Madonna del cucito di Guido Reni

Guido Reni: Madonna del cucito

Dipinti nel palazzo del Quirinale: Madonna del cucito
Guido Reni: Dipinti nel palazzo del Quirinale: Madonna del cucito.

Sull’opera: “Madonna del cucito (Madonna che cuce e angeli)” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad affresco tra 1609 ed il 1611 nel palazzo del Quirinale, le cui dimensioni sono 210 x 200 cm.

L’opera è affrescata sulla parete sinistra della cappella dell’Annunciata nel Palazzo del Quirinale a Roma.

Esiste una copia dalle dimensioni di 142 X 11 ritenuta autografa per un certo periodo, più tardi attribuita Cantarini, attualmente custodita a Dublino nella National Gallery of Ireland.

La Carità (palazzo Pitti) di Guido Reni

Guido Reni: La Carità (palazzo Pitti)

Guido Reni: La Carità (palazzo Pitti)

Sull’opera: “La carità” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1604 – 1607, misura 115 x 90 cm. ed è custodito a Firenze, palazzo Pitti. La seconda versione (in bianco e nero) è attribuita al Reni.

Il Malvasia in un suo scritto del 1678 parlava di due dipinti dell’artista relativi a questa tematica. Uno si sarebbe trovato a Firenze presso la famiglia de’ Medici, e l’altro – appartenente alla famiglia Bolognetti – si trovava a Roma nel palazzo Barberini alle Quattro Fontane.

Fino ad oggi non ci sono state documentazioni relative alla seconda opera; lo Gnudi confermò l’esistenza di questo dipinto attribuendolo al Reni, ma …. evidentemente soltanto oralmente.

L’opera raffigurata a colori in questa pagina, una tela di 115 x 90 cm., molto probabilmente si può identificare con l’opera commissionata all’artista da Angelo Michele Risi di Bologna nel 1604, il quale la ricevette da Roma nell’aprile del 1607 (da documentazioni dell’Archivio di Stato di Bologna).

Come sopra riportato, il dipinto fu citato dal Malvasia nel 1678 come appartenente alla famiglia de’ Medici.

L’opera raffigurata in bianco e nero (sotto), una tela di 137 x 108 cm., attualmente a New York, appartenente alla Collezione di  Mr. and Mrs. Ch. Wrightsman, è la versione la cui attribuzione e validità artistica furono confermate dallo Gnudi, ma soltanto a voce.

La Carità, cm 137 x 108, Collezione Mr. and Mrs. Ch. Wrightsman, New York
La Carità, cm 137 x 108, Collezione Mr. and Mrs. Ch. Wrightsman, New York.

La nascita della Vergine (Quirinale) di Guido Reni

Guido Reni: La nascita della Vergine (Quirinale)

Dipinti nel palazzo del Quirinale: La nascita della Vergine (Quirinale)
Guido Reni: Dipinti nel palazzo del Quirinale: La nascita della Vergine, (sotto altri particolari).

Sull’opera: “La nascita della Vergine” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad affresco tra 1609 ed il 1611 nel palazzo del Quirinale, le cui dimensioni sono 360 x 335 cm.

LA NASCITA DELLA VERGINE: L’opera è stata affrescata da Guido Reni sulla parete d’ingresso.

Questa è considerata dalla maggior parte degli studiosi di storia dell’arte una delle più alte vette poetiche raggiunte dall’artista, assieme alla Madonna del cucito realizzata nello stesso palazzo. Gnudi nel 1955, a proposito di quanto appena accennato, mise in relazione questa elevazione alle esperienze della pittura cinquecentesca toscana, trovando nell’intera composizione, fluidità e scorrevolezza ……. pur “nella meditatissima ricerca formale”.

La nascita della Vergine -particolare 1
La nascita della Vergine-particolare 1
La nascita della Vergine -particolare 2
La nascita della Vergine-particolare 2
La nascita della Vergine -particolare 3
La nascita della Vergine -particolare 3

 

Dipinti nel palazzo del Quirinale – Madonna accolta dall’Eterno di Guido Reni

Guido Reni: Dipinti nel palazzo del Quirinale – Madonna accolta dall’Eterno

Guido Reni: Dipinti nel palazzo del Quirinale - Madonna accolta dall'Eterno
Guido Reni: Dipinti nel palazzo del Quirinale, Particolare della Madonna accolta dall’Eterno.

Sull’opera: “Madonna accolta dall’Eterno” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad affresco tra 1609 ed il 1611 nel palazzo del Quirinale.

Dipinti nel Palazzo del Quirinale

Fu papa Paolo V che commissionò a Guido Reni gli affreschi per la cappella – riservata ad uso privato – dell’Annunciata nel Palazzo del Quirinale a Roma.

Non esistono discordanze fra gli studiosi di storia dell’arte per quanto riguarda la cronologia dell’opera che gli assegnano il 1609 – 1611.

A conferma di quanto detto sopra, nel 1967 il Morelli pubblicò alcuni documenti relativi a più pagamenti, tra i quali la prima ricevuta è del 3 ottobre 1609,  mentre il Bertolotti nel 1885 aveva già pubblicato la ricevuta relativa al saldo che si riferiva al febbraio del 1612.

Per la realizzazione degli affreschi, il Reni si valse anche di grandi collaboratori, tra i quali Giovanni Lanfranco (il più attivo), Tommaso Campani,  Antonio Carracci e l’Albani.

MADONNA ACCOLTA DALL’ETERNO E ANGELI MUSICI

L’affresco di cui sopra ne è rappresentato un particolare, è stato realizzato dal Reni nella piccola cupola della cappella.

L’opera venne considerata dallo Gnudi [1955], valida quanto quella rappresentante l’Eterno in gloria e angeli musici affrescata dall’artista nella chiesa romana di San Gregorio al Celio, in quanto caratterizzata dagli stessi effetti chiaroscurali di stampo caravaggesco.

Ercole e Deianira (Louvre) di Guido Reni

Guido Reni: Ercole e Deianira (Louvre)

Ercole e Deianira
Guido Reni: Ercole e Deianira, cm. 259 x 193, Louvre Parigi.

Sull’opera: “Ercole e Deianira”, o “Ercole al fiume”, o “Nesso rapisce Deianira”, è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1621, misura 259 x 193 cm. ed è custodito a a Parigi nel Museo del Louvre.

Esiste un’altra versione che misura 257 x 195 custodita a Praga nella Galleria del Castello (foto in bianco e nero).

Opera a colori (sopra): Sullo sfondo, collocato sull’estrema destra, si intravede Ercole che sta inseguendo il centauro.

La tela è stata presentata dagli studiosi di storia dell’arte come una veemente variante della tranquilla Atalanta e Ippomene, alla quale viene avvicinata per lo stesso gusto e per la stessa “ricerca della bellezza antica, in un accordo nuovo tra arte e natura”  come scrisse il Cavalli nel 1954. Agli Uffizi di Firenze viene custodito il disegno per lo studio della figura di Deianira.

Opera in bianco e nero (sotto): Della versione, realizzata sulla tela dalle dimensioni di 257 X 195 cm. ed attualmente custodita a Praga nella Galleria del Castello, si conoscono documentazioni sin dal 1685. Secondo Neumann (nel catalogo del 1967), l’opera, nonostante il pessimo stato di conservazione, risultò senza ombra di dubbio autografa – a tutti gli effetti – dopo lo scrupoloso restauro effettuato anni addietro; la cronologia presupposta è certamente posteriore a quella della versione custodita nel Museo del Louvre.

Ercole e Deianira, cm. 257 x 195, Galleria del Castello, Praga
Ercole e Deianira, cm. 257 x 195, Galleria del Castello, Praga.

Sansone vittorioso di Guido Reni

Guido Reni: Sansone vittorioso

Sansone vittorioso
Guido Reni: Sansone vittorioso, cm 260 x 223 Pinacoteca Nazionale di Bologna (sotto un particolare).

Sull’opera: “Sansone vittorioso” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1611 – 1612, misura 260 x 223 cm. ed è custodito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Il dipinto fu commissionato al Reni dal conte Zambeccari di Bologna per essere destinato alla decorazione di una parete con annesso un camino (fonte, Malvasia 1678).

La cronologia venne assegnata in base al ritorno dell’artista a Bologna, sua città natale, dopo il secondo viaggio negli ambienti della pittura romana.

Nella composizione in esame – soprattutto nell’imponente struttura statuaria della figura di Sansone  – gli studiosi di storia dell’arte vi evidenziano il forte richiamo al classicismo, integrato con ispirazioni di tristezza e commozione, come indicano gli elementi paesaggistici e le figure degli sconfitti.

Sansone vittorioso particolare
Sansone vittorioso: particolare dei corpi senza vita ai piedi del vincitore.

La strage degli innocenti (Bologna) di Guido Reni

 Guido Reni: La strage degli innocenti (Bologna)

Guido Reni: La strage degli innocenti (Bologna)
Guido Reni: La strage degli innocenti, cm. 268 x 170 Pinacoteca Nazionale di Bologna (sotto i particolari).

Sull’opera: “La strage degli innocenti” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1611 – 1612, misura 268 x 170 cm. ed è custodito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

L’opera si trovava esposta nella cappella Ghisilieri della chiesa di San Domenico a Bologna.

La presente composizione fa parte delle opere ritenute – con buone ragioni dgli studiosi di Storia dell’arte – come le più famose e celebrate del Reni. Il primo ad elogiarla fu il Marino (nella “La Galeria” …. 1620) che la esaltò in versi, quindi ne seguirono altri fino al Burckhardt (in Der Cicerone, 1855) e, più tardi, la critica moderna.

Secondo gli studiosi di storia dell’arte Malvasia e Bellori, la composizione fu realizzata nella città natale, a ridosso del ritorno dal secondo viaggio da Roma. Gli stessi studiosi hanno rilevato l’unità nell’impianto compositivo dell’opera, strutturata secondo “uno studiosissimo contrappunto dei movimenti e degli intensi rapporti del colore che governa razione” (fonte, Catalogo della mostra, 1954).

Agli Uffizi di Firenze è esposto il disegno  preparatorio (255 x 180) per la donna implorante in ginocchio, collocata in primo piano sulla destra.

Uno studio per le figure dei bambini morti (proprietà privata), venne esposto alla Mostra della pittura italiana del “Seicento e Settecento”, allestita a Firenze nel 1930.

La strage degli innocenti, particolare 1
La strage degli innocenti, particolare 1
La strage degli innocenti, particolare 2
La strage degli innocenti, particolare 2
La strage degli innocenti, particolare 3
La strage degli innocenti, particolare 3

I santi Pietro e Paolo (Brera) di Guido Reni

Guido Reni: I santi Pietro e Paolo (Brera)

Guido Reni: I santi Pietro e Paolo (Brera)
Guido Reni: I santi Pietro e Paolo, cm. 197 x 140 Pinacoteca di Brera Milano.

Sull’opera: “I santi Pietro e Paolo” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1605, misura 197 x 140 cm. ed è custodito a Milano nella Pinacoteca di Brera.

La composizione in esame è citata dal Malvasia che la annovera tra le più significative opere della “prima maniera” di Guido Reni.

Appartenne alla collezione dei Sampieri di Bologna, dove rimase sino alla fine dell’Ottocento.

L’opera fu probabilmente realizzata a Bologna al ritorno del il primo viaggio da Roma, secondo quanto sostiene lo stesso Malvasia. Di diversa opinione sono invece altri studiosi di storia dell’arte come il Matthiesen e il Pepper (“AP” 1970), i quali sostengono che l’opera fosse stata trasferita da Roma a Bologna nella primavera del 1606.

Dell’opera “I santi Pietro e Paolo” esiste una antica riproduzione che già faceva parte della collezione Lomzée a Bruxelles.

La Madonna del Rosario (Basilica di San Luca) di Guido Reni

Guido Reni: La Madonna del Rosario (Basilica di San Luca)

La Madonna del Rosario (Basilica di San Luca) di Guido Reni
Guido Reni: La Madonna del Rosario, cm 390 x 220 Basilica di San Luca Bologna (sotto i particolari).

Sull’opera: “Madonna con il Bambino , San Domenico e i Misteri del Rosario (La Madonna del Rosario)” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1596 – 1598, misura 390 x 220 cm. ed è custodito a Bologna nella Basilica di San Luca.

L’opera fu commissionata al Reni dalle suore di San Luca (fonte Malvasia, 1678) intorno alla fine del Cinquecento, forse dopo l‘Incoronazione della Vergine

A proposito della parte inferiore della tela, dove sono raffigurati i misteri del Rosario, il Cavalli scrisse: “……..i brani più poetici che egli abbia dipinto fino al primo soggiorno romano”

Particolari dei misteri

Particolare di sinistra dei misteri del Rosario
Particolare di sinistra dei misteri del Rosario
Particolare in alto a sinistra dei misteri del Rosario
Particolare in alto a sinistra dei misteri del Rosario
Particolare intermedio , zona sinistra
Particolare intermedio , zona sinistra
Particolare intermedio , zona sinistra
Particolare intermedio , zona sinistra
Particolare a sinistra, in basso
Particolare a sinistra, in basso
Particolare zona di sinistra in basso
Particolare a sinistra, in basso
particolare zona destra intermedio
particolare zona destra intermedio
Particolare zona destra in alto
Particolare zona destra in alto
particolare zona destra in basso
particolare zona destra in basso
Particolare zona destra
Particolare zona destra
Particolare destra in alto
Particolare destra in alto 
Particolare destra in basso
Particolare destra in basso

Ritratto della madre di Guido Reni

Guido Reni: Ritratto della madre di Guido Reni

Ritratto della madre di Guido Reni
Guido Reni: Ritratto della madre, cm. 64 x 55, Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Sull’opera: “Ritratto della madre (Ritratto di donna anziana)” è un dipinto autografo di Guido Reni realizzato con tecnica ad olio su tela intorno al 1610 -15 (o forse 1630 – 32), misura 64 x 55 cm. ed è custodito nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

L’identificazione della figura nella madre del Reni è pervenuta attraverso la tradizione e, senza relative documentazioni.

L’opera, che si trovava presso la famiglia Malvezzi di Bologna, fu considerata all’unanimità dagli studiosi di Storia dell’arte come fra le più espressive ed intense rappresentazioni ritrattistiche del Seicento italiano.

Le ipotesi cronologiche sulla realizzazione del dipinto variano con ampi margini tra il secondo (fonte, il Catalogo della mostra, 1954) ed il quarto decennio (1632) (fonte, Kurz, “JKS” 1937).