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Artisti famosi: Opere dei grandi Maestri della Pittura dalla A alla E

Opere dei grandi Maestri dalla A alla E

Quadri famosi di artisti famosi: Oltre 7000 opere da godere: i più bei dipinti di tutte le epoche.

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Quindici “Natività di Gesù scelte tra i più bei dipinti della storia dell’arte.

Le madonne più belle e significative nella storia dell’arte

I più bei dipinti di tutti i tempi

Elenco Pittori

Elenco dei pittori famosi i cui dipinti sono presenti in queste pagine.

Pittori lettera A

Albertinelli Mariotto: affezionato collaboratore di Fra’ Bartolomeo dal 1509 al 1515, influenzato soprattutto dalla pittura fiamminga che lo forma e lo allontana dalla propria visione giovanile, dalla quale uscirono opere di più alto valore, superando quelle dello stesso celebre frate.

Andrea del Castagno: Andrea di Bartolo di Bargilla, radizionalmente conosciuto come Andrea del Castagno, nacque a Castagno nel 1421 circa. Fu uno dei dei più importanti innovatori della pittura fiorentina della seconda metà del Quattrocento, insieme ad altri quattro grandi: Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello e Filippo Lippi.

Andrea del Sarto: Il Vasari lodando le sue opere – nell’esattezza delle forme, nella fluidità della stesura e rapidità ‘esecuzione – lo descrisse come pittore “senza errori”.

Antonello da Messina: Antonello, un pittore che nello sviluppo dei piani verso l’orizzonte, smorza i toni e sfuma le forme in un progressivo più pallido polverio dell’atmosfera; ha pertanto chiamato ad aiutare la prospettiva aerea nella strutturazione della prospettiva lineare. Sta proprio qui il culmine della sua scoperta. Lo affermava Papini nel 1939. Opere di questo artista: 26.

Pittori lettera B

Beato Angelico: “Fra” Giovanni Angelico, essendo non meno stato eccellente miniatore e pittore che un buon religioso, merita sia per l’uno che per l’altro motivo, che di esso sia fatta una onorata memoria. Sono visibili in queste pagine 25 dipinti.

Bellini (il Giambellino): Diceva Venturi più o meno questo nella “Storia dell’Arte italiana” del 1915 ….Giovanni sapeva far uscire dalla sua lira soltanto le più aggraziate armonie. Pareva si inebriasse della dolcezza delle note, farsi bambino con i bambini, per cantare con le loro argentine voci le litanie alla Vergine Maria, e unirsi con loro ai giochi, e vivere la loro ingenua vita. ….29 dipinti

Bellotto: Le prime opere del pittore Bellotto assomigliano molto, nelle vedute,  alle tele di suo zio Canaletto. Ma poco alla volta arriva a farsi uno stile tutto suo. I suoi pregiati lavori si caratterizzano per uno schema assai secco, più duro, e per una decisa delimitazione degli scuri sui chiari; spiccano per la totale assenza prospettica aerea, ed inoltre vengono caratterizzate dal ritorno al colore locale.  …. molte opere d’arte

Boccioni: Un famoso pittore Futurista. Nasce a Reggio Calabria nel 1882 e muore in età giovanile a Verona nel 1916. Si forma come artista con la tecnica del puntinismo e migliora ulteriormente le sue attitudini artistiche dirigendole sul rapporto tra l’arte visiva e l’interno più profondo dell’anima …..  molte opere d’are

Boldini: Come artista è più che chic, in modo suo particolare, specialmente quando realizza il ritratto a belle e lungiformi signore dell’alta aristocrazia internazionale, che, nelle sue opere, sembrano dipinte come al di sotto di un vetro traslucente: è più o meno quello che dice Berenson nel 1958. …… diverse opere d’arte.

Bosch: Nella sua pittura, l’immaginazione delicata e morbida, nonostante la sregolatezza costantemente presente,  tende a materializzare le più torbide visioni che l’animo umano possa concepire, a differenza delle composizioni tradizionali che, pur presentando analogie non riescono a penetrare nel profondo della coscienza.

Botticelli: “fiori vellutati sono le sue figure femminili dai lineamenti arcuati, dai lunghi e pallidi occhi, teste sotto il peso di masse d’oro e languenti; sciami di farfalle sono le luci del mare lineate, le foglie piccole che avvolgono senza neanche posarvisi gli arbusti ancora con il gelo dell’inverno” Questo è più o meno quello che dice A. Venturi del Botticelli nel 1925

Bramantino: Il primo dipinto prevalentemente attribuito all’artista è la “Madonna con il  Bambino” custodito nel Museo di Boston, databile approssimativamente intorno al 1485; il Bramantino appare molto vicino all’arte del Butinone e, proprio per questa ragione, il Longhi gliela attribuisce a pieno titolo.

Bronzino: Agnolo di Cosimo di Mariano detto il Bronzino rimane impresso nella nostra memoria più come ritrattista che come pittore di dipinti monumentali. Non c’è nessun dubbio che il Bronzino mirasse ad un più ampio plauso con le sue pale d’altare ed i suoi affreschi: lo ha detto V. Hoss nel 1920.

Bruegel: Il suo pessimismo si attenua con gli annie, a giudicare dai Mesi della metà degli anni Sessanta, grazie a un naturalismo rinnovato e vivificato, che inserisce più intimamente l’uomo nella vita del mondo circostante, si attua un primo momento di riconciliazione con l’esistenza alquanto malinconica e rassegnata, poi,  un’ulteriore ascesa dell’uomo.

Pittori lettera C

Canaletto: Esso è un figlio d’Arte (suo padre è Bernardo Canal,) . Il Canaletto nasce a Mestre nell’ottobre del 1697 e muore a Venezia nell’aprile 1768. Pittore ed grande incisore; conosciuto dalla massa soltanto con il soprannome di Canaletto, appartiene al movimento dei vedutisti ….

Caravaggio: Nasce a Milano 1571 e muore sulla spiaggia di Porto Ercole 1610. Dopo aver imparato l’arte pittorica nella bottega di Simone Peterzano, va a Roma e lavora con Giuseppe Cerasi (1568-1640), autorevole ed elegante artista che si trasformerà poi in nemico ….

Carpaccio: Ecco cosa diceva N. Cochin nel 1758: La sua maniera è assai dura e senza intelligenza di luci, né d’ombre. Per il resto, c’è molto vigore nel colore particolare e nelle cose rese con ingenuità e precisione d’una natura bassa e senza scelta, ma vera.

Carracci Annibale: L’artista, arrivato a Roma verso il 1595, realizza in tre anni la decorazione del palazzo Farnese (1598-1601) secondo con un  impostazione diversa da quella della volta della cappella Sistina di Michelangelo e da schemi figurativi tipo Raffaello, specialmente alla Farnesina

Cavallini: Il “Cavallino”, al secolo Cerroni, nasce nel 1273 e muore nel 1321. Pittore romano che divenne celebre soprattutto per i suoi magnifici mosaici, con la narrazione delle storie della Vergine di Santa Maria in Trastevere, e per gli affreschi (Giudizio universale) nella basilica di Santa Cecilia a Roma.

Cézanne: Nasce ad Aix-en-Provence nel gennaio del 1839 e muore ivi nell’ottobre del 1906.  Suo padre è un ricco banchiere proprietario di una grande fabbrica di cappelli e sua madre lavora alle sue dipendenze ……

Chardin: Jean-Baptiste-Siméon, nato a Parigi (1699-1779), è l’artista di tutti quelli che, nella grande capitale francese del suo tempo, passano la vita nel loro piccolo ambiente, nella loro povera ma garbata intimità fatta di piccoli mobili, salotti di comodità e comfort ogni volta diverso.

Cima Da Conegliano: Cima da Conegliano, con il suo stile, orientato verso un raffinato classicismo [fonte: Storia dell’arte classica e italiana, opera citata, riferimenti alle pp. 341-342.], è oggi considerato come uno dei massimi esponenti della pittura veneziana attivi nel retroterra veneto della Serenissima.

Cimabue: A Roma, certamente più che l’antichità del classico, agì su Pepo l’influenza delle botteghe a lui contemporanee, di Jacopo Torriti, del Cavallini, e di tutti quelli a lui vicini, che con opere di affresco e a mosaico, realizzavano allora le grandi decorazioni nelle basiliche

Constable: Al confronto di una poetica romantica drammatica, la sua tematica paesaggistica diventa contemplativa, fino a quasi sembrare poco moderna, ma contrariamente a questo, la sua forza sta proprio nel saper creare una pittura dal vero riguardosa verso la natura, che nasce dalla diretta osservazione delle vedute.

Corot Camille: La luminosità delle suo opere, che supera ogni immaginazione, si manifesta nei suoi chiaroscuri le cui gradazioni, al contempo, esaltano i rapporti plastici.

Correggio: Nasce a Correggio (Reggio nell’Emilia 1494), muore nel 1534. Considerato uno dei più grandi italiani del 1500 degno di stare vicino a Tiziano, Raffaello e Leonardo. Nei lavori giovanili egli manifesta chiaramente l’influenza del Mantegna.

Cossa (o del Cossa) Francesco: La pittura di Francesco del Cossa è meno efficace e meno poderosa di quella di Cosmè Tura, sia per la materia più gentile della quale e  composta,  che per  l’inquietudine e, talvolta l’ansietà di cui è pervasa.

Cosmè Tura: Pittore ferrarese del Quattrocento allievo di Galasso Cosmè ….” I personaggi del Tura sono fatti di selce, orgogliosi e immobili come faraoni, o convulsi di compressa energia come nocchiuti tronchi di ulivo”  B. Berenson 1936

Courbet Gustave: con l’artista in esame si rimuovono poco a poco i rimpianti del passato, di una perduta forma medioevale come quella perseguita dai preraffaelliti, il realismo portato all’estremo (come quello sconvolto e illusorio dei pittori Pompier), l’affanno per la compenetrazione nell’universo di Rousseau, l’intensità sentimentale e contemplativa di Millet e il leggendario romanticismo di Daumier.

Credi (Lorenzo di Credi): fu discepolo, insieme a Leonardo e Perugino, di Andrea del Verrocchio. Questi, che prima di morire lo nominò suo diretto erede, gli lascio la piena gestione della bottega quando partì per il soggiorno a Venezia ove doveva realizzare la statua equestre del Colleoni.

Crivelli: Uno degli aspetti più singolari di questo artista, che sembra voler sfuggire ad ogni classificazione, sta proprio nella sua possibilità di tornare, a distanza di tempo,  a temi già svolti, usando uno stile quasi analogo ma senza stanchezza alcuna: dal Carlo Crivelli di Zampetti, Milano 1961.

Pittori lettera D

Daumier: Uomo non certo geniale, forse invece un po’ limitato, le sue idee erano il riflesso coerente della sua personalità … Daumier compì una scelta definitiva e irrinunciabile. Forse non si può neanche dire che abbia scelto. È semplicemente restato dalla parte dei poveri. Ma il terribile disegnatore aveva anche il senso della fraternità. (P Courthion, 1945).

Degas: Ciò che avvicina Degas agli artisti dell’Impressionismo è il gusto informale nel riprodurre la realtà. I suoi soggetti sono gli ippodromi, i caffè, i teatri, i postriboli, gli spettacoli e, genericamente, gli interni. Egli fu un osservatore dell’umanità e nei suoi studi perseguì una grandissima oggettività, cogliendo pose naturali della quotidianità.

Delacroix: Nasce a Saint-Maurice 1798; muore presso Parigi 1863. Assimila la l’esperienza studiando nella bottega del Guérin, dove conosce Géricault. Frequenta i salotti della Parigi colta dove incontra V. Hugo, StendhaI, Sainte Beuve, Merimée, de Musset, Dumas padre, Gautier e pure il grande famoso  Chopin.

De La Tour: Georges Delatour [sic] ha fatto il suo ingresso ufficiale nella storia della pittura francese. La mostra ha fatto conoscere il Delatour ‘diurno’ e ha dissipato gli ultimi dubbi circa l’autore dello straordinario Suonatore di ghironda del museo di Nantes. […] L’arte di Delatour è sorprendente perché contiene una curiosa mescolanza di primitivo e di ricercato, di forme manieristiche e forme naturalistiche, di serio e grottesco, di immediatezza ed estrema stilizzazione. V. Bloch 1935

De’ Roberti Ercole: Dalle opere di Ercole esce un un pittore dinamico nella gradazione delle gamme cromatiche ed un pittore con il segno deciso, rapido e nervoso, dal quale si percepisce l’impeto della sua maniera nella composizione.

Di Cosimo Piero (Piero di Lorenzo): Piero di Cosimo fu certamente di grande fascino ed interesse, anche se non appartiene ai grandi Maestri. Dentro la Scuola fiorentina egli ebbe una posizione alquanto isolata. (Tratto da Studies in Iconology di E. Panofsky).

Dix Otto: … Nel 1910 si iscrisse alla Scuola d’Arti Decorative di Dresda. Da qui uscì come come ritrattista, ma già fin dalla giovane età Otto frequentava molte gallerie e mostre di pittura. Sempre a Dresda fu intensamente colpito dalla mostra del 1912 di Van Gogh, che fu determinante per le sue ricerche, anche come artista autodidatta …

Duccio: È sempre  grazie a Duccio di Buoninsegna che dobbiamo il senso della pittura realista nei particolari, che nel periodo del Trecento costituisce un fattore fondamentale nella pittura della scuola senese; disegnando la figura umana, anzi, Duccio rimane più legato di Giotto alle tradizioni orientali e di gran lunga inferiore a lui per  quanto riguarda la capacità narrativa: lo dice Van Marle nel 1924.

Dürer: Basta la portata delle sue osservazioni (perché ossessionato dall’apparenza di tutti i fenomeni) per mettere in evidenza una potenza implacabile, mentre la sua capacità, talvolta a stimolare la propria fantasia non ha riscontro in nessun altro artista, neppure in Leonardo. (M levey, in Dürer, 1965)

Le ricerche riguardanti le vicende delle singole opere sono state prevalentemente effettuate su i “Classici dell’Arte”, Rizzoli Editore, 1969.

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