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La Sibilla Delfica nella volta della Cappella Sistina

La Sibilla Delfica di Michelangelo Buonarroti

Michelangelo Buonarroti: La Sibilla Delfica nella volta della Cappella Sistina
Michelangelo Buonarroti: La Sibilla Delfica nella volta della Cappella Sistina

Veggente successivo: Profeta Ezechiele

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La raffigurazione in esame, facente parte della decorazione della Cappella Sistina, è un affresco di Michelangelo Buonarroti realizzato nel 1508-1510 e commissionato da papa Giulio II.

La Sibilla Delfica della volta

Prima del restauro: Volta della Cappella Sistina, particolare della Sibilla, anno 1509, 350 x 380 cm. Vaticano.

Questa composizione è la più apprezzata della serie, soprattutto per la bellezza della donna, oltre che dalla dinamicità della figura maschile in secondo piano.

Alcuni studiosi di storia dell’arte la considerano come un’allusione alla mitologica Cassandra, quindi alla cultura greca, avvicinandola ad altre grandi personalità femminili della storia.

Come linguaggio pittorico viene collegata alle Madonne giovanili di Michelangelo.

Per le raffigurazioni della volta della Cappella Sistina, il Buonarroti iniziò a dipingere dalle campate prossime all’ingresso. La porta di entrata nella cappella Sistina si apriva in occasione di solenni cerimonie, con la presenza del pontefice ed il suo seguito. La Delfica, perciò, trovandosi nella prima campata, prossima alla porta, fu una delle raffigurazioni appartenenti al primo blocco, portato a termine nel 1510.

Descrizione e stile

La Delfica appartiene alla serie delle raffigurazioni dei Veggenti, sui peducci, assisi su ampi ed architettonici troni. Ogni veggente, rappresentato su un ampio scranno marmoreo, ha vicino a sé due giovani assistenti. Sono presenti anche coppie di putti in svariati atteggiamenti. Il loro nome (nella presente composizione appare DELPHICA) è scritto su tabelle, sorrette da un putto, sotto la base del trono.

La Sibilla Delfica appare in tre quarti, con il volto frontale, mentre tiene un lungo foglio srotolato con la mano sinistra.

Spicca l’intensa luminosità, proveniente da sinistra, che colpisce molto efficacemente il viso ed il panneggio della veggente. Lo sguardo di essa, con un’espressione dolce, ma anche di sorpresa, potrebbe significare la conferma della profezia che prevede l’avvento del Signore.

La figura, come tutte quelle relative alla serie dei Veggenti, escluso il profeta Zaccaria, ha un efficace dinamismo, soprattutto nella torsione. Ad amplificare tale dinamicità sono le movimentate volute del mantello (in tonalità azzurrina e rossastra nella fodera), e le pieghe della tunica di un colore verde chiaro tendente al giallo.

Sul volto della veggente sono ancora visibili le tracce ortogonali dell’incisione per la realizzazione del disegno della testa.

Dietro la Delfica, sulla sinistra, appaiono i due giovani assistenti: quello raffigurato a tergo mentre tiene e legge il libro, l’altro che lo aiuta a sostenere il pesante volume.

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