L’Espolio (Cattedrale di Toledo) di El Greco

El Greco: L’Espolio (Cattedrale di Toledo)

El Greco: L'Espolio (Cattedrale di Toledo), cm. 285 x 173,
El Greco: L’Espolio, cm. 285 x 173, Cattedrale di Toledo.

Sull’opera: “L’Espolio” è un dipinto autografo di El Greco, realizzato con tecnica a olio su tela nel 1577-79, misura 285 x 173 cm. ed è custodito nella Cattedrale di Toledo. 

La tela, firmata con la scritta “doménikos theoto … krès ep …”, è ben leggibile sul foglietto parzialmente accartocciato posto in basso, sulla destra, sotto quello che sembra un trivello.

Si pensa che l’artista abbia realizzato l’opera subito dopo il suo arrivo in Spagna (1577). Da documentazioni certe si ricava  che la composizione il 15 giugno 1579 era già stata portata a termine e valutata 227 ducati.

Dal documento si rileva anche che lo stesso artista, ritenendo tale somma piuttosto bassa, rivendicava invece 800 ducati. Una fra le varie ragioni avanzata dagli estimatori per giustificarne il basso pregio era la presenza delle tre Marie (in primo piano sulla sinistra), che nell’episodio non vengono minimamente citate. La vertenza ebbe breve durata e si chiuse con la prima pubblica ammissione dell’alto pregio pittorico della tela, che venne ufficialmente accettata dai commissionari il 14 settembre 1579, con il pagamento rimandato al  però al 3 dicembre 1581.

Nello stesso periodo venne commissionata al Greco la realizzazione dell’altare sul quale sarebbe stato ospitato I’ “Espolio”, la cui decorazione, scultorea e architettonica, pagata 535 ducati, fu portata a termine nel febbraio del 1587. Questo ci dice quanto l’attività scultoria del Greco, a quel tempo, fosse più apprezzata di quella pittorica. L’altare, ormai andato perduto, e la composizione furono ubicati nella sagrestia nello stesso anno. La tela fu inserita più tardi nella attuale struttura, portata a termine nel 1616.

L’opera, nonostante il pessimo stato di conservazione, causato soprattutto dal continuo allentamento del supporto pittorico e dalla sporcizia accumulata nel tempo, costituisce per gli studiosi di storia dell’arte una delle mete più alte dell’artista.

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