Ritratto di Isabel de Porcel del Goya

Francisco Goya: Ritratto di Isabel de Porcel

Goya - Ritratto di Isabel de Porcel
Francisco Goya: nIsabel de Porcel, cm. 81 x 54 Londra, National Gallery.

Sull’opera: “Isabel de Porcel è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1805, misura 81 x 54 cm. ed è custodito a Londra nella National Gallery.

L’opera raffigurata in questa pagina è una delle più famose nel campo della ritrattistica di Goya.

La scritta “Ysabel Cobos de Porcel” che reca il verso della tela, identifica la figura ritratta da Goya nel “1806”. In effetti, il nome della modella, sposata con Antonio Porcel, era Isabel Lobo e non Isabel Cobos.

Il colosso (Museo del Prado) di Francisco Goya

Francisco Goya: Il colosso (Museo del Prado)

Francisco Goya: Il colosso (Museo del Prado)
Francisco Goya: Il colosso, cm 116 x 105 Prado Madrid.

Sull’opera: “Il colosso” o “Panico, un gigante” è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1808 – 1810 , misura 116 x 105 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.

Nell’opera in esame è raffigurata un’immensa carovana agitata e scombinata dall’inaspettata ed orrenda apparizione. L’unica figura che appare distaccata emotivamente è il somaro — collocato in basso, sulla sinistra — che rimane calmo.

La cronologia dell’opera non è certa ed è compresa tra il 1808 ed il 1810, ma è documentato che nel 1812 la tela apparteneva ancora all’artista, perché registrata nell’inventario dei propri beni (1812) titolata “Un gigante”.

La composizione è pregna di un intenso e tragico simbolismo, soprattutto nella figura del colosso, tanto da far intrigare molti esegeti, con le più svariate interpretazioni che non stiamo qui di seguito ad elencare.

“La sepoltura della sardina” di Francisco Goya

Francisco Goya: La sepoltura della sardina

Goya - La sepoltura della sardina
El Greco: La sepoltura della sardina, cm. 82,5 x 52, Accademia de San Fernando a Madrid.

Sull’opera: “La sepoltura della sardina ( Entierro de la sardina) è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1812 – 1814 , misura 82,5 x 52 cm. ed è custodito all’Accademia de San Fernando a Madrid.

Nella composizione viene raffigurata la festa carnevalesca che si celebrava ogni anno nel giorno delle Ceneri. Nel 1828, anno della morte di Goya, il dipinto faceva ancora parte dei propri beni come testimonia l’inventario (1828) che lo cataloga con il titolo di “Balle de màscaras”.

La processione dei flagellati di Francisco Goya

Francisco Goya: La processione dei flagellati

Francisco Goya: La processione dei flagellanti, cm. 46 x 73.
Francisco Goya: La processione dei flagellanti, cm. 46 x 73.

Sull’opera: “La processione dei flagellati è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1812 – 1814 , misura 46 x 73 cm. ed è custodito all’Accademia de San Fernando, Madrid.

La prateria di San Isidro di Goya

Francisco Goya: La prateria di San Isidro

La prateria di San Isidro, parte destra (dim globale 44 x 94 cm.) Madrid, Prado
La prateria di San Isidro, parte sinistra (dim globale 44 x 94 cm.) Madrid, Prado.

Sull’opera: “La prateria di San Isidro (La pradera de San Isidro)” è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1788 , misura 44 x 94 cm. ed è custodito a Madrid, Prado.

L’opera sopra raffigurata appartiene al ciclo n° 7 dei cartoni per gli arazzi reali (camera dei principini delle Asturie Carlo – futuro sovrano – e Maria Luisa di Parma).

Diversi furono gli accenni al bozzetto, e, tra quelli più antichi, fu precisato che la figurazione concerneva la partecipazione di persone che vivevano nei pressi della località madrilena, al di là dal fiume Manzanares.

La scena fu ripresa, in occasione dell’anniversario (15 maggio) del santo di cui prese il nome.

Lo stesso Goya, nella lettera del 31 maggio a Zapater, chiariva che il dipinto lo aveva praticamente realizzato dal vivo.

“Il 2 Maggio 1808 – Lotta contro i mammelucchi” di Goya

Francisco Goya: Il 2 Maggio 1808 – Lotta contro i mammelucchi

Goya: Il 2 Maggio 1808 - Lotta contro i mammelucchi
Goya: Il 2 maggio 1808: Lotta contro i mammelucchi, cm. 266 x 345 Madrid Prado.

Sull’opera: “Il 2 Maggio 1808 – Lotta contro i mammelucchi è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1814 , misura 266 x 345 cm. ed è custodito a Madrid nel Museo del Prado.

La scena raffigurata nella composizione, secondo la tradizione dovrebbe essere ambientata alla “Puerta del Sol” di Madrid; il catalogo del Prado respinse tale ipotesi, ed a questo rifiuto si aggiunse la dimostrazione data da Demerson (“Archivo EspanoI de Arte” edito nel 1957) che nel 1808 Goya non abitava alla Puerta del Sol.

 Ma dato che vi abitava il figlio Javer, è probabile che – almeno in via di supposizioni fra gli studiosi di storia dell’arte – il relativo bozzetto sia stato ripreso dal vero, effettivamente alla Puerta del Sol.

“Il 3 Maggio 1808 – Fucilazione alla Montana del principe Pio” di Goya

Francisco Goya: Il 3 Maggio 1808 – Fucilazione alla Montana del principe Pio

Goya: Il 3 Maggio 1808 - Fucilazione alla Montana del principe Pio
Goya: Il 3 maggio 1808: Fucilazione alla Montana del principe Pio, cm. 266 x 345, Museo del Prado a Madrid.

Sull’opera: “Il 3 maggio 1808: Fucilazione alla Montana del principe Pio è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1814 , misura 266 x 345 cm. ed è custodito nel Museo del Prado a Madrid.

Si sa con certezza che la zona dove avvenivano le fucilazioni degli insorti da parte delle milizie francesi era chiamata Monoica.

 Nel 1936, nel periodo dello sfollamento, l’opera fu sfregiata con sei tagli, che fortunatamente non riuscirono a compromettere superficie dipinta.

“Pitture nere della quinta del sordo – Saturno” di Francisco Goya

Francisco Goya: Pitture nere della quinta del sordo – Saturno

Le pitture nere della quinta del sordo - Saturno
Francesco Goya: Saturno, dalle Pitture nere della quinta del sordo, cm. 146 x 83 Prado Madrid.

Sull’opera: “Saturno” o “Saturne dévorant ses enfants” – “Pitture nere della quinta del sordo – Saturno”  è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1821 – 1823, misura 146 x 83 cm. ed è custodito a Madrid nel Museo del Prado.

Al Museo del Prado il titolo si presenta con “Saturno devorando a un hijo”, diverso da quello della Yriarte come sopra riportato.

 In effetti non c’è alcun elemento che indichi la vittima come figlio di Saturno, ma il tema il richiama piuttosto un disegno custodito al Prado del periodo dei “Caprichos” (1797-98), come possibile “prima fonte”, assai vicina ad una composizione di Rubens.

“Cartoni per gli arazzi reali – Ragazzi con mastini” di Fancisco Goya

Francisco Goya: Cartoni per gli arazzi reali – Ragazzi con mastini

Goya: Cartoni per gli arazzi reali - Ragazzi con mastini
Goya: Ragazzi con mastini nei cartoni per gli arazzi reali, cm. 112 x 145 Prado Madrid.

Sull’opera: “Ragazzi con mastini (‘Ninos con dos mastines) è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1786 – 1787, misura 112 x 145 cm. ed è custodito al Prado di Madrid.

L’opera sopra raffigurata appartiene al ciclo n° 6 dei cartoni per gli arazzi reali (sala da pranzo del re).

Il titolo che il Museo del Prado dette all’opera sopra raffigurata era: “Dos ninos con un mastin” (Due ragazzi con un mastino), ma se si osserva bene la tela ci si accorge che i cani sono due, perché il numero delle zampe  corrisponde ad otto (la testa di quello in prospettiva quasi frontale , sul retro, è mal distinguibile).

“Pitture nere della quinta del sordo – Visione fantastica” di Goya

Francisco Goya: Visione fantastica dalle pitture nere della quinta del sordo

Goya: Pitture nere della quinta del sordo - Visione fantastica
Goya, Visione fantastica: “Asmodea” o “Asmodée” – dalle pitture nere della quinta del sordo, cm. 123 x 265, Basilea, Knstmuseum.

Sull’opera: “Visione fantastica: “Asmodea” o “Asmodée” è un dipinto autografo di Francisco Goya realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1820 – 1821, misura 123 x 265 cm. ed è custodito a Basilea nel Kunstmuseum.