“Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba” di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba
Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba, cm. 74 x 98, Conte di Leicester, Holkham Hall.

Sull’opera: “Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1654, misura 74 x 98 cm. ed è custodito nella collezione del Conte di Leicester a Holkham Hall (notizia del 1970 circa). 

 Sulla composizione in esame è riportata la firma dell’artista, luogo e data di esecuzione: “Roma 1654”. Realizzata secondo il corrispondente disegno del “Liber Veritatis”* su commissione del gentiluomo romano Francesco Alberini.

L’opera, che nel 1750 si trovava a Roma in proprietà del cardinale Alessandro Albani, passò in quell’anno al conte di Leicester tramite l’intermediario Matthew Brettingham.

Pendant della “Marina con Bacco e Arianna” (pagina successiva), è la tela in cui si respira il più alto classicismo fra questi tipi di tematica sviluppati da Lorrain.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

Marina con Bacco e Arianna di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Marina con Bacco e Arianna

Lorrain (Claude Gellée): Marina con Bacco e Arianna
Marina con Bacco e Arianna, cm. 77,5 x 103, Arnot Art Museum, Elmira N.Y.

Sull’opera: “Marina con Bacco e Arianna” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1656, misura 77,5 x 103 cm. ed è custodito nell’Arnot Art Museum, Elmira, N.Y. 

 La presente composizione è il pendant del dipinto raffigurato nella pagina precedente (“Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba”), realizzato su commissione dell’Alberini.

 Nel 1739 si trovava a Londra presso Furness, poi nel 1742 passò a Morice e quindi, nel 1837, ad Ashbumnam presso la cui residenza rimase fino al 1850. Nel 1882, quando era già da tempo in proprietà del duca di Hamilton,  pervenne al Museo.

A proposito del tema, lo Smith ipotizzava trattarsi di un “Incontro fra Ulisse e Nausicaa” ma gli atteggiamenti dei personaggi suggeriscono invece l’incontro di Bacco ed Arianna sul lido di Nasso, dove l’imbarcazione sullo sfondo simboleggia la partenza di Teseo.

L’opera fu incisa, ad immagine speculare, nel 1742 dal Vivarès – con riferimento cronologico dell’opera al 1656 – e dal Duchesne nel 1830.

Paesaggio con la fuga in Egitto (Amsterdam) di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con la fuga in Egitto (Amsterdam)

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con la fuga in Egitto (Amsterdam)
Paesaggio con la fuga in Egitto, cm. 193 x 147, Stichting Thyssen-Bornemisza, Amsterdam.

Sull’opera: “Paesaggio con la fuga in Egitto” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1663, misura 193 x 147 cm. ed è custodito nella Stichting Thyssen-Bornemisza ad Amsterdam. 

 Nella zona destra, in basso, si leggono firma, luogo di realizzazione e data: “CLAVDIO IV F ROMA 1663”. La composizione fu realizzata, come viene presentata dalla scritta sul disegno del “Liber Veritatis”*, su commissione del principe Colonna.

L’opera, che in precedenza era appartenuta anche alla Famiglia Marino, secondo alcuni studiosi, nel 1733 si trovava a Roma presso la galleria Colonna. Per Buchanan (1816), invece, in quel periodo faceva parte della raccolta del collezionista Newton. Più tardi passò per le mani di Luciano Bonaparte ove vi rimase fino al 1816 e, quindi nel 1837, del londinese lord Ashburton che la tenne fino al 1862. Poi, nel 1965, presso la famiglia Williams.

Don Lorenzo Onofrio Colonna (Roma 1637 – Roma, 1689 ), il commissionario dell’opera in esame e di tanti altri dipinti di Lorrain, gran connestabile del regno di Napoli, sposato con Maria Mancini (Roma, 1639 – Pisa, 1715 – nipote del Mazarino), viceré del regno d’Aragona, era un importantissimo personaggio, apprezzato soprattutto dall’alta società romana. Otto sono le composizioni riportate nel Liber Veritatis. Quella in esame, “Paesaggio con Psiche” (National Gallery di Londra), “Paesaggio con Psiche” (Wallraf – Richardtz Museum, Colonia), “Paesaggio con la ninfa Egeria” (Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli), “Paesaggio con Bacco al palazzo di re Stafilo” (Principe Pallavicini, Roma), “Veduta di Cartagine con Didone ed Enea” (Kunsthalle, Amburgo), “Paesaggio con pastori” (Kimbell Art Museum, Fort Worth), “Il Parnaso” (Museum of Fine Art, Boston), più il “Paesaggiocon Ascanio che colpisce il cervo di Silvia” (Ashmolean Museum, Oxford), e forse anche il “Parnaso con Minerva” (Cumer Gallery of Art, Jacksonville, Florida).

Per tal motivo Don Lorenzo Colonna è considerato, insieme al re di Spagna, l’acquirente più importante delle opere di Claude. Probabilmente quella in esame non manca di tale significato, per dimensioni e tematica, e può essere avvicinata al “Paesaggio con il ritrovamento di Mosè”, realizzata per il sovrano spagnolo, che poi perverrà al Prado di Madrid.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

Paesaggio con Mosè e il roveto ardente di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con Mosè e il roveto ardente

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con Mosè e il roveto Ardente
Paesaggio con Mosè e il roveto ardente, cm. 113 x 156, duca di Sutherland, Mertoun.

Sull’opera: “Paesaggio con Mosè e il roveto ardente” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1664, misura 113 x 156 cm. ed è custodito nella collezione del duca di Sutherland a Mertoun (notizia del 1970, circa). 

 Sul masso, sotto la figura, si intravedono alcune tracce della firma di Lorrain. L’opera fu realizzata su commissione di monsignor de Bourlemont (1627-97) per la sua residenza di Bordeaux, ove vi rimase fino alla fine del Seicento.

Più tardi passò in Fiandra presso Le Danois, un celebre mercante d’arte che la tenne fino a circa il 1718. Lo stesso Le Danois la riportò in Francia per venderla poi, a Parigi, a De la Faye. Nel 1719 apparteneva al conte di Noce, dal quale passò, nel 1723, nella collezione del principe di Carignan e, nel 1726, in quella del conte de Hoym.

Poi in Inghilterra, a Richampton, in proprietà della famiglia Clark e quindi a Longford Castle presso i Bouverie. Alla fine del Settecento era di proprietà del duca di Bridgewater e, per eredità in eredità, pervenne al conte di Ellesmere.

Il committente, personaggio diplomatico francese, allora a Roma (vi operò fino al 1672), si occupava anche delle questioni legate all’arte di Colbert, per cui fungeva da vero e proprio agente romano.

Lasciata l’Italia, nel 1674, fu ordinato sacerdote, e quindi (1680) vescovo di Bordeaux. Commissionò all’artista cinque dipinti, ma già da tempo il “Paesaggio con Mosè e il roveto ardente” probabilmente doveva essere in rapporti con Claude, giacché quest’ultimo lo cita come suo benefattore nel testamento del 1663. Si pensa che de Bourlemont avesse messo in contatto il pittore con più committenze francesi. Il tema, tratto dall’Antico Testamento, fu suggerito dallo stesso committente.

“Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro” di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro

Lorrain (Claude Gellée): Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro
Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro, cm. 114,5 x 159, duca di Sutherland, Mertoun.

Sull’opera: “Marina con Ezechiele che piange sulle rovine di Tiro” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1667, misura 114,5 x 159 cm. ed è custodito nella collezione del duca di Sutherland a Mertoun. 

 Pendant del “Paesaggio con Mosè e il roveto ardente” con cui condivide tutte le vicende esterne (si veda nella pagina precedente).

Il tema – unico dal punto di vista iconografico –  è tratto da Ezechiele (26-27).

Alcuni studiosi, tra i quali lo Smith, identificano la figura collocata in primo piano in Demostene, ma tale interpretazione metterebbe in dubbio l’accoppiamento con la tela del Mosè.

Inoltre la notorietà conferita alla figura dell’oratore è da collocare nei primi decenni dell’Ottocento.

Paesaggio con il supplizio di Marsia di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con il supplizio di Marsia

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con il supplizio di Marsia
Paesaggio con il supplizio di Marsia, cm. 120,5 x 158, Conte di Leicester, Holkham Hall.

Sull’opera: “Paesaggio con il supplizio di Marsia” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1645, misura 120,5 x 158 cm. ed è custodito presso il Conte di Leicester a Holkham Hall (notizia del 1970, circa).

 Il relativo disegno del “Liber Veritatis”* riporta, in parte illeggibile, una scritta: “quadro pour l’abbe o [ö-bri?]”. Probabilmente commissionato da Pasart (su un disegno del “Liber Veritatis”* compare il nome “Pasar” (sic).

Più tardi pervenne all’inglese Haye e quindi, dal 1712, presso il Conte di Leicester a Holkham Hall.

Il tema è lo stesso di una tela realizzata nel 1639 (“Paesaggio con il supplizio di Marsia”, Museo Puskin di Mosca), con alcune varianti, ma non mancano affinità con il “Paesaggio con Pastori” (University Barber Institute, Birmingham).

La composizione fu incisa nel 1774 dal Miller.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

 

Paesaggio con pastori (San Diego) di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con pastori (San Diego)

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con pastori (San Diego)
Paesaggio con pastori, cm. 99 x 129,5, Timken Art Gallery, San Diego.

Sull’opera: “Paesaggio con pastori” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1646, misura 99 x 129,5 cm. ed è custodito nella Timken Art Gallery a San Diego. 

 Dal relativo disegno del “Liber Ventatis” si ricava che il dipinto fu realizzato per Avignone, su richiesta della famiglia de Merval, probabilmente nel 1768, quando Lorrain si trovava a Parigi.

  Più tardi passò a Londra – dal 1775 al 1795 –  presso Joshua Reynoids e quindi pervenne presso Desenfans che lo tenne fino al 1802; ed ancora,  nel 1842, presso lord Carrington, quindi in proprietà Stainforth dal 1857 al 1876 (o forse una data estesa fino al 1884).

Passò poi per le mani del mercante londinese Asscher, ove vi rimase dal 1941 (circa) al 1954; quindi in proprietà Dunsany.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

Paesaggio con pastori (Metropolitan Museum) di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con pastori (Metropolitan Museum)

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con pastori (Metropolitan Museum)
Paesaggio con pastori, cm. 106 x 135, Metropolitan Museum, New York.

Sull’opera: “Paesaggio con pastori” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1647, misura 106 x 135 cm. ed è custodito nel Metropolitan Museum a New York. 

 La firma dell’artista è posta in basso ma vi si leggono difficilmente soltanto alcune tracce. Il dipinto, realizzato su richiesta di un cittadino di Lione, nel 1678 si trovava a Parigi presso la famiglia De Mecvat.

Nel 1775 era in proprietà di Joshua Reynolds; quindi pervenne nel 1819 presso la famiglia Long ove vi rimase fino al 1882. Ancora più tardi, presso le famiglie Hawkinds (fino al 1896) e Cook (fino al 1948).

Gli studiosi pensano l’opera in esame sia il pendant del “Paesaggio con la fuga in Egitto (Gemäldegalerie, Dresda) alla quale si avvicina sia per la tematica che per la struttura compositiva.

Tuttavia nella scritta della registrazione (chiaramente esposta nel disegno LV 110 del “Liber Veritatis”*) sono molte le differenze che li distinguono.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

Paesaggio con satiri e ninfe danzanti di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con satiri e ninfe danzanti

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con satiri e ninfe danzanti
Lorrain: Paesaggio con satiri e ninfe danzanti, cm. 95 x 120, Proprietà privata, Svizzera.

Sull’opera: “Paesaggio con satiri e ninfe danzanti” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su tela nel 1646, misura 95 x 120 cm. ed è custodito presso una famiglia svizzera (notizia del 1970, circa). 

Il dipinto fu pubblicato dal Röthlisberger (P”, 1972). Sotto la donna seduta, appartenente al gruppo di figure sulla destra, compare la scritta “CLAVDI[…] / I.V.R. [FECIT] 164[?]”, dove l’ultima cifra potrebbe essere un “6”.

L’opera è registrata nel “Liber Veritatis”* dell’artista in un disegno che reca nel verso la scritta: “quadro faict pour mr dufourt”. In precedenza – prima del 1831 – apparteneva alla famiglia Frankland, quindi passò a Howe a Gopsall (Warwickshire) ove vi rimase fino al 1918 per pervenire, più tardi, a Bruxelles in una raccolta privata.

Si pensa che il committente fosse Philippe-Sylvestre Dufour (1622-85) di Lione, celebre appassionato di numismatica ma  soprattutto mercante d’arte.

Il soggetto della composizione in esame si trova difficilmente nelle altre opere dell’artista, tanto da far presupporre che sia stato integralmente proposto dal committente, anche se manca la testimonianza di pertinenti fonti letterarie. Tuttavia si presenta con molte affinità con un’altra composizione del Lorrain (“Paesaggio con satiro danzante e figure” del Museo di Toledo nell’Ohio) e – in parte – con il “Paesaggio con il supplizio di Marsia“.

* Il “Liber Veritatis” è una raccolta di 195 disegni con le riproduzioni dei lavori dell’artista a partire dal 1639, redatto dallo stesso Lorrain per la tutela dei propri dipinti.

Paesaggio con la fuga in Egitto (Belvoir Castle) di Lorrain

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con la fuga in Egitto (Belvoir Castle)

Lorrain (Claude Gellée): Paesaggio con la fuga in Egitto (Belvoir Castle)
Paesaggio con la fuga in Egitto, cm. 24,5 x 30,8, Duca di Rutland, Belvoir Castle.

Sull’opera: “Paesaggio con la fuga in Egitto” è un dipinto autografo di Lorrain realizzato con tecnica a olio su rame nel 1631, misura 24,5 x 30,8 cm. ed è custodito nella collezione del duca di Rutland a Belvoir Castle (notizia del 1970, circa). 

 Sul retro reca una scritta apocrifa “Bought by 3rd Duke of Rutland for £ 17-17 / in 1744 – He says it is by EIsheimer. See a/e book, N° 367″, che tradotta in italiano significa: “Acquistato dal terzo duca di Rutland per £ 17-17 / nel 1744 – Dice che sia di EIsheimer”: Adam Elsheimer (Francoforte sul Meno, 1578 – Roma, 1610).

Una piccola composizione su rame con lo stesso tema venne venduta a Londra da Hay a Barnard per il duca di Rutland nel 1745 (e non 1744 come alcune errate fonti indicherebbero).

Per quanto riguarda la cronologia del dipinto in esame, le forti similitudini stilistiche con il “Paesaggio con il riposo durante la fuga in Egitto” (28 x 33,7 cm., Duca di Westminter, Londra) portano a pensare ad una datazione intorno al 1631.

Alcuni studiosi ritengono che le figure potrebbero anche non essere di Lorrain: quella Giuseppe si avvicina molto alla pittura di  EIsheimer, mentre quella di Maria richiama invece lo stile di Claude.