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Riposo durante la fuga in Egitto (Pienza) di Fra’ Bartolomeo

Fra’ Bartolomeo: Riposo durante la fuga in Egitto (Pienza)

Fra' Bartolomeo: Riposo durante la fuga in Egitto (Pienza)
Fra’ Bartolomeo: Riposo durante la fuga in Egitto, cm. 135 x 113,5, Palazzo vescovile, Pienza.

Sull’opera: “Riposo durante la fuga in Egitto” è un dipinto di Fra’ Bartolomeo realizzato con tecnica a olio e tempera su tela, misura 135 x 113,5 cm. ed è custodito nel Palazzo vescovile di Pienza. 

Mostre: 1981, Quella delle opere d’arte che furono restaurate nelle province di Grosseto e di Siena.

Trattati, cataloghi e pubblicazioni: Serena Padovani in “L’età di Savonarola – Fra’ Bartolomeo e la Scuola di San Marco” pag. 83, Marsilio Editori, 1996 (fonte delle presenti informazioni).

Poco, o effettivamente nulla, si conosce della storia del dipinto in esame fino al vicinissimo 1979, quando Piero Torriti indicò in un brevissimo cenno il “Riposo durante la fuga in Egitto” del palazzo vescovile.

Altra segnalazione fu fatta nell’anno successivo in “Prato, Storia e arti”. Lo stesso studioso di storia dell’arte pubblicò il dipinto in occasione della mostra senese del 1981, inserendovi una scheda curata da Marco Ciatti, ove si indicava una cronologia relativa all’anno 1516.

I vecchi inventari del palazzo vescovile, probabilmente distrutti, risultano ancora introvabili, e nulla si conosce della provenienza della tela, forse pervenutavi tramite donazione di qualche vescovo, quasi certamente senese, forse appartenente alla famiglia Piccolomini, dato che moltissimi furono i discendenti di detta famiglia a succedersi a Pienza dal 1462 in poi (fonti: cfr. Ughelli, 1°, 1717, pagine 1174 e 1780; Mannucci, 1937, pagine 48 e 64).

Un’accurata analisi del dipinto, effettuata durante un recente restauro, ha messo in evidenza che la stesura pittorica fu effettivamente realizzata su tela e non “trasportata” da tavola come da tempo si pensava.

Poiché tale supporto era raramente impiegato da Fra’ Bartolomeo, risalta, esaminando l’elenco delle sue opere realizzate nel 1516 fra quelle da cui il convento non riceveva rimunerazioni, la citazione: “Item una tela di circa due braccia, nella quale dipinse una Vergine col Bambino et Joseph (……) donata alle monache di Santa Lucia”. Tuttavia tale riferimento rimane insufficiente per identificarvi il dipinto di Pienza.

Il “Riposo” fu inserito timidamente nel catalogo di Fra’ Bartolomeo come opera certamente di sua autografia ma senza l’enfatizzazione del pregio pittorico. Viene infatti solamente citato dal Fischer che in due suoi scritti (1989, 1994) vi accenna una cronologia assai più anticipata di quella ipotizzata dal Ciani.

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