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I Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate di Domenico Ghirlandaio

Domenico Ghirlandaio: I Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate

Domenico Ghirlandaio: Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate
Domenico Ghirlandaio: Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate, 1471-72 circa, affresco, pieve di Sant’Andrea, Cercina (Sesto Fiorentino).

Sull’opera: I “Santi Girolamo, Barbara e Antonio Abate” sono raffigurati su un dipinto di Domenico Ghirlandaio realizzato con tecnica a affresco su muro intorno al 1471-72. L’opera si trova nella pieve di Sant’Andrea a Cercina (Sesto Fiorentino). 

L’opera in esame è la prima in assoluto che si conosca del giovane Ghirlandaio, allora pressoché ventitreenne.

In quel periodo si era iscritto (1472), come artista indipendente, alla Compagnia di San Luca.

L’abside della pieve, assai piccola, ha la base semicircolare ed il soffitto a forma di calotta a semivolta. I volumi vengono scanditi con una intelaiatura architettonica classicheggiante simulata, in una cornice a girali.

Il colore della fascia sottarco in tono giallo-oro bene si intona sia con il cromatismo delle figure che con il rosso acceso della cupola.

Sotto si trovano tre specchiature a forma quadra, simulanti i marmi colorati che stanno nel registro medio, sovrastate da una cornice (dipinta) entro la quale appaiono i tre santi intervallati da paraste (colonne sporgenti che si fondono in gran parte col muro, comunque qui simulate) con basi dorate e capitelli corinzi.

Le figure vengono identificate in:

  • San Girolamo con abito eremitico, recante la  pietra nella mano destra con la  quale si percuote il petto in segno di penitenza;

  • Santa Barbara, che reca la miniatura della torre dove fu tenuta segregata (si osservi le tre finestre, due sotto ed una sopra, che ella vi aprì realizzandone una cappella, riferita alla Trinità. Ai piedi della santa appare, morto fulminato, il brutale padre, ancora vestito di un’armatura, le cui mani appaiono sbalzate in modo assai realistico per la giusta collocazione delle ombre. La posizione centrale e la vivacità cromatica del panneggio, bene intonati con gli elementi della nicchia, danno a Santa Barbara una collocazione precipua.

  • Sant’Antonio Abate, vestito da frate, reca il libro e il bastone a forma di “T”.

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