ellenica

Periodo Fidia

Pagine correlate: Arcaico, Liberazione e Stile Severo – Maestri di retorica Stile Bello e pittori del periodo – (per saperne di più sulla pittura greca).

Periodo Fidia

Passato lo straordinario periodo dorico dello “stile severo” greco, l’arte ateniese si consolida con Fidia, che nelle sue opere rappresenta gli dei in continua relazione con il popolo. L’Apollo tipo Kassel si differenzia dall’Alexikakos di Calamide per la forma strutturalmente più larga del corpo e i contorni più netti.

 Paragonando le teste a quelle più allungate di Mirone, la fronte è molto più vicina al rettangolare. All’arresto del passo si percepisce la spontanea ed immediata “apparizione” (epiphàneia).

Se Calamide interpretava il pensiero di Cimone, Fidia fa attenzione all’elemento democratico di Pericle: guadagna con le pubbliche committenze e con la promozione a sovrintendente (episkopos) per le nuove opere monumentali che dovranno essere realizzate.

In questo periodo, proprio dal cantiere dell’Acropoli, ha origine e si diffonde un linguaggio espressivo universale, la lingua figurativa dell’Europa: un movimento narrativo in continua evoluzione.

Per quanto riguarda la gerarchia tematica negli ornamenti del Partenone, che si arricchisce gradualmente di un colore sempre più significativo, notiamo che passa da un livello basso a quello superiore rispetto al suolo: inizia con la raffigurazione della festa panatenaica nel fregio intorno alla cella, per risalire all’epica e al mito nelle metope (elemento architettonico facente parte del fregio), fino alla sovrastante veduta dei frontoni.

La progressiva intensificazione della sacralità ha sempre una direzione, da ovest verso est, in relazione all’avanzare del visitatore che giunge dai Propilei. Nelle metope a ovest e a sud mancano le raffigurazioni delle divinità; pochissime appaiono sulla fiancata esposta a nord, mentre nella Gigantomachia della facciata è presente un dio dell’Olimpo su ogni metopa. Alla stessa stregua, il fregio contiene personaggi eroici e numi soltanto a est. Il timpano occidentale è colmo di eroi con due sole divinità: Posidone ed Atena che si contrastano  per ottenere l’Attica; l’altro timpano raffigura Zeus con Atena che nasce e la corte celeste.

Testa dell’Apollo tipo Kassel, I sec. d.C , Replica di età flavia da originale bronzeo in dimensione maggiore alloriginale, raffigura Apollo Parnopios. La statua fu dedicata verso il 460 a.C. dagli ateniesi, grati al dio per aver salvaguardato la città.
Testa dell’Apollo tipo Kassel, I sec. d.C , Replica di età flavia da originale bronzeo in dimensione maggiore alloriginale, raffigura Apollo Parnopios. La statua fu dedicata verso il 460 a.C. dagli ateniesi, grati al dio per aver salvaguardato la città.

Tutta l’architettura scandisce il racconto, dall’isolamento degli episodi nelle metope alla continuità della processione nel fregio, fino alla concentrazione dei miti nel momento decisivo dei frontoni: la cella raffigura Atena, nel colosso crisoelefantino. Opera monumentale democratica della coesistenza, il Partenone avvicina ed unisce il motivo dorico ai temi ionici. Commemora l’incontro di persone appartenenti a diverse organizzazioni politiche: lungo il fianco esposto a nord, che guardava alla sede dei primitivi culti, la processione è scandita e cadenzata in rapporto alle quattro tribù del più antico ordinamento, mentre a sud vige la società riformata di dieci phylai (tribù). Tende a far convergere i comuni mortali con personaggi eroici e gli dei, presenti alla distribuzione del peplo  (peplo o chitone: indumento base per ragazze)

Atena Parthenos (Fidia)

L’ammonimento della contesa non risolta tra forze storiche e sovrannaturali si impone nelle metope dove Giganti, Centauri, Amazzoni e Troiani non sono in completa disfatta. Tra gli artisti che hanno collaborato alla decorazione si identifica anche la mano di Alcamene, che ha operato nella lastra del fregio a est, nella quale i capelli di Posidone sprigionano la morbidezza fluida del Bronzo B di Riace: caratteristico è il grande occhio che guarda fisso.

Chi è Fidia

Fidia è un grande scultore greco (PHEIDIAS). Nasce nella città di Atene nel 490 a.C.e muore nel 431 a.C. circa. Figlio di Carmide, secondo accreditate fonti letterarie è stato discepolo dell’ateniese  Egia e probabilmente anche di Agelada. Eccellente nella ricerca della perfezione della forma e caratteristico nel suo linguaggio plastico.

Facciata occidentale del Partenone

I suoi primi capolavori sono stati la statua crisoelefantina di Atena per la città di Pellene in Acaia, la statua in bronzo di Apollo reso famoso nelle copie marmoree e denominato “Apollo di Kassel” e la gigantesca statua, alta intorno ai 7 metri, sempre in bronzo dell’”Atena Promachos”, posta sull’Acropoli di Atene, che reggeva lo scudo nel quale era rappresentato uno scontro con le Amazzoni.

Prima del 450 a.C., Fidia realizza a Delfi un donario degli Ateniesi per la battaglia di Maratona con la statuaria di Milziade, tra Apollo e Atena, e di altri personaggi eroici dell’Attica e, per i coloni di Lemno, l’”Atena Lemnia”. Verso il 450 a.C. è in fase di studio da parte di esperti la realizzazione del colosso crisoelefantino di Zeus per il tempio ad Olimpia, ritenuta una delle sette meraviglie. Durante il soggiorno in Olimpia, è probabile che abbia creato la statua dell’Anadumeno.

Dal 447 a.C. circa inizia la meravigliosa opera di Fidia nel Partenone, fatto erigere da Pericle sull’Acropoli di Atene. A lui si deve la sovrintendenza dei lavori e la decorazione scultorea di tutto il fabbricato. Dopo il Partenone  Fidia eseguirà l’Afrodite Urania.

Il Partenone come si vede dalla collina della Pnice ad ovest.

Frammenti d’arte:

Il Partenone

Il Partenone, innalzato sull’Acropoli di Atene, rappresenta la massima espressione dell’architettura greca. Fu edificato dall’architetto Ictino su un progetto già iniziato con Callicrate, sotto Cimone.

L’iniziativa della costruzione nacque da Pericle e la supervisione generale venne affidata allo scultore  Fidia.

Il Partenone è un tempio periptero octastilo (o ottastilo), cioè circondato dalle colonne nei quattro i lati, ognuno dei quali con otto colonne sulla facciata corta e 17 sulla facciata lunga.

Fu iniziato nel 447 a.C. e portato strutturalmente a termine nel 438 a.C. Le decorazioni continuarono per altri sei anni.

Le dimensioni rilevate allo stilobate (alla base d’appoggio delle colonne) sono di 30,9 x 69,5 metri, mentre la cella misurava 28,8 in lunghezza e 19,2 in larghezza, con colonnati dorici interni necessari al supporto del tetto.

Le colonne doriche esterne (tranne quelle agli angoli un po’ più grandi) hanno un diametro di 1,9 metri ed un’altezza di 10,4 metri. Il capitello è di stile dorico.

Il frontone orientale rappresenta la nascita di Atene da Zeus, mentre quello occidentale la lotta tra Atena e Nettuno.

Fidia realizzò in bassorilievo le novantadue metope doriche, che furono progettate dallo scultore Kalamis. Quelle sul lato ovest raffigurano, con l’Amazzonomachia, la battaglia fra Amazzoni e Ateniesi, quelle a sud raffigurano – eccetto quelle dalla XIII alla XX quasi del tutto perdute – la Centauromachia Tessala, quelle sul lato nord sono abbastanza rovinate, ma lasciano intravedere la Guerra di Troia.

Lo stile delle metope evidenzia l’influsso dello Stile Severo nella massa corporea e nella riduzione del movimento.

Lungo i muri esterni della cella, è presente un fregio ionico che risulta essere il tratto più caratteristico, sia strutturale che decorativo . La sua scultura in bassorilievo rappresenta idealmente la processione panatenaica verso l’acropoli.

La ricchezza decorativa del Partenone non si trova in nessun altro tempio classico greco.

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