Sull’opera: “Pianura con alberi a Barbizon“è un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1882, misura 16 x 25 cm. ed è custodito aNew York, proprietà Lewyt.
La tela reca in basso, sulla destra, una stampigliatura. La verticale dell’albero, che a prima vista sembra tagliare l’opera in due parti, ha invece lo scopo di fornire una linea perfettamente verticale che fissa la struttura compositiva di tutto l’insieme, e a cui vengono di conseguenza subordinati tutti i singoli elaborati.
La tendenza geometrica, intelligentemente ragionata, determina l’esatta scansione della profondità e dello spazio. L’impiego del cromatismo appare sapientemente equilibrato, e le vibrazioni appaiono gradevoli e volutamente mosse.
Sull’opera: “La grande Jatteè” o “Un Dimanche apprès midi a l’ile del la Grande Jatteè” ovvero “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatteè” un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1884-86, misura 205 x 308 cm. ed è custodito nel Art Institute Chicago.
La tela in esame ha un bordo che, molto probabilmente, è stato dipinto più tardi dallo stesso Seurat. L’opera fu portata a termine nella Primavera del 1886 e, quando fu esposta per la prima volta, suscitò grandi meraviglie fra visitatori e gli studiosi di Storia dell’arte, tanto da e venire considerata come il manifesto della nuova tecnica che di lì a poco si sarebbe chiamata “Pointillisme“.
Fénéon dimostrava i principi del nuovo modo di dipingere servendosi proprio de “La Grande Jatte”. Ma ci si accorse subito che l’opera conteneva molto di più: il vivo concentrato di un momento di vita vissuta, frutto di una accorta e capillare osservazione della nuova realtà borghese ed industriale, filtrata da ogni fattore di provvisorietà ed atta a mantenerne valida la rappresentazione in ogni epoca.
Per alcuni studiosi questa composizione tocca il culmine della sapienza compositiva: in riva al fiume in un pomeriggio domenicale, sotto l’ombra di numerosi alberi, una folla tranquilla e calma, intenta allo svago, alla pesca, ai giochi ed alle spensierate passeggiate, sembra che improvvisamente rimanga pietrificata; tutto si ferma e tutto tace mentre i personaggi vengono sottratti dal loro mondo reale con repentina e sorprendente velocità, diventando interpreti – distaccati gli uni dagli altri – in un mondo astratto e senza tempo. L’unica correlazione tra le figure, rimane quella legata alla eccellente struttura compositiva.
Le gamme cromatiche, con le loro gradevoli e ricche variazioni, conferiscono all’intera composizione un’armonia che ha qualcosa di prodigioso.
La protagonista principale è la luminosità, dove gli effetti cromatici di capillari accostamenti – ma anche di piccole macchie affiancate con la tecnica impressionistica – modulano direttamente nell’occhio la ricomposizione del colore, raggiungendo risultati di elevata qualità; le zone d’erba, sia quelle in ombra che esposte alla luce, sono state realizzate a piccole pennellate incrociate, mentre alcune immagini e l’acqua della Senna, a piccole e sottili linee parallele. La maggior parte della tela, però, è stata realizzata tramite piccoli punti, non applicati direttamente sul “non dipinto” ma aggiunti in una stesura già ricca di variazioni cromatiche.
Sull’opera: “Donna in riva alla Senna a Courbevoie“è un dipinto (abbozzo) autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1885, misura 25 x16 cm. ed è custodito aNew York (proprietà Ittleson).
La presente tavoletta è stata abbozzata per la realizzazione dell’omonimo quadro (un olio su tela, 81 x 65, custodito da un proprietario privato) ma il suo cromatismo risulta probabilmente più luminoso ed armoniosamente accostato che in quello della versione definitiva.
Sull’opera: “La “Maria” a Honfleur“è un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1886, misura 54,5 x 64,5 cm. ed è custodito aPraga nella Nàrodni Galerie.
Anche in quest’opera l’artista ha dipinto un bordo ai lati della tela.
La struttura compositiva risulta alquanto articolata e si vale, per la dilatazione dello spazio, non soltanto delle linee prospettiche in diagonale ma soprattutto di giochi con assi in verticale.
La prua dell’imbarcazione attraccata alla banchina è ricca di particolari e di efficaci contrasti cromatici, mentre lo sfondo viene schematizzato al massimo ma con un cromatismo molto morbido e ricercato. gli accostamenti cromatici dei piccoli “punti” di colore fanno la loro importantissima parte.
Sull’opera: “Testa di giovane donna“è un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1879, misura 28,8 x 24,1 cm. ed è custodito nellaDumbarton Oaks Research Gallery di Washington.
L’identificazione della ragazza porta probabilmente ad una cugina di Seurat. L’opera in esame, una delle prime composizioni dell’artista, evidenzia insicurezza ed una certa immaturità, legate certamente ai canoni dell’Ecole des Beaux-Arts ed al ricordo di Coutoure, ma già lascia intravedere alcune sue peculiarità riguardo la struttura del disegno e la distribuzione delle masse.
Le pennellate sono già sciolte e decise, mentre i chiaroscuri, oltre a creare gradevoli effetti di luce ed ombra, si sostituiscono alle linee di contorno.
Sull’opera: “Darsena a Honfleur“è un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1886, misura 81 x 65 cm. ed è custodito nelRijksmuseum Kröller-Müller di Otterlo.
L’opera in esame venne considerata da Seurat un “abbozzo di grande formato”. Poco più tardi, invece, lo stesso artista decise di esporlo al Salon des Indépendants.
Il quadro ebbe come primo proprietario Verhaere, uno stretto amico del pittore.
Sull’opera: “Figure in una strada“è un dipinto (schizzo) autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1883, misura 16,5 x 24,7 cm. ed è custodito da una collezioneprivata in Svizzera.
Il presente dipinto è uno schizzo carico di impressioni visive, riprese direttamente dalla realtà, allo stato puro, senza aggiunte di effetti emozionali: un fedele riporto di uno scorcio di vita quotidiana, fissato sulla tela con decise e sciolte pennellate.
“Seurat era solito passeggiare per le strade, facendo continuamente schizzi in cui rivelava il suo linguaggio molto semplice, che rendeva il movimento e la figura con un solo colpo di pennello” (Arsène Alexandre)
Il bozzetto in esame, fra i più celebri e immediati dell’artista, dimostra come egli stesso avesse una grande maestria ed una notevole abilità di concisione nella raffigurazione istantanea della realtà.
Sull’opera: “La foce della Senna a Honfleur di sera“è un dipinto autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1886, misura 64,2 x 80 cm. ed è custodito nelMuseum of Modern Art di New York.
Anche questa composizione, come tante altre di Seurat, ha un bordo dipinto lungo i lati della tela (6 cm.).
Una profonda dilatazione dello spazio viene conferita, questa volta, da una semplicissima struttura compositiva, grazie anche ad un cromatismo i cui ricchi e nitidi accostamenti in primo piano, si fanno capillari, sfocati e fusi all’orizzonte.
La maestria di Seurat si evidenzia soprattutto nel rendere vibrante ogni elemento presente nell’opera, oltre che, naturalmente, il mare ed il cielo. Questi, insieme, sembrano aver la forza di piegare la tela in prossimità dell’orizzonte e staccarla dalla cornice.
Sull’opera: “Pescatori in riva alla Senna“è un dipinto (studio) autografo di Georges-Pierre Seurat realizzato con tecnica ad olio su tavola nel 1883, misura 15,7 x 24,4 cm. ed è custodito aTroyes (Proprietà Lèvy).
Nello studio in esame, Seurat rappresenta con freschezza ed immediatezza un frammento di scena vissuta in un ambiente fluviale: con sciolte e decise pennellate in un cromatismo caldo e assai variato, l’artista crea degli stupendi effetti di controluce.
Le scure masse, che rappresentano i pescatori, risaltano con forza sullo sfondo lucente dell’acqua.
Gli effetti di profondità creati dalla prospettiva geometrica, sono amplificati da quella aerea dove il cromatismo, sempre più omogeneo ed indefinito, procede verso la linea dell’orizzonte, oltre la tavoletta.