Le quattro allegorie di Veronese
Sull’opera: “Le quattro allegorie di Londra” è un ciclo di quattro dipinti autografi di Paolo Caliari detto il Veronese, realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1565. Le tele, più o meno quadrangolari, misurano intorno ai 186-190 cm. I quattro i dipinti sono custoditi nella National Gallery di Londra.
Descrizione e storia
È probabile che la serie dei dipinti in esame, costituiva un complesso ornamentale.
Le quattro tele risultano nella lista dell’inventario (1637) delle proprietà artistiche imperiali di Praga, ma all’epoca di Rodolfo II (Imperatore dal 1576 al 1611) non era documentata.
In seguito all’assedio di Praga da parte degli svedesi, nel 1648, i dipinti passarono alla regina Cristina di Svezia (Stoccolma, 1626 – Roma 1689), quindi dal 1721, al duca d’Orléans.
Intorno alla fine del Settecento arrivarono in Inghilterra ma non pervennero subito all’odierna sede.
Diversi furono i passaggi prima che arrivassero, nel 1818, all’earl di Darnley dal quale passarono alla Nationai Gallery di Londra intorno al 1890-91.
Ritornando al discorso d’inizio, le tele furono verosimilmente realizzate per decorare il soffitto di un lussuoso edificio, come ipotizzava Crozat nel 1742 (Recueil d’Estampes del ‘cabinet’).
Le allegorie si riferiscono principalmente al tema dell’amore e quindi, a prima vista, sembrerebbero lanciare un preciso messaggio. Così non è perché gli attuali titoli “Unione felice”, “Infedeltà”, “Disinganno”, Rispetto”, tratti dal catalogo (1727) delle collezioni d’Orléans, sono stati oggetto di accese discussioni, ancor oggi aperte..
Cronologia e autografia del ciclo
Per quanto concerne la cronologia del ciclo, il Fiocco (1934) e Coletti (1941) ipotizzavano un periodo intorno al 1565, mentre il Pallucchini (1963-64), evidenziando un ammorbidimento coloristico ed una più calda luminosità, la ritardava al 1565 circa. Appare più verosimile l’ipotesi dei due primi studiosi.
Nonostante il possibile intervento di collaboratori, seppur leggero e limitato, l’autografia del Veronese non viene assolutamente messa in dubbio. Anche queste tele, come del resto la maggior parte delle opere che abbiamo per queste pagine, sono fra i grandi capolavori del Maestro.