La Giuditta (Leningrado) del Giorgione

Giorgione: La Giuditta (Leningrado)

Giorgione: La Giuditta (Leningrado)
Giorgione: Giuditta, cm. 144 x 66,5, Hermitage, Leningrado.

Al secondo elenco opere del Giorgione

        Sull’opera: “Giuditta” è un dipinto autografo del Giorgione, realizzato con tecnica a olio su tavola (attualmente su tela) nel 1504, misura 144 x 66,5 cm. ed è custodito nel Hermitage, Leningrado (Pietroburgo).

La celebre protagonista biblica sta calpestando con il piede sinistro la testa che ha appena staccato dal corpo di Oloferne con un colpo di spada.

L’opera rimase in Italia per tutto il Cinquecento e grandissima parte del Seicento, quando venne trasferita in Francia dal Foresi.

Nel Settecento appartenne alla collezioni di Bertin; più tardi (1729) alla collezione di Pierre Crozat, il quale la passò in eredità a Louis-Francois Crozat. Alla morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1772, gli eredi vendettero tutta la pregiata collezione a Caterina II di Russia (Caterina la Grande 1729-1796), insieme alla Giuditta di “Raffaello” (tale era l’attribuzione del dipinto che perdurò fino a gran parte dell’Ottocento).

Nel 1864 il Waagen avanzava l’assegnazione al Moretto da Brescia (Alessandro Bonvicino, 1498-1554). Più tardi il Penther ipotizzò la mano del Giorgione cercando anche l’appoggio del Morelli che , nel 1891, faceva capire di essene alquanto incerto.

Quello del Penther, però, fu un input che persistette a lungo, dando quindi tempo agli altri studiosi di ragionarci sopra, tanto che, poco a poco, l’accolsero completamente interrompendone le varie discussioni.

Il dipinto fu trasferito su tela nel 1838 e, in quell’occasione, gli furono tagliate due fasce di 13 cm. in ciascuno dei lati verticali.

L’opera dovette subire anche un pesante restauro sul volto della donna che era percorso da una spaccatura del vecchio supporto pittorico.

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