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Pietro da Cortona: Cenni biografici ed Opere

Pagine correlate all’artista: Il periodo artistico – Bibliografia

Pietro da Cortona (1596-1669)

La biografia di Pietro da Cortona

Gli inizi della carriera artistica

Pietro da Cortona: Aurora, anno 1620 (circa), Palazzo Senatorio, Campidoglio, Roma.

Pietro Berrettini, conosciuto come Pietro da Cortona, nasce nell’omonima città nel 1596, da un famiglia che porta dentro di sé una lunga tradizione artistica.

Il padre, accorgendosi ben presto delle grandi doti di Pietro, lo affida ad uno o più componenti della sua grande famiglia: alcune fonti sostengono che abbia frequentato gli ambienti del cugino architetto Filippo, altre invece, gli studi dello zio Francesco e di Boccio Bonetti (ottimo riproduttore di opere pittoriche antiche).

Di certo si sa che all’età di tredici anni è sotto la guida di Andrea Commodi, un pittore fiorentino, che lo porta con sé fuori dagli ambienti locali, spingendosi fino a Roma per l’evasione di alcune committenze. Nel 1612, Commodi lo affida a Boccio Ciarpi, un altro pittore fiorentino.

Lo sviluppo artistico

Pietro da Cortona: Ritratto di Marcello Sacchetti, cm. 130 x 98, Galleria Borghese, Roma.

È questo il periodo dei grandi cambiamenti, dove l’arte si trova ad un importante bivio, di fronte ad una scelta molto sofferta tra la scuola carraccesca del nord, e la caravaggesca del sud.

Pietro, assetato di nuove esperienze, ben presto si stacca dagli ambienti fiorentini, che in questi anni sono chiusi ai nuovi linguaggi.

Conosce quindi il marchese Marcello Sacchetti, che frequentando il mondo dell’arte, lo inserisce negli ambienti giusti, diventando anche suo protettore.

Nello stesso periodo conosce Cassiano dal Pozzo ed altri artisti che si preoccupano soprattutto di diffondere un’arte ispirata all’antichità, stimolando Cortona ad intraprendere una severa ricerca sui disegni delle grandi opere dell’antichità classica.

Il Trionfo di Bacco e il Sacrificio di Polissena

Pietro da Cortona: Particolare del Trionfo di Bacco, anno 1625 (circa), cm. 144 x 205 cm. Pinacoteca Capitolina, Roma.

Sacchetti gli commissiona il Trionfo di Bacco ed il Sacrificio di Polissena (entrambi alla Pinacoteca Capitolina), e in seguito alla soddisfazione ottenuta per questi due grandi capolavori, lo presenta al papa Urbano VIII (nato Maffeo Barberini), che gli commissiona importanti opere d’affresco (parete sinistra della chiesa di Santa Bibiana).

Per Pietro, inizia da questo momento una straordinaria carriera artistica, che lo vede pittore ufficiale della corte Pontificia ed artista più ricercato dalle nobili famiglie del suo tempo.

La decorazione della Villa a Castelfusano

Pietro da Cortona: “L’età dell’argento”, Sala della Stufa, Palazzo Pitti, Firenze.

Nel 1626 Marcella Sacchetti gli richiede la decorazione della sua villa a Castelfusano; la realizzazione di questo meraviglioso ciclo d’affreschi dura quattro anni.

Più tardi gli viene affidata da papa Urbano VIII, la decorazione della volta e della cappella di palazzo Barberini, uno fra i suoi grandi capolavori, che viene portato a termine nel 1639.

Nel frattempo Cortona si reca in tre città per realizzare alcune opere. Soggiorna a Firenze dove esegue due delle “Quattro età dell’uomo” nella sala della stufa a Palazzo Pitti, che porterà a compimento in un secondo tempo. Poi si reca a Bologna (incaricato dal cardinale Giulio Sacchetti per suggerimenti relativi Studio delle Belle Arti bolognese) e quindi a Venezia per un breve periodo.

Nel 1640, Pietro ritorna a Firenze per terminale le altre “due età” e per altri lavori di affresco nelle sale di Palazzo Pitti , che porterà a termine nel 1647.

L’ultimo periodo dell-artista

Pietro da Cortona: Papa Urbano VIII, anno 1627, Museo Capitolino, Roma. (anno 1627).

La fama di Cortona è ormai consolidata , neanche le morti di Urbano VIII e di Commodi riescono a scalfirla minimamente, tanto che continua la strada pontificia con i successori di Papa Urbano VIII. Il nuovo pontefice, Innocenzo X (nato Giovanni Battista Pamphili), gli dà l’incarico di dipingere la Galleria del Palazzo Pamphili (1651).

Oltre che pittore, Pietro da Cortona è anche un ottimo architetto, come ci testimoniano le chiese romane dove lui lavorò: San Carlo al Corso, Santa Maria della Pace e Santi Luca e Martina dove verrà sepolto (1669), e che l’artista stesso chiama la “mia figlia diletta” ed “erede di tutte le mie sostanze”.

Le opere di Pietro da Cortona

Particolare del Trionfo di Bacco, anno 1625 (circa), cm. 144 x 205 cm. Pinacoteca Capitolina, Roma.

Aurora, anno  1620 (circa), Palazzo Senatorio, Campidoglio, Roma.

Ritratto di Marcello Sacchetti, cm. 130 x 98, Galleria Borghese, Roma.

Paesaggio con ponte, anno 1625 (circa), cm. 17 x 27, Pinacoteca Capitolina, Roma.

Paesaggio con barche, anno 1625 (circa), cm. 17 x 27, Pinacoteca Capitolina, Roma.

Il battesimo di Cristo, Villa Sacchetti, Castelfusano.

Particolare della Vocazione di Pietro e Andrea, Villa Sacchetti, Castelfusano.

Particolare della Vittoria di Alessandro su Dario, cm. 215 x 420, Palazzo dei conservatori, Sala di Mario, Roma.

Minerva lotta contro i giganti, Palazzo Barberini, Roma.

“L’età dell’argento”, Sala della Stufa, Palazzo Pitti, Firenze.

Particolare della Sala Marte, Palazzo Pitti, Firenze.

L’Età dell’oro, Palazzo Pitti, Sala della stufa. (anno 1641-46).

Il ritorno di Agar ad Abramo, cm. 123 x 99, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Enea giunge alle foci del Tevere, Palazzo Doria Pamphili, Roma.

Papa Urbano VIII, anno 1627, Museo Capitolino, Roma. (anno 1627).

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