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Annunciazione (Uffizi) di Simone Martini

Simone Martini: Annunciazione (Uffizi)

Simone Martini - Annunciazione (Uffizi)
L’Annunciazione, cm. 265 x 305, Galleria degli Uffizi, Firenze.

       Sull’opera: “Annunciazione”, o “Sant’Ansano”, o “Una santa”, è un dipinto realizzato da Simone Martini con tecnica a tempera su tavola nel 1333 (con aiuti, di cui è certo l’intervento di Lippo Memmi ), misura 265 x 305 cm. ed è custodito nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

L’opera in esame reca la firma e la data in un listello appartenente alla cornice originale, immesso in una finta cornice dell’Ottocento. La scritta riporta le seguenti parole: “SYMON MARTINI ET LIPPVS MEMMl DE SENIS ME PINXERVNT. ANNO DOMINI MCCCXXXIII”.

Nella tavola di centro, che a prima vista sembrerebbe un trittico, dall’angelo inginocchiato davanti alla Madonna esce il tradizionale discorso, rilevato in oro sullo sfondo aureo: “AVE GRATIA PLENA DOMINVS TECVM”. Nello scomparto laterale a sinistra è raffigurato Sant’Ansano, mentre in quello a destra, una santa di non facile identificazione: per la maggior parte degli studiosi si tratta di Santa Giustina o Santa Giuditta; per altri, tra i quali il Kaftal (fconography ol the Saints in Tuscan Painting, Firenze 1952), la santa raffigurata è Massima, la madrina di Sant’Ansano; per altri ancora, trattasi di Santa Margherita. I quattro medaglioni con le raffigurazioni dei busti di Profeti, inseriti nelle quattro cuspidi laterali, sono autografi.

L’opera fu realizzata per la cappella di Sant’Ansano della cattedrale senese. In un inventario datato 14 dicembre 1420, che descrive dettagliatamente la cappella di Sant’Ansano, si ricava che, a quella data, il dipinto era ancora ubicato suo originale posto, ma non con la cornice alla quale aveva lavorato Lippo Memmi, sostituita invece con un nuovo tabernacolo: “Un altare, a manno diritta di Santo Ansano cho’ bela tauola in uno iabernacholo di legniamo, ed è nuovo …” (Siena, Archivio dell’Opera del Duomo, filza 510, Inventario del 1420, e, 14).

Il dipinto venne trasferito nella chiesa di Sant’Ansano in Castelvecchio, nella quale un inventario del 1741 la descrive ubicata nelle vicinanze della porta d’ingresso.

Un altro importante documento riporta che, il 1° gennaio 1799 il complesso fu traslocato da Siena alla Galleria degli Uffizi per decisione di Ferdinando III di Lorena, l’attuale granduca di Toscana. Per quanto riguarda l’identificazione della stesura pittorica di Simone e quella di Lippo Memmi, la questione si fa alquanto discutibile.

Il Cavalcaselle [1885], l’attribuisce completamente a Simone Martini, mentre ritiene sia opera del Memmi cornice e doratura. A. Venturi [1907] ritiene non identificabili le mani dei due artisti asserendo che un modo “è così prossimo e ligio” a quello dell’altro”.

Gli studiosi di storia dell’arte (quelli moderni) concordono nell’attribuire l’Annunciazione a Simone Martini ed i due santi al collaboratore, data la stesura più “corposa”, come pure i medaglioni raffiguranti i Profeti.

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