Pittore Bernardo Zenale

(Treviglio, tra il 1463 ed il 1468 – Milano, 1526).

Biografia

Adorazione del Bambino
Sopra, un’opera dell’artista: Adorazione del Bambino (dal polittico di Cantù), Getty Museum, Los Angeles.

Del pittore in esame non si conosce l’esatta data di nascita, ma da un documento della confraternita dei pittori milanesi si ricava che già dal 1481 esso era iscritto a quell’organizzazione artistica.

Nel 1485 realizzò, insieme al conterraneo Bernardino Butinone (Treviglio, 1450 circa – non prima del 1510 circa), la celebre Pala di San Martino (opera firmata e datata) per la chiesa di San Martino a Treviglio, dalla solida struttura compositiva ed un rigoroso impianto prospettico.

Partecipò più tardi, con Jacopino de Mottis (notizie dal 1460 al 1483), agli affreschi nella Certosa di Pavia e poi (1490) in proprio alla decorazione di una sala del Castello Sforzesco di Milano, commissionata da Ludovico il Moro.

Ancora assieme al Butinone, Bernando decorò la cappella Grifi della chiesa milanese di San Pietro in Gessate, con i solenni affreschi narranti le Storie di Sant’Ambrogio.

Si pensa che intorno al periodo a cavallo dei due secoli lo Zenale si sia allontanato dalla forma espressionista – uno stile simile a quello che allora caratterizzava la pittura in ambito ferrarese (Rinascimento ferrarese) – di Bernardino Butinone.

Nelle sue opere riferite intorno al 1500 si incominciano ad intravedere, infatti, gli influssi leonardeschi, integrati in una personalissima versione, come testimonia il polittico realizzato nel 1502 per la confraternita dell’Immacolata Concezione di Cantù (attualmente smembrato e custodito in tre diversi musei: Jean Paul Getty Museum di Los Angeles (foto sopra), Museo Poldi Pezzoli di Milano e Casa-Museo Bagatti Valsecchi della stessa città.

In tale periodo affiorano alcuni elementi della pittura di Bernardino Luini (Dumenza, 1481 circa – Milano, giugno 1532); in diversi dipinti, come l’Annunciazione e la pala Busti (entrambe custodite nella Pinacoteca di Brera a Milano), si evidenzia la compresenza delle peculiarità dei due pittori, tanto da far sorgere incertezze sulle loro autografie: dell’uno, dell’altro artista, o del risultato di una collaborazione comune.

L’artista in esame realizzò, assieme a Butinone, il trittico dell’Immacolata Concezione per la chiesa di Sant’Andrea a Melzo su committenza della famiglia Riario-Sforza (Caterina Sforza Riario, figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, e il marito Girolamo Riario) per rievocare la congiura del 1476 ai danni dello stesso Galeazzo, riproposta in un’altra versione nella cappella Grifi e realizzata dagli stessi artisti in San Pietro in Gessate [da Wikipedia senza specificazione di fonti]

A Brescia nel 1509 lo Zenale eseguì, per la chiesa di San Giovanni Evangelista, la splendida Deposizione della cappella del Santissimo Sacramento, che divenne un esempio per gli sviluppi della pittura di artisti locali, tra i quali si ricordano Altobello Melone (Cremona, 1490/1491 – Cremona, non dopo il 1564) e Girolamo Romanino.

Nel 1510 il pittore eseguì, per la chiesa di San Francesco a Milano, la pala con la Madonna col Bambino tra i Santi Ambrogio e Gerolamo, attualmente custodita a Denver.

Riferita allo stesso periodo sarebbe anche la Pala Lampugnani (Circoncisione) del Louvre.

Nel 1522, mentre già da qualche tempo si trovava a Milano per alcuni lavori (tra questi anche la realizzazione del grande modello ligneo attualmente custodito nel museo della cattedrale), fu chiamato come architetto della Veneranda fabbrica del Duomo.

Bernardo Zenale morì a Milano nel 1526.

Le opere più significative dell’artista

Polittico di San Martino (realizzato con con Bernardino Butinone), anni 1485-1505, tecnica a tempera su tavola, 594 × 363 cm., basilica di San Martino, Treviglio.

San Michele arcangelo, 115 x 51 cm., Collezione Contini Bonacossi, Firenze.

Polittico di Sant’Anna, anno 1490 circa, tecnica ad olio su tavola.

Deposizione di Cristo, anno 1509, tecnica a olio su tavola, chiesa di San Giovanni Evangelista, Brescia.

San Guglielmo da Vercelli e un monaco cistercense, 113 x 50 cm., Collezione Contini Bonacossi, Firenze.

Madonna col Bambino e santi, 129 x 63 cm., Spencer Museum of Art, Lawrence (Kansas) USA.

 Bibliografia:

A cura di M. Natale e A. Mottola Molfino, catalogo della mostra 1982-83 a Milano, anno 1983, Milano: Zenale e Leonardo. Tradizione e rinnovamento della pittura lombarda.

S. Buganza, Bernardo Zenale, in “Pittura a Milano. Rinascimento e Manierismo”, a cura di M. Gregori, anno 1998, Milano.

AA.VV. “Chiesa di S. Andrea, Storia, Arte e Misteri Leonardeschi”, Associazione Amici di S. Andrea, anno 2005, tipografia Inchiostro Gorgonzola, Melzo (Milano).

Biografia di Alvise Vivarini

Pittore Alvise Vivarini (Venezia, tra il 1442 e il 1453 – ivi 1503/1505)

Crocifissione con Santa Maria Maddalena e una devota
Sopra, un’opera dell’artista: Crocifissione con Santa Maria Maddalena e una devota, 1475 ca. tempera su tavola, 47,8 x 29,3 cm, Saletta dei trecenteschi, Museo Poldi Pezzoli, Milano

Biografia

Figlio di Antonio Vivarini e nipote di Bartolomeo Vivarini (lo zio, fratello di Antonio), l’artista in esame nacque in un periodo compreso tra il 1445 e il 1451.

La sua prima formazione artistica Alvise la svolse sotto la guida dei pittori di famiglia e, più tardi, nella bottega del Giambellino.

Ebbe anche contatti formativi con Lazzaro Bastiani (Padova, 1429 – 5 aprile 1512).

Al raggiungimento dell’età matura il suo interesse si orientò verso la pittura padovana, soprattutto quella di Mantegna.

Mettendo a confronto lo stile di Alvise con quello di Antonio e Bartolomeo si evidenzia che il primo seguì con più forza le rivoluzionarie novità del suo periodo, temperando così la lezione padovana con integrazioni sull’esempio di Antonello da Messina, pur non scostandosi dalle proprie fredde gamme e dai secchi contorni, che conferiscono una più lucida e “smaltata” cromia, senza assimilare gli elementi della luministica antonelliana.

Molti sui lavori, seppure documentati, sono andati perduti. Si ricordano a tal proposito i teleri del Salone del Gran Consiglio, uno stendardo processionale per la Scuola di San Marco e la tela con San Gerolamo che conduce il leone in convento e i frati che fuggono terrorizzati (citata in un’incisione).

Le opere più significative di Alvise Vivarini

San Cristoforo (assegnato ad Antonio Vivarini a cui probabilmente collaborò Alvise), Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana (1464);

Cristo passo (assegnato a Bartolomeo Vivarini a cui probabilmente collaborò Alvise), Osimo, Museo Civico (1465 circa);

Cristo passo (assegnato ad Antonio Vivarini a cui probabilmente collaborò Alvise), Bari, Pinacoteca Provinciale Corrado Giaquinto (1467);

Pietà, assegnato alla bottega dei Vivarini a cui partecipò Alvise, Bassano del Grappa, Museo Civico (1467-1469);

Dossale di Santa Chiara di Murano, Alvise ed Antonio Vivarini:

  • Natività, Museo Civico Amedeo Lia, La Spezia;

  • Andata al Calvario, Resurrezione,Deposizione nel sepolcro, Marie al sepolcro, collezione Vittorio Frascione, Firenze.

  • Angelo annunziante, Vergine annunziata, Deposizione dalla croce, Cristo dinanzi a Pilato, Galleria Armondi, proveniente da Brescia;

Martirio di una santa, San Gerolamo penitente nel deserto, San Francesco riceve le stimmate, Martirio di una santa, Ingresso in Gerusalemme, Ultima cena, Lavanda dei piedi, Orazione nell’orto, Cattura di Cristo, Cristo condotto dinanzi ad Erode, Cristo condotto dinanzi a Caifas, Flagellazione, Cristo dinanzi a Pilato, Crocifissione, Deposizione dalla croce, Discesa al Limbo,  1467-1469 circa attualmente in luogo sconosciuto;

Sant’Agostino, Gallerie dell’Accademia, 1469, Venezia.

Crocifissione, Musei Poldi Pezzoli, 1469-1471, Milano.

Antonio Vivarini detto Antonio da Murano

Pittore Antonio da Murano (Murano, 1418? – Venezia, periodo 1476-84)

Incoronazione della Vergine
Sopra, un’opera dell’artista: Incoronazione della Vergine, 1444, tempera, 230 x 180 cm. chiesa di San Pantaleone, Venezia

Biografia

Antonio da Murano, la cui pittura risente le forti influenze di Gentile da Fabriano, viene tradizionalmente legato alla scuola di Andrea da Murano.

La sua prima opera a noi pervenuta, datata 1440 e attualmente custodita nell’Accademia di Venezia, è una pala d’altare; il suo ultimo dipinto conosciuto, datato 1464, è custodito a Roma. La datazione del dipinto porterebbe a pensare che la scomparsa del Vivarini fosse avvenuta in intorno a quel periodo ma, nonostante non ci siano pervenute altre opere certe dell’autore, si pensa ad una morte compresa tra il 1476-84: alcuni documenti attestano che l’artista era ancora in vita nel 1470.

 Il Vivarini lavorò spesso, sia con Giovanni d’Alemagna (1411 circa – Padova, 1450), sia con Giovanni da Murano, suo cognato, con il quale affrescò – insieme al giovane Mantegna e Nicolò Pizzolo (Villaganzerla, 1420 circa – Padova, 1453) – la cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova. Tali collaborazioni, con due artisti dallo stesso nome proprio, hanno talvolta creato ampie discussioni riguardo l’autografia integrativa.

Dopo il 1450 il Vivarini svolse la sua attività artistica in proprio, talvolta avendo come aiuto soltanto Bartolomeo, suo fratello minore.

Realizzò numerosissime opere a sfondo religioso (polittici e pale d’altare), principalmente per le chiese veneziane: la sua pittura, caratterizzata da una delicata e ricercata qualità cromatica, si evidenzia soprattutto negli incarnati.

Alla morte di Antonio la bottega non cessò di essere attiva, data la presenza del fratello Bartolomeo e del figlio Alvise.

Opere principali di Antonio da Murano

In collaborazione con Giovanni da Murano

Polittico, basilica Eufrasiana, Parenzo.

Madonna col Bambino benedicente, anno 1440, Gallerie dell’Accademia, Venezia.

Pala di San Girolamo, anno 1441, proveniente da Santo Stefano di Venezia, Kunsthistorisches Museum, Vienna.

Polittico di Santa Sabina, anno 1443, cappella di San Trovaso, chiesa di San Zaccaria, Venezia.

Incoronazione della Vergine, anno 1444, chiesa di San Pantaleone, Venezia.

Adorazione dei Magi, anno 1445, Gemäldegalerie, Berlino.

Quattro Evangelisti , periodo 1445-1450, volta della cappella Ovetari, chiesa degli Eremitani, Padova.

Vergine in trono con i quattro dottori della Chiesa, anno 1446, Gallerie dell’Accademia, Venezia.

Polittico di Praglia, anno 1448, Pinacoteca di Brera, Milano.

San Ludovico di Tolosa, anno 1450, Louvre, Parigi.

Polittico di sant’Orsola, periodo 1440-1445, Museo diocesano, Brescia.

Realizzate soltanto da Antonio o  con l’aiuto del fratello Bartolomeo

Polittico, anno 1450, Pinacoteca Nazionale di Bologna, proveniente dalla Chiesa di San Girolamo alla Certosa della stessa città.

Santi Chiara e Giovanni Battista, anno 1451, Kunsthistorisches, Vienna Museum, proveniente da San Francesco di Padova.

Trittico: Annunciazione e Santi Agostino e Filippo Benizzi, anno 1452, Museo di Villa Cagnola, Gazzada Schianno.

Polittico della Natività, Národní Galerie, Praga.

Santi Pietro e Girolamo e Santi Francesco e Marco, National Gallery, Londra.

Santi Petronio e Giacomo e Santi Giovanni Battista e Ludovico da Tolosa, Musée du Petit Palais, Avignone.

Polittico Madonna col Bambino e Santi, Pinacoteca di Brera, Milano.

Nascita di sant’Agostino, Courtauld Gallery, Londra.

Santa Caterina d’Alessandria, Svizzera, collezione privata.

San Bernardino da Siena, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia.

Polittico di Rutigliano (Madonna in trono col bambino, tra i santi Francesco, Cristoforo, Bernardino da Siena, Antonio da Padova, Lucia, Margherita, Nicola, Cosma e Gesù Cristo), anno 1474, in Rutigliano (BA), Collegiata Santa Maria della Colonna e San Nicola; l’opera è il più antico lavoro dei Vivarini presente in Puglia.

Trittico da Surbo, Pinacoteca Provinciale, Bari.

Santi Chiara, Agostino e Bernardino, Museo diocesano, Andria.

Bibliografia

Giorgio Sinigaglia, De’ Vivarini: pittori da Murano, Bergamo: anno 1905, ed. Istituto italiano d’arti grafiche.

Georg Pudelko, Ein Petrus-Martyr-Altar des Antonio Vivarini, in “Pantheon”, fasc. 9, settembre 1937, riferimenti alle pagine 283–285.

Rodolfo Pallucchini, I Vivarini: Antonio, Bartolomeo, Alvise, Venezia: Neri Pozza Editore, anno 1961 (Saggi e studi di storia dell’arte; 4).

Francesca D’Arcais, Antonio Vivarini, Milano: anno 1966, Fabbri (I maestri del colore; rif. n° 151).

Federico Zeri, Antonio e Bartolomeo Vivarini: il polittico del 1451 già in San Francesco a Padova, in “Antichità viva”, n.4, anno 1975.

Ian Holgate, Due pale d’altare di Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna: le commissioni per San Moise e San Pantalon, in “Arte veneta”, n. 57, anno 2000, riferimenti alle pagine 80–91.

Miklós Boskovits, Giorgio Fossaluzza, La collezione Cagnola. I dipinti, Busto Arsizio, anno 1988, Nomos Edizioni.

Artisti A (Pagina 1): Biografie di pittori

Link biografie pittori lettera A: pittori con il cognome che inizia con la lettera A

Ci sono due pagine con Artisti appartenenti alla lettera A. In fondo all’elenco appare il link per proseguire.

Abate Alessandro1867 – 1953, Novecento.

Abbati Giuseppe1836 – 1868, Macchiaiolo.

Abbati Vincenzo1803 – 1866, Paesaggista e pittore a sfondo storico.

Abbatini Guido Ubaldo1600? – 1656, Frescante barocco ma subisce molte influenze.

Abbiati Filippo, 1640 – 1715, Secondo Manierismo lombardo.

Acerbi Ezechiele, 1850 – 1920, Pittura di genere, paesaggista e ritrattista.

Achini Angelo1850 – 1930, Scapigliatura.

Ademollo Carlo, 1824 – 1911, Tematiche paesaggistiche e storiche.

Ademollo Luigi, 1764 – 1849, Frescante a sfondo storico dell’antichità.

Affanni Ignazio, 1828 – 1889, Pittura di gusto accademico e convenzionale.

Agazzi Carlo Paolo, 1870 – 1922, Tematiche varie.

Agazzi Ermenegildo, 1866 – 1945, Tendente ad uno stile personalizzato.

Agazzi Rinaldo, 1857 – 1939, Appartenente a un gruppo verista con intenti assai vari.

Aglio Agostino Maria Senior, 1777 – 1857, Frescante.

Agresti Livio, 1505 – 1579, Scuola dei contemporanei forlivesi e quella di Raffaello.

Agretti Luigi, 1877 – 1939, Frescante.

Ajmone Giuseppe, 1923 – 2005, Firma il Manifesto del realismo di pittori e scultori (1946).

Alamanno Pietro  di Góttweih, 1477 – 1498, Rinascimento adriatico.

Albani Francesco, 1578 – 1660, Rinascimento – Classicismo bolognese.

Albers Josef, 1888 – 1976, Novecento tedesco (Scuola Bauhaus).

Alberti Cherubino, 1553 – 1615 Influenzato dalla Scuola di Raffaello e dai manieristi.

Albertini (Albertinelli) Mariotto, 1474 – 1515, Primo Rinascimento, classicheggiante a sfondo religioso.

Albotto Francesco, 1721 – 1757, Pittura veneziana coeva.

Albricci Enrico, 1714 – 1773, Vedutista, Pittura di genere e ritrattista.

Alciati Ambrogio Antonio, 1878 – 1929, Soprattutto temi a sfondo ritrattistico.

Alciati Evangelina, 1883 – 1919, Novecento.

Alfani Domenico, 1479/80 – 1557, Rinascimento, Manierista.

Alfani Orazio, 1510 – 1583, Rinascimento, Manierista.

Alibrandi Girolamo, 1470 – 1524, Rinascimento con influenze leonardesche e raffaellesche.

Allason Silvio, 1845 – 1920, Ottocento – paesaggista.

Allegri Antonio (Correggio), 1494 – 1534, Rinascimento.

Allegri Pomponio, 1521/22 – 1593, Rinascimento – Manierismo.

Allori Alessandro (altro Bronzino), 1535 – 1607, Rinascimento – Tematiche religiose.

Allori Cristofano, 1577 – 1621, Rinascimento – Tematiche religiose.

Aloisio Raffaele Maria Luigi, 1811 – 1892, Neoclassicismo calabrese.

Altamura Francesco Saverio, 1822/26 – 1897, Pittura prossima alla macchiaiola, a sfondo storico.

Altara Edina, 1898 – 1983, Illustratrice, decoratrice, pittrice e ceramista.

Altichiero (Aldigeri) da Zevio, 1330? – 1390?, Gotico internazionale, con influenze giottesche lombarde.

Amalteo Pomponio, 1505 – 1588, Rinascimento.

Amato Giovanni Antonio il Vecchio, 1475 -1555, Rinascimento – attivo in sud Italia, principalmente a Napoli.

Amatore Giuseppe, Cinque-Seicento, Manierismo bresciano.

Ambrogio da Fossano detto Il Bergognone, 1453 – 1523, Rinascimento, con influssi di Leonardo e Bramante.

Ametis Adelaide Frassati, 1877 – 1949, Novecento.

Amigoni Jacopo, 1682 -1752, Rococò con influenze della coeva Scuola romana.

Amorosi Antonio, 1660 – 1738, Pittura di genere (provenienza dai Bamboccianti), copista.

Anastasi Giovanni, 1653-  1704, Prevalentemente frescante, temi religiosi, pale d’altare.

Andrea da Bologna (A. De’ Bartoli), Pieno Trecento, Frescante scuola bolognese trecentesca, miniaturista.

Andrea da Firenze (A. di Bonaiuto), 1343 – 1377, Pittura senese trecentesca.

Andrea del Castagno, 1421? – 1457, Primo Rinascimento.

Andrea del Sarto, 1486 – 1530, Rinascimento.

Andrea di Bartolo, 1360/70 – 1428, Pittura senese, vicina a quella di Duccio e Simone Martini.

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