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Vertunno e Pomona (Poggio a Caiano) del Pontormo

Jacopo Carrucci detto il Pontormo: Vertunno e Pomona, cm. 461 x 990, Villa Medicea, Poggio a Caiano.

Jacopo Carrucci detto il Pontormo: Vertunno e Pomona, cm. 461 x 990, Villa Medicea, Poggio a Caiano.

Pontormo: Vertunno e Pomona (Poggio a Caiano)

Pontormo: Pontormo - Vertunno e Pomona (Poggio a Caiano)
Pontormo: Vertunno e Pomona, cm. 461 x 990, Villa Medicea, Poggio a Caiano.

 Sull’opera: “Vertumno e Pomona” è un affresco autografo di Jacopo Carrucci detto il Pontormo, realizzato nel biennio 1519-21…., misura 461 x 990 cm. ed è custodito nella Villa Medicea a Poggio a Caiano. 

L’importante incarico di affrescare il grande salone della villa di Poggio a Caiano venne affidato anche al Pontormo, che all’epoca era appena venticinquenne.

Il soprintendente ai lavori d’affresco – voluti da Leone X (Giovanni di Lorenzo de’ Medici, nato a Firenze nel 1475 – morto a Roma nel 1521) – era Ottaviano de’ Medici che per conto dei cugini doveva celebrare Lorenzo il Magnifico.

L’intera decorazione del salone, alla quale presero parte diversi celebri artisti, venne interrotta nel 1521 a causa della morte di Leone X. Sarebbe stata portata a termine da Alessandro Allori tra il 1579-82, ma già nel 1532 papa Clemente VII (Giulio di Giuliano de’ Medici nato a Firenze nel 1478 – morto a Roma nel 1534) avrebbe conferito l’incarico al Pontormo.

Occorre ricordare che nel 1582 l’Allori riprese gli affreschi restaurati in precedenza nel salone, compreso il lunettone ove operò lo stesso Pontormo. Sulla cronologia riferita al triennio 1519-21 c’è la piena concordia tra gli studiosi di Storia dell’arte, salvo un piccolo restringimento di tale periodo di Janet Cox Rearick (1964) che la colloca nel biennio 1520-21.

Il Vasari evidenziò nell’artista una profonda ricerca …. il quale “guastando e rifacendo oggi quello che aveva fatto ieri, si travagliava di maniera il cervello, che era una compassione” ….. ma ciò che ci è pervenuto, per quanto elaborato e poi rielaborato, è una delle opere più belle del Pontormo, e può essere considerata come punto di riferimento storico per tutto il movimento ‘arcadico’ fiorentino del XVI secolo.

L’Argan (L’arte italiana, 1968) pone in rilievo “l’andamento giocoso” della composizione e “le figure, benché raggruppate in ‘strofe’ simmetriche, si rispondono dai due lati (……..) come rime sdrucciole in una poesia”. Nella figura di Vertunno, i vecchio contadino scalzo ubicato a sinistra, venne identificato – con lineamenti invecchiati – nello stesso Pontormo, come pare che indichi la scritta sottostante con relativa firma: “I F P”.

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