Madonna dei Carmelitani (Madonna del Carmine) di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Madonna dei Carmelitani (Madonna del Carmine)

Pietro Lorenzetti: Madonna dei Carmelitani (Madonna del Carmine)
Madonna dei Carmelitani (Madonna del Carmine), cm. 171 x 161, Chiesa del Carmine, Siena.

Sull’opera: “Madonna dei Carmelitani (Madonna del Carmine)” è un dipinto autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1329, misura 171 x 161 cm. ed è custodito nella  Chiesa del Carmine a Siena. 

La tavola in esame faceva parte di un grande polittico, attualmente smembrato, del quale vengono custoditi (nella stessa città), oltre all’elemento centrale qui presentato, la predella (sotto la stessa opera) e quattro cuspidi.

La Madonna col Bambino viene ripresa frontalmente fra quattro angeli (sopra), S. Nicola da Bari e il Profeta Elia (in primo piano).

La Madonna, assisa in trono, si presenta in una solenne plasticità che richiama quella di Ognissanti realizzata da Giotto, soprattutto nel carnato del volto, fatto di corpose variazioni cromatiche.

Relativamente a questa composizione si ricorda anche il piccolo dipinto su tavola con la Fontana del profeta Elia (appartenente alla predella), dove si vede un carmelitano che con una brocca attinge l’acqua.

La Pace (Palazzo Pubblico di Siena) di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti: La Pace (Palazzo Pubblico di Siena)

Ambrogio Lorenzetti: La Pace (Palazzo Pubblico di Siena)
La Pace, (particolare dall’allegoria del Buon governo), Palazzo Pubblico, Siena.

Sull’opera: “La Pace” appartiene ad una serie di affreschi autografi di Ambrogio Lorenzetti (“Allegoria del buon governo”), realizzati negli anni 1337-39 e custoditi nel Palazzo Pubblico, Siena. 

La “Pace” rappresenta una delle quattro Virtù a cui i Consiglieri della Repubblica rendono omaggio.

Qui Ambrogio, al di là degli attributi tradizionali conferiti alla struttura compositiva ed al cromatismo, ha reso fluente il panneggio e le soffici linee della figura, nonché pacata la temperanza e la compostezza della sua postura, richiamando effettivamente l’incarnazione della pace.

Madonna col Bambino (Val di Pesa) di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti: Madonna col Bambino (Val di Pesa)

Ambrogio Lorenzetti: Madonna col Bambino (Val di Pesa)
Madonna col Bambino della Chiesa di Sant’Angelo (Vico l’Abate), Museo di San Casciano, Val di Pesa.

Sull’opera: “Madonna col Bambino” è un dipinto autografo di Ambrogio Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1319 ed è custodito nel Museo di San Casciano, Val di Pesa. 

In precedenza l’opera si trovava nella Chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate. In basso reca la scritta con la data, riferita al 1319: “A.D. MCCCXVIIII. P(E)R RIMEDIO D(E)L A(N)I(M)A DI BURNACIO. DUCIO DA TOLANO FECELA FARE BERNARDO FIGLIUOLO BURNA …”.

Quello qui rappresentato è il primo dipinto autografo che si conosce di Ambrogio Lorenzetti, attribuito all’artista dal De Nicola nel 1922, il quale evidenziava diverse similitudini stilistiche con la Madonna di Badia a Isola.

Più tardi tale assegnazione venne unanimemente accolta dal resto della critica, e questo, come già accennato, ne fa la prima tavola certa di Ambrogio.

La Madonna – seduta in un trono ligneo e ricco di intarsi – col Bambino tra le braccia si trova esattamente al centro della composizione.

L’immagine, prettamente ripresa di fronte, domina con tutta la sua monumentalità, in una presenza statuaria viva e possente, che richiama la scultura della Madonna col Bambino (Museo dell’Opera del Duomo, proveniente dalla facciata del Duomo) di Arnolfo di Cambio.

Il manto che avvolge la Madonna è reso con un cromatismo denso e con poca caratterizzazione nelle varie pieghe.

Il fermo e solido trono ligneo, pieno di spigoli e abbondantemente intarsiato, rende ancor più rigida la ferrea presa della Madonna sul figlioletto, e l’unica libertà concessasi dall’artista è la forte vivacità conferita al  bambino, dalla mole altrettanto possente e con una capigliatura ricciuta, pronto a scalciare da autentico infante.

“Polittico della Beata Umiltà e tredici storie della sua vita” di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Polittico della Beata Umiltà e tredici storie della sua vita

Pietro Lorenzetti: Polittico della Beata Umiltà e tredici storie della sua vita
Polittico della Beata Umiltà e tredici storie della sua vita – seconda tavoletta di destra, cm. 172 x 192, Uffizi, Firenze.

Sull’opera: “Polittico della Beata Umiltà e tredici storie della sua vita” è un dipinto autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1316, misura 172 x 192 cm. ed è custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze. 

Nella pala qui raffigurata, mancante di due piccoli dipinti su tavola (attualmente al Museo Statale di Berlino), è riportata la datazione con l’anno 1316.

Nonostante l’inconfondibile stile di Pietro, nell’ariosità delle scene e, soprattutto, negli atteggiamenti delle figure, si rilevano nella presente composizione forti influssi giotteschi del periodo fiorentino.

Polittico (Madonna col Bambino) di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Polittico (Madonna col Bambino)

Polittico (Madonna col Bambino), cm. 298 x 309, Santa Maria della Pieve, Arezzo.
Polittico (Madonna col Bambino), cm. 298 x 309, Santa Maria della Pieve, Arezzo.

Sull’opera: “Polittico (Madonna col Bambino)” è un dipinto autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1320, misura 298 x 309 cm. ed è custodito nella chiesa di Santa Maria della Pieve ad Arezzo. 

In questa pregiatissima tavola si nota un ritorno di Pietro ai modi della pittura senese, dopo la grande tendenza fiorentina di Giotto.

La fierezza, quasi scontrosa, dei personaggi e il muto dialogo, fatto solo di sguardi di intendimento tra la Madonna ed il Bambino, evidenziano una profonda armonia con la pittura di Giovanni Pisano, ricca grande umanità.

Deposizione dalla croce (Assisi) di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Deposizione dalla croce (Assisi)

Pietro Lorenzetti: Deposizione dalla croce (Assisi)
Deposizione dalla croce, Basilica Inferiore di San Francesco, Assisi.

Sull’opera: “Deposizione dalla croce” è un dipinto autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica ad affresco nel 1329, misura 446 x 652 cm. ed è custodito nella Basilica Inferiore di San Francesco, Assisi. 

Nel 1326 Pietro Lorenzetti ritornò ad Assisi per affrescare la parte concernente il braccio sinistro del transetto della Basilica Inferiore di S. Francesco.

Queste pregiatissime opere d’affresco, improntate principalmente a una drammaticità che non trova precedenti nel Trecento, furono portate a termine dall’artista nel 1329.

Nel presente affresco è il corpo di Cristo a dominare su tutto, essendo l’unico corpo nudo, in contrapposizione alle ampie e vistose vesti, dai colori sgargianti, delle altre sette figure. È il corpo di Cristo che, insieme alle due figure curve ai lati, forma un arco, a cui tutti i personaggi tendono.

Il dipinto è abbastanza scarno e senza inutili particolari, proprio come le umili e severe prediche di San Francesco. Manca la paesaggistica dello sfondo, il suolo è arido e la croce, che impera su ogni cosa, è essenziale.

Crocifissione (Assisi) di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Crocifissione (Assisi)

Pietro Lorenzetti: Crocifissione (Assisi)
Crocifissione, Basilica Inferiore di San Francesco, Assisi. (Particolare)

Sull’opera: “Crocifissione” è un dipinto autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica ad affresco intorno al 1320-22 ed è custodito nella Basilica Inferiore di San Francesco di Assisi. 

Si tratta quasi certamente di uno degli affreschi più tarde, appartenenti al secondo ciclo assisiati da come si rilevano i delicati trapassi cromatici e chiaroscurali nei corpi del Cristo e dei due ladroni.

Particolarmente belli sono i moltissimi dettagli che, a zone, si presentano anche più interessanti dell’intero assieme compositivo.

 

Il Sogno di Sebac di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Il Sogno di Sebac

Pietro Lorenzetti:Pietro Lorenzetti Sogno di Sebac
Il Sogno di Sebac, (particolare della predella della Pala del Carmine), Pinacoteca di Siena.

Sull’opera: “Il Sogno di Sebac” è un particolare della predella della “Pala del Carmine”, una composizione autografa di Pietro Lorenzetti, realizzata con tecnica a tempera su tavola nel 1329. L’assieme si trova nella Pinacoteca di Siena. 

Il Polittico riporta la data 1329. È ormai trascorso più di un decennio da quando Pietro Lorenzetti, nel 1316, realizzò il Polittico con le tredici storie della Beata Umiltà, e si evidenzia chiaramente gli sviluppi stilistici e la maniera di intendere la dilatazione spaziale, che qui viene interpretata nei modi prettamente senesi.

Natività della Vergine (Siena) di Pietro Lorenzetti

Pietro Lorenzetti: Natività della Vergine (Siena)

Pietro Lorenzetti: Natività della Vergine (Siena)
Natività della Vergine, cm. 187 x 182, Museo dell’Opera del Duomo, Siena.

Sull’opera: “Natività della Vergine” è un dipinto (trittico) autografo di Pietro Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola nel 1342, misura 187 x 182 cm. ed è custodito nel Museo dell’Opera del Duomo di Siena. 

Quella in esame è l’ultima opera – documentata – realizzata da Pietro Lorenzetti. Il trittico, eseguito nella fase più tarda dell’artista, faceva parte della serie di dipinti che narravano le storie di Maria per le decorazioni degli altari del Duomo di Siena. L’opera fu commissionata intorno al quarto decennio del XIV secolo per l’altare di San Savino.

A questo ciclo appartengono anche la “Presentazione di Gesù al Tempio” del Fratello Ambrogio e l’Annunciazione di Simone Martini. Lo stile di Ambrogio nel tardo periodo ha una certa influenza su Pietro, che ne affievolisce la monumentalità giottesca nello studio più accurato della luministica.

Come sopra accennato, trattasi di un trittico, ma la stesura pittorica è sviluppata in maniera eccezionalmente originale per quel periodo, come se si illustrasse una sola scena in un particolare momento – con assenza cioè di alcuna soluzione di continuità – armonizzata in una stanza ricoperta da tre volte ricalcanti la forma fisica del supporto, con due pilastri che fungono da bordi di separazione dei tre riquadri.

Le figure dei tre scomparti, isolate e ben descritte in un’efficace dilatazione spaziale grazie alle luminose variazioni cromatiche sulle vesti colorate che le coprono, si presentano con la stessa solennità di quelle giottesche, ma l’accurata attenzione al particolare e l’atmosfera quotidiana sembrano però richiamare la pittura delle miniature transalpine dello stesso periodo.

Natività della Vergine (Madonna del latte) di Ambrogio Lorenzetti

Ambrogio Lorenzetti: Natività della Vergine (Madonna del latte)

Ambrogio Lorenzetti: Natività della Vergine (Madonna del latte)
Natività della Vergine (Madonna del latte), cm. 90 x 45, Museo Diocesiano, Siena.

Sull’opera: “Natività della Vergine (Madonna del latte)” è un dipinto autografo di Ambrogio Lorenzetti, realizzato con tecnica a tempera su tavola, misura 90 x 45 cm. ed è custodito nel Museo Diocesiano a Siena. 

La presente composizione è una nuova versione delle antiche bizantine «Galactotrophusai», un tema che ormai è ben consolidato nel Trecento.

Il dipinto è ritenuto dagli studiosi di storia dell’arte come un’umanissima esposizione del gruppo divino in cui, in modo del tutto naturale la Madonna ritrae il capo come per vedere meglio il figlioletto che sta alimentando con il suo seno.