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La chiesa di S. Agostino a Massa Marittima

Chiesa di S. Agostino a Massa Marittima (Prof. Ettore Zolesi)

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Fracciata della chiesa di S. Agostino a Massa Marittima
Fracciata della chiesa di S. Agostino a Massa Marittima

Citazione:

 “Fra le chiese monastiche sorte sul principio del secolo XIV nell’antico territorio senese tien luogo notevole quella di S. Agostino di Massa Marittima. È ad una sola navata divisa da sei grandi archi a sesto acute impostati su piloni addossati alle pareti laterali della chiesa, in ciascuno dei quali ai aprivano quattro bellissime finestre gotiche oggi malaguratamente richiuse, ed otturate da grandi altari di stile barocco.

Posteriore è l’abside costruita circa la metà del secolo XIV, su disegno dell’architetto senese maestro Domenico di Agostino, come apparisce dai documenti ritrovati dal Petrocchi. Quest’abside è ottagona: all’esterno ha le lesene angolari che sostengono la cornice finale ad archetti ed in ogni lato dell’ottagono ha un’ampia finestra di forgia allungata, con largo strombo e terminata ad arco acuto; l’interno è a volta su costoloni che si uniscono in un rosone centrale, ed è di un insieme slanciato e gradevole”. A. CANESTRELLI: “L’Architettura medioevale a Siena e nel suo antico territorio – arte antica senese”, Siena 1904 pagg. 97 e segg.

La facciata della chiesa di S. Agostino a Massa Marittima

Questa Chiesa, sullo stile delle chiesa agostiniane eremitane del XIII secolo, è ad una sola navata. È  costruita in travertino, specialmente nella parte posteriore e nella facciata, nella quale si trova l’elegante porta centrale ad arco a tutto sesto, che, con l’architrave, viene a formare una lunetta che potrebbe contenere un mosaico od uni affresco.

Alla destra della porta si trovano due lapidi sepolcrali e sotto uno stemma con fascia, con leone sul capo e tre rose nel piede.

Vi si trova, inoltre, una lapide del 1312, in parte in Italiano che dice cosi:

ANNO DOMINI MCCCXII INDICTIONE VI

DI FEBBRAIO COMPRO L’OPERA DI SANCTO

PIETRO UNA PETRAIA DA LO REDE DI GUATTIERI.

 Questa iscrizione pare si riferisca alla costruzione della Chiesa.

Nelle pareti laterali si trovano due porte murate, una per lato, ed alcune pietre sepolcrali sul lato destro, corrispondente al chiostro del convento. In queste pareti si aprono quattro lunghi finestroni per parte, oggi murati, finestroni gotici, con due colonne, ora lisce ora a spirale, sovrapposte l’una all’altra, e con sopra eleganti archetti traforati.

La parte posteriore è per bellezza architettonica, la più importante e racchiude in un mezzo ottagono, l’abside intera, con tre finestre oblunghe di stile gotico, che si apro» no sul lato centrale e sui due laterali.

La prima pietra fu posta il 14 Marzo 1299 dal Vescovo Orlando Ugurgieri, come risulta da un documento rogato da ser Mino di Aldobrandino (Archivio di Stato di Siena). La costruzione fu compiuta nel 1312.

L’abside, con la cappella di sinistra, o di S. Lucia, fu lavorata nel 1348, con la spesa di 2150 libbre di denari senesi, dai maestri Stefano di Meo, Gualtiero di Maestro Sozo e Niccolò di Maestro Iacobo, sopra disegno del celebre architetto Domenico di maestro Agostino, senese, che nel 1351 sostituì il fratello Giovanni nei lavori di ingrandimento della Cattedrale di Siena (Vedere “I problemi dell’Architettura romanica in Toscana”, Roma 1955, pagina 215 di Mario Salmi).

Penetrando nella chiesa si ammira subito la nobile magnificenza con la quale è costruita l’unlca navata nei maestosi arconi a sesto acuto sui quali poggia l’armatura del tetto.

Questa Chiesa, lunga metri 56,60 e larga metri 15,50, fu costruita in tre piani, ma in seguito fu pareggiato il primo col secondo piano, come ce lo indicano le basi dei pilastri che sorreggono gli arconi.

Le condizioni attuali della Chiesa (tenere conto che il presente trattato si riferisce al 1955) sono molto pietose e rivelano un abbandono più che secolare, mentre adesso intelligenti lavori di restauro cercano di dare alla costruzione la primitiva unità architettonica e artistica severità, togliendo tutte le deturpazioni barocche.

All’origine la Chiesa doveva essere completamente disadorna e, a parte i tre altari e cappelle e il fonte battesimale, non doveva avere altro accessorio. Adesso è deturpata da bruttissimi arazzi e nella cappella laterale destra, da un orrendo altare barocco che, internamente, tappa tutto un finestrone. Alcuni anni fa un altare simile c’era anche nella cappella di sinistra, ma, come ho detto, i lavori di restauro l’hanno abbattuto ed hanno aperto il bel finestrone.

Facendo una considerazione personale sull’abside di questa Chiesa, simile, nel complesso a quella della Cattedrale, debbo dire che più di questa è completa e più elegante; infatti, mentre nella cattedrale il motivo di decorazione a cuspide sopra i finestroni, appesantito dal rosoncino della parte centrale, sia strutturalmente che decorativamente è poco convincente, e non unisce e corona bene le lesene d’angolo, tanto che queste sembra che reclamino un loro coronamento, la decorazione ad archetti pensili dell’abside della Chiesa di S. Agostino, unendo tra loro le lesene angolari, oltre a rendere un effetto luministico, danno anche un effetto strutturale e completano l’insieme architettonico e, ripigliando il motivo dell’arco acuto delle finestre, fanno sì che il tetto che lo copre sia l’unica soluzione possibile dell’insieme.

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Alcune foto della chiesa (tutte tratte da Wikimedia Commons)

La facciata della chiesa di S. Agostino a Massa Marittima

Una vista esterna della chiesa

Interno della chiesa

Il chiostro della chiesa visto dall’interno

Il campanile visto da vicino

Prof. Ettore Zolesi

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