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Gli affreschi della scuola del Santo a Padova di Tiziano

Tiziano: Affreschi della Scuola del Santo a Padova

Tiziano Vecellio: Gli affreschi della scuola del Santo a Padova - Il miracolo del neonato, cm. 320 x 315.
Tiziano Vecellio: Gli affreschi della scuola del Santo a Padova – Il miracolo del neonato, cm. 320 x 315.

Al secondo elenco opere di Tiziano

Sull’opera: “Gli affreschi della scuola del Santo a Padova” appartengono ad una serie di tre dipinti autografi di Tiziano Vecellio, realizzati nel 1511.

Descrizione e storia

Le opere in esame rappresentano la prima grande e documentata impresa di Tiziano (fonte: Gonzati “La Basilica di S. Antonio da Padova”, 1852, 1°). Da documentazioni certe si ricava che già il 1 dicembre 1510 il nome dell’artista, appena ventenne, compare nel quaderno dei conti della Scuola (fonte: Rigoni, “Appunti e documenti sul pittore Girolamo del Santo”, ed.1941).

Tiziano iniziò gli affreschi il 23 aprile del 1511 (fonti: Grazzini Cocco, “Bollettino del Museo Civico di Padova” Ed. 1927; Sartori, “L’Arciconfraternita del Santo, Ed. 1955). L’ultima ricevuta “a saldo” – con la dicitura “li tre quadri”, firmata “TlCIAN DI CADOR” – riporta la data del 2 dicembre 1511.

Il ciclo pittorico fu portato a termine in ventisette giorni: Tiziano realizzò “Il Miracolo del neonato in 13 giorni, quindi “Il Miracolo del piede risanato in 9 giorni e, da ultimo, “Il Miracolo della donna ferita”  in 5 giorni.

I tre affreschi, che nel 1956 furono oggetto di un attento esame da parte del Morassi, furono sottoposti ad un accurato restauro nella seconda metà del Novecento a cura della Fondazione E. Varzi.

I miracoli

Nel “MIRACOLO DEL NEONATO” viene rappresentata la testimonianza dello stesso neonato, miracolosamente conseguita da sant’Antonio a favore della madre, accusata ingiustamente dal marito. Nella zona in alto a sinistra, l’artista raffigurò la statua Traiano, che secondo il Morassi (1966) è quella che si scorge nell’arco di Ancona, mentre per Castelfranco (“BA”, 1955) non si tratta dell’Imperatore ma di una figura loricata (probabilmente Agrippa) della “Apoteosi di Augusto”, custodita nel Museo Nazionale di Ravenna.

Nel “MIRACOLO DEL PIEDE RISANATO” viene raffigurato il miracolo della guarigione del ragazzo pesantemente punitosi con il taglio di un piede perché aveva percosso a calci la madre.

Nel “MIRACOLO DELLA DONNA FERITA” viene raffigurato un marito malato di gelosia che pugnala la moglie, ingiustamente ritenuta fedifraga. Sant’Antonio – sulla destra – rasserena l’assassino pentito facendogli capire della sicura salvezza della donna.

Le raffigurazioni

Il miracolo del neonato, cm. 320 x 315.

Il miracolo della donna ferita, cm. 327 x 183.

Il miracolo del piede risanato, cm. 327 x 220.

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